Yakuza 0

Yakuza 0 (PC) – Recensione

La saga di Yakuza è probabilmente uno dei più iconici prodotti creati da SEGA. Qualsiasi appassionato della terra nipponica considera la storia di Kazuma Kyriu come un capolavoro senza tempo a lungo invidiato alle console di Sony. Questo monopolio sembra però in procinto di estinguersi, dato che il debutto dei lavori di Toshihiro Nagoshi su Steam è finalmente diventato una realtà concreta. Con l’arrivo di Yakuza 0 su PC, SEGA ha dimostrato di ascoltare le richieste dei migliaia di fan che non hanno potuto (o voluto) cimentarsi con l’acquisto di una PS4, portando sulla “master race” uno dei titoli più belli della saga con un porting di altissimo livello.

SEGA ha confezionato un prodotto estremamente interessante, sotto diversi punti di vista: il prezzo, fissato a 19,90 euro, è particolarmente allettante per tutte le tasche; inoltre, Yakuza 0 è ottimizzato per risoluzioni fino a 4K e frame al secondo elevati, anche oltre i 60, su PC non necessariamente di ultima generazione. Se già questi due particolari non vi hanno convinto all’acquisto immediato, lasciate che lo faccia l’ambientazione, a dir poco magica. Saremo infatti immersi nella versione digitale del Giappone alla fine degli anni ’80, una fotografia di una nazione in pieno boom economico, con le sue più grandi città in costante trasformazione, investite da una modernità inarrestabile e coperte di sfavillanti luci al neon.

Yakuza 0

Abbiamo già parlato della trama di Yakuza 0 abbondantemente nella nostra recensione del gioco su PS4, ma per chi non sapesse nulla della saga è giusto scrivere due righe per presentare il titolo. Ci troviamo a Tokyo, nel quartiere di Kamurocho (un posto inesistente nella realtà, creato esclusivamente per il gioco) nel 1988. Il nostro protagonista si chiama Kazuma Kiryu, giovane “promessa” della malavita nipponica appartenente al clan Dojima. Dopo aver pestato come una bistecca qualche malcapitato, Kazuma incontra Akira Nishikiyama, suo vecchio amico con il quale condivide gran parte del suo passato. 

Dopo aver bevuto e aver cantato al classico karaoke, Kazuma si accorge grazie ai telegiornali che l’uomo che ha riempito di pugni è morto, e che la polizia è alla ricerca di un colpevole. Ovviamente questo incipit da film d’azione serve a introdurre il fatto che il nostro protagonista è stato incastrato, e che qualcuno lo vuole fuori dai giochi il prima possibile. Scoprire il perché e il come sarà compito della bellissima trama scritta da Masayoshi Yokohama (durante la quale potremo interpretare anche un giovane Majima Goro) e divisa in ben diciassette capitoli: si tratta di una storia coinvolgente, profonda, radicata nella cultura giapponese e carica di colpi di scena sempre inaspettati e dal tempismo quasi perfetto. Nelle oltre trenta ore che vi occorreranno per portare a termine la campagna principale visiterete Tokyo e Osaka in una finestra temporale particolare e unica, una cartolina di un Giappone che oramai non c’è più e che farà andare in brodo di giuggiole i più nostalgici fra noi. 

Uno dei titoli più belli della saga arriva su PC con un porting di altissimo livello

Oltre alla campagna principale, il gioco di SEGA offre ovviamente una valanga di attività collaterali mai banali e sempre avvincenti, che metteranno sotto stress sia la nostra memoria per risolvere alcuni “puzzle” che i nostri riflessi col controller quando sarà ora di menare le mani. Insomma un manipolo ben nutrito di side quest ben realizzate, che coinvolgeranno il giocatore in tantissime attività inusuali (e a volte persino surreali) che si svolgono nella cornice della società nipponica dell’epoca (con qualche strizzata d’occhio anche al mondo un po’ più moderno).  Ovviamente tutte queste varianti alla storia principale si convertiranno in esperienza da spendere nel tempio, che darà accesso a diversi potenziamenti per le abilità di Kazuma. 

Insomma, le cose da fare in Yakuza 0 non mancano di certo, contando anche i numerosissimi minigiochi seminati per per Sotenbori e Kamurocho, i quali ci permetteranno di cimentarci in divertentissime “perdite di tempo” fini a sé stesse, come giocare ad alcune perle del retrogaming alle sale arcade (Space Harrier e Out Run fra gli altri), lanciare freccette, cantare al karaoke e persino assistere a degli improbabili incontri di wrestling femminile. Insomma, fra due tiri a biliardo e qualche flirt casual alla belloccia di turno potremo iniziare a guadagnare qualcosa per acquistare attività commerciali per prendere una parte dei profitti, come ogni buon mafioso saprebbe fare. Kazuma si occuperà della parte più gestionale dell’impresa, mentre Goro farà da “responsabile delle risorse umane” del crimine assumendo ragazze più lascive per intrattenere al meglio gli avventori del suo Club. 

Yakuza 0

L’elevata qualità della sceneggiatura di Yakuza 0 vi terrà ovviamente incollati allo schermo ben oltre le ore necessarie per il mero completamento della campagna principale. Il timing della storia, in particolare, è quasi perfetto e aiuterà il giocatore ad appassionarsi alla storia del drago di Dojima, anche per quanto riguarda la più banale delle avventure secondarie. Questo grazie anche a un doppiaggio molto appassionato (in lingua giapponese), che sa coinvolgere e convincere. Purtroppo per noi però il gioco non è localizzato in lingua italiana, e i sottotitoli presenti sono esclusivamente in lingua inglese. Non si tratta certo di un problema insormontabile, ma i meno anglofoni fra noi storceranno sicuramente il naso davanti a questa fastidiosa mancanza. 

Per quanto riguarda il gameplay, la serie ci ha abituato a elementi di interazione piuttosto semplici, che richiedono spostamenti da un luogo all’altro e saltuariamente varie risse sulle pericolose strade di Kamurocho e Sotenbori. I combattimenti non brillano certo per la loro difficoltà, ma risultano nel complesso avvincenti e molto scenografici, grazie anche alla presenza di diversi stili di lotta e varie armi da mischia, come la sempreverde mazza da baseball con cui imprimere un ricordo indelebile delle nostre abilità sulle teste dei nostri avversari. Scassando di mazzate ubriaconi e teppisti prenderemo anche i loro soldi, e da bravi mafiosi potremo investire il malloppo in potenziamenti vari e nuove tecniche di arti marziali acquistabili nei vari store del gioco.

L’elevata qualità della sceneggiatura di Yakuza 0 vi terrà incollati allo schermo ben oltre le ore necessarie per il completamento della campagna principale

Ma andiamo a parlare della questione che interessa di più i giocatori della master race, ovvero il comparto tecnico di questo piccolo gioiello. Senza troppi giri di parole, Yakuza 0 è uno spettacolo su PC. Nonostante la struttura piuttosto datata del gioco (il titolo era originariamente pensato per PS3 e PS4), Yakuza 0 regala scorci fantastici grazie a un’illuminazione intelligente e a delle texture finalmente degne di questo nome. La cura per i dettagli che SEGA ha infuso in questo porting è quasi stupefacente, e lo si capisce già dalle primissime battute del gioco, spostandosi per le variopinte strade di Kamurocho. Il filtro delle texture e l’antialising contribuiscono a rendere l’esperienza di Yakuza 0 migliore che mai, e grazie alla relativa leggerezza del motore di gioco si ottengono prestazioni incredibili anche su macchine più datate. Per coloro che sono dotati di PC da gioco più performanti, Yakuza 0 offre la possibilità di sbloccare gli FPS (anche nelle cutscene) per ottenere il massimo dall’esperienza: con una GTX 1080 Ti siamo arrivati a toccare i 144 frame al secondo mantenendo tutte le opzioni grafiche al massimo, fatta eccezione per l’antialising SSAA e la sincronizzazione verticale (perché il titolo è stato provato con uno schermo dotato di tecnologia G-Sync). Anche a risoluzioni più elevate, Yakuza 0 non scende mai sotto i suoi rocciosi 60 FPS, dimostrando una realizzazione tecnica davvero sopra le aspettative. 

Conclusioni

Yakuza 0 è un titolo fantastico e un porting spettacolare. Se non vi siete mai avvicinati alla serie, questa potrebbe essere l’occasione perfetta per portarvi a casa un titolo longevo, divertente e perfettamente ottimizzato per PC. Le avventure di Kazuma Kiryu non sono mai state così splendenti e vivide, e vedere Tokyo e Osaka alla fine degli anni ’80 così ben realizzate è praticamente il sogno di qualunque Otaku che si rispetti.

Non c’è davvero niente altro che io possa aggiungere per convincervi: il prezzo incredibilmente concorrenziale e la quantità di contenuti proposti rende Yakuza 0 su PC un acquisto praticamente obbligato, senza alcuna scusa. Solo chi ha difficoltà con l’inglese può lasciare il titolo SEGA sugli scaffali digitali di Steam; per tutti gli altri non c’è dubbio alcuno: Yakuza 0 va preso e giocato, senza se e senza ma.


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