In tempi non sospetti, quei mattacchioni di Zoink! Games, studio svedese in continua crescita, ci hanno deliziato con il piccolo ma raffinatissimo Fe, titolo dal sapore indipendente ma sorretto dalle robuste spalle di EA e del suo programma EA Originals. Per tanti giocatori però, il loro nome richiama inevitabilmente un altro piccolo titolo, decisamente più folle e sopra le righe: Stick It To The Man!, un peculiare mix tra platform e avventura grafica, con uno stile artistico unico, umorismo a palate e una base narrativa tanto stramba quanto divertente.
Ecco, nel caso in cui ci aveste messo le mani sopra, sappiate che Flipping Death può essere considerata una sorta di versione macabra ed esoterica dello stesso, in quando ne condivide buona parte del DNA, a partire dal peculiare stile grafico, fino alla costante ricerca della battuta, qui però totalmente intinta, dalla testa ai piedi, nello humor più nero possibile. Motivo che potrebbe valere, quasi da solo, il costo del biglietto.
Del resto, tutto ha inizio con Penny, la protagonista, che viene licenziata dall’ennesimo lavoro, e che decide di approfittare della notte più buia e tenebrosa dell’anno, quella di Halloween, per spassarsela un po’. Ma qualcosa, inutile dirlo, va tremendamente storto: muore. Più storto di così…
Il problema è che morire proprio in quella notte non è il massimo: c’è il serio rischio di incontrare il Tristo Mietitore in ossa ed ossa. Non che sia un male, anzi, sembra un gran simpaticone. Il poveretto però non va in ferie da qualche migliaio di anni e ci vuole un attimo a ritrovarsi come suoi sostituti, mentre lui se ne va in vacanza sulla Luna perché, a suo dire, almeno lì non trova gente da traghettare verso l’aldilà.
E come sa chiunque si ritrova a sostituire qualcuno all’improvviso, ci vuole un po’ prima di comprendere precisamente i fondamenti del lavoro da svolgere, ma in realtà è tutto molto più semplice ed intuitivo di quel che si può pensare: il compito di Penny è infatti quello di risolvere i problemi che tormentano le anime in pena di Flatwood Peaks, tra chi cerca vendetta, chi vuole che venga ultimato il lavoro che stava svolgendo un attimo prima di morire (come il dipingere una barca), e chi invece ha lasciato il suo cadavere putrescente incastrato nello sfiatatoio di una balena. Ma Penny “vive” e si muove in un piano dimensionale differente da quello reale in cui le anime hanno dei conti aperti in sospeso: come fare?
Semplice: dovremo possedere gli esseri viventi presenti nella dimensione speculare a quella dei morti (con non poca confusione cambierà anche la disposizione dei personaggi e degli edifici, ndr), leggere le loro menti (assistendo a siparietti sempre esilaranti), e sfruttare le loro peculiarità e abilità uniche per svolgere gli incarichi che ci verranno assegnati, il tutto in maniera molto più intuitiva del previsto.
Il compito di Penny è quello di risolvere i problemi che tormentano le anime in pena di Flatwood Peaks
Per risolvere gli enigmi che ci verranno proposti un capitolo dopo l’altro dovremo comunque aguzzare un minimo l’ingegno, cercando di fare di volta in volta mente locale su chi potrebbe servirci per sbloccare una determinata situazione per via di un certo oggetto in loro possesso o una specifica abilità (un oggetto appuntito, un veicolo, la capacità di afferrare elementi dell’ambientazione), e sperimentare con la rudimentale ma efficace fisica, che al netto di qualche incertezza, ad esempio con le collisioni (spostare o afferrare un oggetto non sarà sempre un gesto eseguito in maniera precisa), fa il suo dovere nei modi più disparati.
Spesso, inoltre, per un singolo compito dovremo attivare una reazione a catena svolgendone altri apparentemente slegati, per poter possedere un nuovo personaggio chiave o per innescare la corretta sequenza di eventi necessaria a proseguire: per rompere una finestra e liberare un certo personaggio, dovremo prima procurarci delle palle di cannone, ad esempio; ma evitiamo di citare altri casi solo per non rovinarvi la sorpresa e il piacere di scoprire da soli come avanzare. Speriamo comunque di aver reso l’idea.
Sappiate, comunque, che la soluzione non sarà mai realmente scontata, e al netto di qualche trial & error, trovarla è sempre qualcosa di molto soddisfacente. E anche quando resterete bloccati, troverete degli indizi sulla prossima mossa da fare nel menu, sotto forma di immagini esplicative, così da ridurre al minimo il fattore frustrazione. Quella però, purtroppo, non mancherà, tra i già citati problemi con la fisica e comandi non sempre precisissimi, un fastidio che noterete in particolare nelle sezioni puramente platform, in cui potrete comunque aiutarvi con l’iconica falce (che potrete lanciare e usarla come se fosse un rampino, ma vi potrete anche teletrasportare).
Piattaforme che, passando da un mondo all’altro, cambieranno, offrendo una varietà non indifferente, e spronandovi a spremervi le meningi anche in quei momenti, per capire come raggiungere un determinato punto della mappa, potendovi inoltre aiutare con il fast-travel verso ogni singolo personaggio posseduto. Questi andranno sbloccati spendendo la valuta di gioco, divisa in tre diverse tipologie (i personaggi chiave richiederanno a volte quelle più rare), nella forma di fantasmini che incontrerete casualmente, o superando specifiche mini-sfide (come il raccoglierne un tot entro un breve lasso di tempo, o sopravvivere agli attacchi di un nemico). Questo è il fulcro dell’esperienza offerta di Flipping Death, e per quanto strutturalmente simili, le situazioni proposte sono sufficientemente varie da non annoiare nelle 5-6 ore richieste per completarlo.
Per quanto strutturalmente simili, le situazioni proposte sono sufficientemente varie da non annoiare
A renderlo ulteriormente godibile è, in primis, il comparto artistico, simile a quello del già citato Stick it to the Man!, davvero unico e originale, oltre che ormai riconoscibile, ma anche e soprattutto l’ottimo lavoro di scrittura e di recitazione. Le voci sono tutte curatissime, con ogni NPC dotato di una sua buffa personalità, e ogni singola linea di dialogo, a partire da quelle pronunciate dalla protagonista Penny, contengono gag, giochi di parole e battute di ogni genere, ricche di black humor (doveroso, visto l’argomento trattato) e quasi mai banali. Se masticate l’inglese vi suggeriamo di giocarlo non localizzato, in quanto la traduzione italiana, oltre a contenere svariati typo, non è riuscita a mantenere l’ironia di alcuni brillanti dialoghi. Segnaliamo inoltre qualche incertezza dal punto di vista del frame-rate nella versione Switch testata, almeno in modalità docked, mentre in quella handheld è filato tutto liscio.
Flipping Death è un altro centro riuscito ad opera di Zoink! Games, che si conferma team dalla personalità strabordante in grado di regalare titoli divertenti, non solo dal punto di vista puramente ludico. Questa nuova opera, disponibile per PC, PS4, Xbox One e Switch, è in grado di spremere le meningi del giocatore e, al contempo, di strappargli più di un sorriso grazie a una scrittura esilarante e mai banale, e solo delle incertezze di natura tecnica, con comandi e un motore fisico non sempre precisi che rischiano di far perdere qualche secondo di troppo quando c’è un salto da riprovare o una certa azione da eseguire, rovinano in parte il divertimento, ma nulla che vada a compromettere realmente l’esperienza di gioco. Inutile sottolineare, come accaduto con altri titoli, quanto la dimensione portatile di Switch ben si presti ad un titolo del genere. |
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