Colonia – Quando ho incontrato Victor allo stand di Devolver Digital non immaginavo assolutamente che My Friend Pedro fosse stato realizzato esclusivamente da lui. Avete capito bene: DeadToast Entertainment è sostanzialmente una persona sola, una sorta di one man band dello sviluppo videoludico. Victor mi ha detto che il suo nuovo gioco è nel processo di creazione da ben tre anni e mezzo e che l’unico aiuto esterno che ha dovuto richiedere è stato quello per la realizzazione della colonna sonora. Ovviamente, non essendo lui un compositore, non poteva realizzarsela da solo.
Sono rimasto ovviamente stupito, perché My Friend Pedro è un gioco indipendente ma ben realizzato, con idee davvero simpatiche e divertenti. Victor arriva da Media Molecule, già creatori di Little Big Planet e Tearaway, e quando ha abbandonato quel colosso ha creato un piccolo gioco per browser che sarebbe poi diventato la base per lo sviluppo di My Friend Pedro.
Beh, dopo quella chiacchierata avevo assolutamente voglia di provare il suo gioco. Non perché ne avessi già sentito parlare su Twitter e sui (folli) post social di Devolver Digital, ma per pura curiosità. Per vedere davvero dove il talento di un solo sviluppatore fosse in grado di condurlo nel 2018, in un panorama videoludico indipendente sempre più affollato e variegato.
La demo di My Friend Pedro mette nei panni di un protagonista senza nome, un tizio che indossa un casco da moto e che si risveglia a terra, in uno stanzino, dopo chissà cosa. Il suo amico Pedro è una banana parlante (avete capito bene) che gli appare fluttuando a mezz’aria per dargli simpatici consigli. Insomma, non ho ben capito se si trattasse di un’allucinazione o meno, ma era indubbiamente divertente. Preso in mano il pad (o la tastiera e il mouse) ho iniziato a far pratica con pistola e movimenti. L’ambiente è in 2.5D a scorrimento, e mi ha messo di fronte a diversi avversari armati e miniboss assurdi. Col pulsante di salto si possono effettuare uno, due, tre o infiniti balzi contro i muri; è possibile piroettare per schivare i proiettili e si può sparare a due bersagli diversi (se si possiedono due armi) semplicemente “bloccando” la mira su di un avversario per poi muovere il cursore su quello successivo.
Il risultato è ampiamente spettacolare, e come se non bastasse c’è la possibilità di attivare una sorta di Bullet Time che permette di accoppare la gente in maniera davvero estremamente coreografica. Proseguendo nei livelli riesco a trovare nuovi modi ancor più assurdi per far fuori gli avversari: posso tirare un calcio a una padella, farla volare in aria e spararci sopra per far rimbalzare i colpi in faccia ai nemici; posso prendere a calci un coltello e piantarlo in testa a qualche povero disgraziato; posso sparare a taniche di benzina per dare fuoco a tutto e posso addirittura prendere a calci la testa di un nemico smembrato per tirarla addosso a qualche altro avversario che ha avuto la sfortuna di capitarmi di fronte.
Come se tutto questo ben di dio non bastasse, in My Friend Pedro sono presenti alcune sessioni in moto, correndo e sparando alle auto dei gonzi della mala fra impennate folli e sgommate sulla carrozzeria di qualche poveraccio. Più avanti sarà anche possibile usare uno skateboard per creare evoluzioni e omicidi ancora più folli e irriverenti. A fine livello si viene valutati dal sistema, che assegna un punteggio sotto forma di lettere (S, A, B, C, ecc) e ci dà la possibilità di condividere su twitter la GIF della nostra uccisione più spettacolare.
Vorrei darvi qualche punto negativo di questa anteprima, ma davvero faccio fatica a trovarli. Sicuramente, dato che My Friend Pedro ancora non ha una data di uscita fissata (si parla del Q1 2019), l’attesa per il titolo di Deadtoast Entertainment potrebbe essere ancora lunga. Inoltre il gioco uscirà esclusivamente su PC e Nintendo Switch, tagliando fuori PS4 e Xbox One, che da sole rappresentano una buona fetta del mercato retail videoludico.
My Friend Pedro è un prodotto folle, il geniale parto di una sola persona che ha saputo tirare fuori un gioco fuori da ogni schema, che sa divertire con un gameplay frenetico e irriverente. Ammetto che avrei voluto giocarci per più tempo, saltare e fare acrobazie mentre si smembrano a suon di fucilate gli scagnozzi della malavita di una città senza nome. Devolver Digital ha nuovamente fatto centro nel portare sul suo carrozzone un altro studio talentuoso e un altro gioco che trasuda pazzia da ogni pixel. Non vedo l’ora di rivedere My Friend Pedro, possibilmente il prima possibile.