A volte Valve, società che gestisce la piattaforma di vendita per PC gaming Steam, usa il pugno di ferro quando nota che qualcuno si vuole approfittare delle sue risorse (salvo poi fare retromarcia, quando lo ritiene giusto). Questo è il caso di oltre 170 giochi che, nelle scorse ore, sono stati rimossi dal catalogo perché venivano definiti “titoli inseriti a scopi fraudolenti od ingannevoli”.
In pratica, secondo Valve non si trattava di videogiochi che avevano come primo obiettivo quello di divertire il pubblico, bensì di guadagnare tramite le Steam Keys, provocare la community, mettere in cattiva luce Steam ed altri intenti più o meno palesi che sono stati ritenuti inaccettabili.
Ciò che accomuna tutti questi prodotti per la compagnia americana è che essi non hanno il principio di buona fede alla base della loro realizzazione e conseguente immissione sul mercato, perciò non li rimpiangeremo… molto meglio dedicarsi alle nuove uscite.
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