L’era Playstation 2 era piena di titoli sperimentali che osavano e mischiavano generi tra loro o, semplicemente, permettevano anche ad esperienze considerate di “nicchia” di avere i propri 15 minuti di notorietà. È cambiato qualcosa da allora? Mh, forse.
Ciò che non è cambiato è invece il titolo di punta di Nippon Ichi Software, conosciuta nel quartierino come NIS e NIS America: Disgaea. Un jrpg tattico a turni, classico che più classico non ce n’è. Come dite, Final Fantasy Tactics e Tactics Ogre? Ottima risposta, allora un jrpg tattico a turni folle che più folle non ce n’è in giro. La creatura nata sotto l’egida di Atlus ha oramai raggiunto la piena maturità, con un quinto capitolo uscito anche su Nintendo Switch e ben 15 anni di storia ed evoluzioni.
Tutto è ovviamente cominciato dal primo capitolo, la prima folle avventura nel regno dei demoni, il Netherworld. Dopo quindici anni è il caso di festeggiare, e NIS ha ben pensato di riportare in auge il suo figliol prodigo con un’edizione rimasterizzata: Disgaea 1 Complete si affaccia quindi su Playstation 4 e Nintendo Switch, pronto per essere riscoperto.
Ho definito Disgaea 1 Complete folle, ma a cosa mi riferisco esattamente? Chi ha già avuto modo di approcciare la serie in una qualsiasi delle sue iterazioni già lo sa perfettamente, ma per i curiosi e per i nuovi arrivati facciamo un passo indietro. Dopo due anni di sonno continui (a quanto pare non siamo gli unici ad avere problemi con le sveglie) il principe Laharl viene svegliato da una succube con tendenze sadomaso a suon di cannonate e colpi di svariate armi. Il motivo? Il re del Netherworld nonché suo padre, King Krichevskoy, è morto.
C’è bisogno quindi di qualcuno che reclami il trono, per evitare che in questo bizzarro mondo succedano cose esplosive e caotiche tra le varie “fazioni” che lo popolano. Laharl è un po’ un ragazzetto viziato e indisponente, ed Etna (la succube) lo convincerà con le cattive a farsi strada per i vari piani del Netherworld, con l’obiettivo di riprendersi il trono ed essere ricompensata. Esatto, non è molto importante l’etica in questo mondo ma gli interessi personali e il lanciare dei pinguini esplosivi contro dei nemici inermi.
Disgaea 1 Complete è un titolo che fa dell’humor la sua spinta principale
Inizia così un viaggio esplosivo che porterà il nostro Laharl a conquistare il titolo di Overlord, o forse no. Arrivare alla conclusione di questa storia vi richiederà decine e decine di ore: Disgaea 1 Complete non solo è completo, ma anche decisamente longevo. Completo perché ha con sé i contenuti extra rilasciati nei porting su DS e PSP, come la ministoria extra con protagonista Etna oltre ad un restauro proprio niente male. Ma perché gettarsi in uno strategico di così ingente durata, direte.
Disgaea 1 Complete è un titolo che fa dell’humor la sua spinta principale, il punto cardine intorno al quale far ruotare tutte le storie dei suoi personaggi. Non solo Laharl e Etna quindi, ma tantissimi altri, stupidi e folli comprimari. La bontà della sceneggiatura sta tutta nella sua ironia e follia. Vi basti pensare che un plot device poco dopo il prologo vedrà Laharl protagonista (o meglio, vittima) di un ricatto basato su una foto “compromettente” che lo ritrae in una situazione imbarazzante. Un paparazzi gate demoniaco senza senso, ma decisamente divertente.
Tale approccio alla narrazione, con dialoghi pieni di ironia e carisma ed una storia semplice, uniti ad un doppiaggio (per le scene principali) inglese di ottimo livello non solo rendono Disgaea 1 Complete un’esperienza unica dopo 15 anni, ma si sposa perfettamente con la struttura di gioco.
Questo perché il titolo NIS è di suo particolarmente “rigido”: c’è il castello di Laharl che funge da hub e da cui si controlla qualsiasi aspetto del gameplay, dalla cura dei personaggi all’equipaggiamento, passando per alcune opzioni extra che arricchiscono l’offerta affiancandosi alla narrazione principale.
Questo perché ogni capitolo è composto da vari livelli che andranno affrontati separatamente, senza soluzione di continuità. Se ne finisce uno, si ritorna al castello magari migliorando l’equipaggiamento o recandosi all’Item World per far salire di livello (letteralmente) armi ed oggetti. Tutto è esagerato in Disgaea: i livelli non si fermano a 99, e i danni che è possibile infliggere di sicuro non a 9999.
Questa follia rende il gameplay quasi infinito, dando un certo divertimento a vedere i propri personaggi salire al livello 800, o 1000, oppure mosse speciali con cui far esplodere mezzo livello, travolgendo i nemici intorno a noi e infliggendo migliaia e migliaia di danni. Ma Disgaea 1 Complete è, nonostante le sue licenze poetiche, un jrpg tattico a turni duro e puro: i livelli sono organizzati in griglie con ambientazioni ovviamente estese su più livelli, ma mai troppo grandi. Si sconfiggono i nemici o i boss di turno e si passa al livello successivo.
Disgaea 1 Complete ha però un difetto (o quasi): è esattamente lo stesso gioco di 15 anni fa
Ma ci sono una serie di aspetti peculiari che lo rendono unico: prima di tutto è possibile evocare nel proprio party tantissimi personaggi differenti, addirittura i nemici sconfitti mano a mano. Tante opzioni per divertirsi e sperimentare quindi, al fianco dei potentissimi Laharl e Etna. Spostarsi per la griglia, con i movimenti e il range d’attacco tutto basato sulle statistiche del singolo, ed eventuali mosse speciali per fare incetta di danni.
Ma è anche possibile effettuare azioni di gruppo, quando due personaggi saranno di fianco e verso la stessa direzione, aumentando esponenzialmente i danni inflitti. Si potrà anche decidere di far lanciare a un personaggio un altro, magari per spostarlo verso zone irraggiungibili o, nel caso dei Prinny (i pinguini sopracitati) farli esplodere e portare a casa qualche danno ai nemici.
È anche un titolo che non rinuncia alla strategia negli scontri: nonostante i quantitativi di danni folli e il level cap fuori di testa, Disgaea 1 Complete sa essere impegnativo tanto da richiedere qualche sessione di famigerato “grinding”. Le mappe a volte vanno studiate con attenzione, così come gli spostamenti dei nemici, che con un intelligenza artificiale deficitaria tendono ad accerchiare i nostri personaggi più deboli.
Da tenere in considerazione anche l’interessante idea dei Geo Panels, dei pannelli che influenzano le statistiche di chi vi è posizionato sopra, magari aumentandone l’attacco o rendendolo letteralmente invincibile. Non vi piace questa idea? Bene, distruggete le Geo Pyramid per annullarne gli effetti e vedere una piacevole reazione esplosiva a catena su tutti i pannelli, magari in grado di uccidere qualche nemico inerme e farvi guadagnare un po’ di esperienza.
Disgaea 1 Complete ha però un difetto (o quasi): è esattamente lo stesso gioco di 15 anni fa, seppur con un poderoso restyle grafico. Nintendo Switch (la console dove l’ho testato) non è certamente una Playstation 2, e la grafica in alta definizione (1080p), con gli sprite in HD e le nuove texture rendono l’esperienza fresca e nuova.
Tutto è pulito e bello da vedere, sebbene a volte qualche texture faccia a botte col resto dando un risultato inconsistente nel restauro grafico. Il doppiaggio è sempre di altissimo livello, ma mancano una serie di opzioni “quality of life” che vennero introdotte mano a mano nei capitoli successivi. Il grinding richiesto ad esempio è eccessivo, e si aggiunge alla già enorme mole di contenuti presenti, che però rendono il titolo NIS perfetto per essere giocato in modalità portatile.
Disgaea 1 Complete è un viaggio gigantesco (forse, anche troppo) che non ha perso un briciolo del suo carisma in questo decennio e mezzo. Wow, detto così suona incredibile: eppure il titolo NIS lo è davvero, con la sua narrazione divertente, ironica e carismatica e un cast che è diventato iconico nel panorama dei giochi di ruolo giapponesi. Ha dalla sua un gameplay ricco di diversi aspetti interessanti, estremamente profondo e complesso ma anche immediato, che premia chi usa la testa per affrontare con le giuste strategie le decine e decine di livelli affrontabili. Se volete dare una chance a questa saga, questo potrebbe essere l’occasione giusta. Vi mettiamo però in guardia sulla natura “vecchia” di alcuni aspetti dell’esperienza, come l’eccessivo grinding o alcune meccaniche decisamente troppo proibitive in termini di tempo. In ogni caso, lanciare pinguini e vederli esplodere non passa mai di moda. |
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