Si è appena conclusa l’ottava edizione di Milan Games Week e, mai come quest’anno gli eSport sono stati i protagonisti indiscussi. Con un intero padiglione ad essi dedicato, era impossibile non soffermarsi ad osservare quanto stesse accadendo.
Per chi, come me, segue da anni questo settore, questo enorme passo avanti spinge a pensare ai tempi in cui l’area eSport in Milan Games Week era rappresentata da zone dedicate a piccoli tornei, spesso nemmeno competitivi, ai quali quasi nessuno badava. Oggi, davanti alle due enormi arene proposte da PG eSport ed ESL l’emozione fa venire i brividi.
Sì, perché per un secondo ci si dimentica di partecipare ad una fiera italiana, l’aria che si respira oggi ricorda le grandi manifestazioni europee a cui tutti rivolgiamo il pensiero quando si tratta di parlare di tornei di alto livello. Ma eccoci qui, a Milano, con due event organizer che sembra abbiano capito col tempo cosa serve per rendere gli eSport uno spettacolo fruibile anche al grande pubblico, che per la prima volta si interfaccia con questo settore.
Arene gremite di spettatori, grazie anche alla spettacolarizzazione che ha caratterizzato tutti e tre i giorni di fiera. Complice lo scaltro inserimento nella schedule di influencer che capiscono questo mondo, come Giorgio “Pow3r” Calandrelli: capiamoci, questo ragazzo ha raggiunto traguardi incredibili in un anno, al punto che oggi può essere definito come ispirazione per qualsiasi persona abbia intenzione di creare e portare avanti il proprio canale Twitch.
Sono anni che seguo Pow3r, dalle prime LAN italiane di Call of Duty, passando poi a tornei europei, fino ad approdare diverse volte negli Stati Uniti per giocare il Call of Duty World Championship. Poi il passaggio su PC, seguendo la scia di Overwatch dove ha saputo dimostrare skill e caparbietà, portando avanti sia il proprio canale YouTube che Twitch, fino ad arrivare a Fortnite e al blasonato posto nei Fnatic. Questo ragazzo è stato in grado di trascinare tutta la PG Arena di venerdì, divorando il palco, coinvolgendo il pubblico, rendendo tutti partecipi di una vera e propria festa.
Oggi, davanti alle due enormi arene proposte da PG eSport ed ESL l’emozione fa venire i brividi
Perché sì – ahimè – Fortnite resta il titolo di punta che riesce ad attrarre l’attenzione di tutti, complice il suo essere multi-platform. Non parliamo di un titolo profondamente skill-based, lo sappiamo tutti. ed è per questo motivo che Epic Games ha saputo coinvolgere milioni di utenti: è un titolo a cui tutti possono giocare, senza necessità di skill particolari. Certo, per primeggiare le capacità meccaniche sono alla base, ma il divertimento è comunque garantito per tutti.
Ma non temete, Fortnite non è stato l’unico protagonista nella vasta PG Arena. Ad innalzare il livello ci ha pensato un altro gigante degli eSport: League of Legends. Ad inaugurare il weekend all’insegna di LoL ci hanno infatti pensato i campioni italiani delle University eSport Series, che si sono dati battaglia contro uno dei migliori team universitari europei in una delle tappe degli University eSport Masters. Ma il clou è stato raggiunto domenica, con le finali di Red Bull Factions che hanno confermato sul trono i campioni indiscussi del Team Forge, vincitori per il terzo anno consecutivo.
A chiudere il weekend in PG Arena è arrivato Nitro, rapper dal background metal che si conferma ad oggi una delle poche buone menti restanti nel suo settore, che si è rivelato a sorpresa un nerd con i contro fiocchi, appassionato del settore ed esperto dell’ambiente. Nitro ha esaltato tutta l’arena col suo flow pungente, per concludere una tre giorni tra divertimento e competizioni ad alto livello.
ESL dal canto suo non ha sicuramente risparmiato cartucce, incentrando il weekend esclusivamente sugli eSport, dando tantissimo risalto al made in Italy. Venerdì è stata la giornata degli showmatch in ESL arena, dove abbiamo assistito a prove di skill da parte di Ghirlanda per Tekken 7 e il beniamino eSportivo italiano: Reynor, il giovanissimo campione di Starcraft II che, di anno in anno, è stato in grado di crescere e migliorarsi a livelli quasi spropositati, arrivando a tenere testa ai migliori giocatori coreani.
Il livello si è poi alzato grazie anche ad una delle tappe della ESL Rainbow Six Cup, che ha visto coinvolti team da ogni parte d’Europa, con l’intento di portarsi a casa il montepremi di 10.000€ e, sebbene non si trattasse di uno show che coinvolgesse personaggi noti, ha visto un’enorme partecipazione del pubblico anche al di fuori del settore, che ha seguito con notevole interesse questa tappa europea della Rainbow Six Cup.
Insomma, passare dai tempi in cui ci si giocava la gloria durante i tornei organizzati in Milan Games Week a tutto ciò… è letteralmente strabiliante. è strabiliante vedere quanto impegno, sudore e passione ci mettano gli organizzatori per rendere questo spazio sempre più grande e ricco di eventi di alto livello. Di anno in anno stanno prendendo forma realtà delle quali l’Italia ha un immenso bisogno. Non parlo solo di Event Organizer, ma anche di società che investono in questo settore e scommettono giorno dopo giorno nei propri giocatori e nel proprio Staff. Gli esempi lampanti si confermano essere il Team Forge e i Samsung Morning Stars, che hanno dato definizione pratica al termine “professionalità” in un settore dove in molti ne hanno abusato, ma in pochi lo hanno applicato. è chiaro che quel che serve ai giocatori per riuscire a farsi spazio nel settore eSport europeo e mondiale sia l’allenamento costante ed intensivo, seguiti da personale qualificato che sappia costruire un team e gestirlo a dovere.
Certo, come nazione non siamo nemmeno vicini ai colossi dell’eSport mondiale, che ormai ne hanno fatto un settore integrato agli sport nazionali, ma sono sicura che proseguendo per questa strada con il giusto impegno, nulla sia irraggiungibile.
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