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Astroneer – Recensione

I ragazzi di System Era Softwork sono relativamente giovani all’interno del panorama videoludico internazionale. Lo studio di Seattle ha iniziato a lavorare solo nel 2014, e Astroneer è il loro primo vero titolo di punta, che arriva oggi su Steam dopo circa due anni di beta e accesso anticipato. Vi ho fatto questa premessa per sottolineare quanto sia importante per i ragazzi americani questo gioco, che rappresenta non solo il loro lavoro di debutto ma anche un titolo di cui andare fieri, con tutti i pro e i contro del caso.

Ma che cos’è Astroneer? “Un gioco all’apparenza molto semplice ma inaspettatamente profondo” è forse la risposta più immediata che mi viene in mente. Ci troviamo di fronte a un gioco che si definisce sicuramente nel genere survival, ma non solo. Ci sono alcuni piccoli elementi tratti dai walking simulator e dai gestionali in questo sandbox che è stato progettato all’insegna dell’esplorazione e dell’inventiva. In Astroneer prenderemo l’aspetto di un astronauta naufragato in un pianeta sconosciuto, costretto alla sopravvivenza in un ambiente non proprio adatto a ospitare la vita umana.

Una volta spuntati sul pianeta senza nome la prima cosa che salterà all’occhio è la mancanza di ossigeno. Esatto, il nostro povero protagonista non è dotato di quelle tute di sopravvivenza avveneristiche viste in film e serie TV, quindi la sua riserva di aria è estremamente limitata. Per esplorare il mondo dovremo infatti iniziare a creare una rete di tubi che partono dal campo base per seguire poi il nostro astronauta, in modo da non fargli mai mancare ossigeno.

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La creazione della rete di tubi di ossigeno e la conseguente esplorazione controllata richiederà non solo molta inventiva, ma anche una buona dose di strategia gestionale, per ottimizzare l’inventario e la generazione di utensili dalle risorse. Il nostro silente protagonista è infatti dotato di una sorta di pistola terraformante in grado di modellare il terreno ed estrarre i materiali necessari dalla terra per la forgiatura di apparecchi essenziali alla vita, come generatori d’ossigeno, tubi e via dicendo. I miei primi passi sul pianeta sconosciuto danno risultati disastrosi: sono morto dopo pochi minuti per assenza di ossigeno, un l’altra volta sono caduto in una grotta (anche lì senza ossigeno). Nonostante all’apparenza sembri semplice, Astroneer non è affatto un titolo facile.

Morendo si perderà molto spesso lo zaino (e tutte le risorse raccolte in esso), ma questi potrà essere recuperato successivamente se saremo abbastanza abili da tornare nel posto della nostra dipartita senza lasciarci nuovamente le penne. Raccogliendo materiali potremo utilizzare tre stampanti in 3D, delle quali una più piccola sarà posizionata nel nostro zaino. Quelle più grandi possono dar vita a nuove strutture, nuovi veicoli e nuovi mezzi per ampliare il nostro campo base, fondarne un altro o aiutarci nell’esplorazione.

Nonostante all’apparenza sembri semplice, Astroneer non è affatto un titolo facile

Una volta presa la mano con il sistema di gioco inizieremo quindi a generare facilmente nuove basi, ampi magazzini, generatori a pannelli solari e dispositivi per coltivare materiale organico. Ma non solo, anche veicoli (simili al rover) e macchine per la raccolta dei materiali. Non ci sono alieni in Astroneer, e forse è meglio così. L’atmosfera del gioco è in genere molto rilassante, e dopo un po’ inizierete a gestire il tutto come un giardino zen, complice una colonna sonora ben strutturata e relativamente calma.

L’ambientazione in stile cartoon non fa urlare tecnicamente al miracolo, ma contribuisce a rendere l’esperienza abbastanza rilassante e piacevole. Una menzione speciale va alla modalità cooperativa con 4 giocatori, che vi permetterà di passare qualche momento in allegria con qualche amico (presente nella lista di Steam).

Conclusioni

Astroneer è un titolo fresco, che vuole dire la sua nel mondo dei survival “ibridi” che prendono in prestito elementi provenienti da diversi generi, come i gestionali e i walking simulator. Pur non innovando nulla nel suo settore, Astroneer riesce comunque a strappare parecchie ore di calmo divertimento al giocatore.

Il titolo di System Era Softwork soffre l’assenza di una vera e propria trama, che non esiste. Inoltre non c’è un avversario o in generale un antagonista che non sia l’ambiente stesso. In generale, dopo un po’ sembrerà ripetitivo, ma Astroneer arriva da una gestazione lunga quasi due anni, e sono abbastanza sicuro che i ragazzi di Seattle supporteranno il loro primo lavoro molto a lungo.


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