Geek & Tech 20 Mar 2019

Anche Project xCloud di Microsoft rivela le connessioni minime per lo streaming

L’attenzione di tutti è naturalmente puntata su Google Stadia, ma durante la GDC 2019 anche Microsoft è stata protagonista con Project xCloud.

Come sappiamo si tratta di un servizio che sfrutta streaming e cloud in maniera simile a Stadia, ma senza alcune delle funzioni di Google come l’unirsi ad una partita vista in diretta su Youtube.

Questo non significa tuttavia che xCloud sia inferiore o meno utile, infatti lo scopo di Microsoft è quello di “raggiungere tutti i giocatori del pianeta“, e per farlo uno dei punti di forza potrebbe essere la connessione richiesta.

Abbiamo visto infatti come Stadia richieda una connessione di circa 25 Mbit per lo streaming a 1080p e 30 Mbit per quello in 4K, mentre xCloud potrebbe richiederne molto meno secondo le parole di Kareem Choudhry, VP della divisione gaming cloud in Microsoft.

In una intervista per Eurogamer infatti Choudhry ha parlato di diversi argomenti, inziando dal problema della latenza:

Quando parlo di latenza con gli sviluppatori, in particolare con i nostri first party, la latenza è uno dei problemi che l’industria sta combattendo da sempre, specialmente sul lato multiplayer. Penso tuttavia che andrà tutto bene, dai data center che abbiamo vicino Washington stiamo rilevando una latenza molto buona, meno di 10 millisecondi per la trasmissione attraverso il cloud. Sinceramente troviamo più latenza nel Bluetooth stack connesso a un telefono Android.

Per quanto riguarda le connessioni richieste ecco i valori indicati da Choudhry:

Alcune demo che abbiamo mostrato andavano sui 9 o 10 Mbps. Con alcuni lavori che stiamo facendo con Microsoft Research, penso che siamo in grado di inviare uno streaming di ottima qualità anche intorno ai 6 o 5 Mbps.

Se davvero fosse così si tratterebbe di requisiti ben inferiori a quelli di Google Stadia, permettendo così di raggiungere un‘utenza più ampia e soprattutto anche chi magari non è ancora coperto da una connessione ottimale.

Rimane tuttavia da vedere se lo “streaming di ottima qualità” si riferisce quantomeno ai 1080p, e soprattutto se si riuscirà a mantenere questo standard con tutti i giochi nelle varie parti del mondo.

In ogni caso la sfida per il cloud gaming è ufficialmente aperta, e non resta che vedere come si evolverà questa tecnologia.


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