Final Fantasy X/X-2 HD Remaster – Recensione Switch

Riscoprire i classici e preservarli è una delle grandi incognite del mondo dei videogiochi, spesso troppo stretti nella morsa di bisticci legali tra licenze o chissà cosa. Altre volte la situazione è più semplice, e col tempo molte delle remastered che abbiamo odiato in passato hanno riportato in auge molti titoli importanti, portandoli su piattaforme differenti. Questo è anche il caso di Final Fantasy X/X-2 HD Remaster, che arriva per la prima volta su una console Nintendo e su Xbox One.

L’ho rigiocato su Nintendo Switch, riscoprendo la sua bellezza in un modo completamente differente rispetto al passato. Non è la prima volta che Final Fantasy X/X-2 HD Remaster arriva su portatile, con la versione Playstation Vita che aveva già provato ad offrire l’esperienza sul suo piccolo schermo. Nintendo Switch ha però una marcia in più, con il suo schermo e la risoluzione che alterna i 1080p ai 720p, a seconda che lo si giochi sulla TV o in modalità portatile.

Quella di Final Fantasy X è sicuramente una storia che merita di essere riscoperta, perché è invecchiata come un buon libro e resta una delle narrazioni più affascinanti mai raccontate da Square Enix (SquareSoft, ai tempi). Tidus è un campione di blitzball (una sorta di pallanuoto fantasy) nella sua città natale, Zanarkand, ma si ritrova 1000 anni nel futuro dopo l’attacco di una mostruosa entità chiamata Sin, il cui nome potrebbe suggerire ai più attenti implicazioni decisamente profonde.

Il suo viaggio alla ricerca di risposte lo porterà ad incrociare i passi, e gli sguardi, con l’invocatrice Yuna, la cui missione è proprio scacciare Sin dal mondo di Spira. Nonostante i tanti anni passati dalla release originale, non è il caso di lanciarsi in approfonditi spoiler di questo strano viaggio. Final Fantasy X è bellissimo, triste, malinconico e dai risvolti inaspettati.

Se non lo avete mai vissuto, questo è il modo giusto. Uno dei tanti, almeno

Parte inaspettatamente lento e si prende tutti i momenti necessari a raccontare il suo colorato cast di protagonisti e il suo mondo di gioco, uno dei più vividi e complessi. Spira è immersa nella religione e nelle implicazioni che questa ha nella vita dei “credenti”, ma è anche un mondo ricco di culture differenti, pervaso dal razzismo e dalla paura per il diverso. Alcune di queste tematiche restano stranamente attuali tutt’oggi, nonostante il focus sia su Tidus e Yuna, sulle loro difficoltà, sul loro rapporto e sull’accettare un destino avverso.

Ma Final Fantasy X è anche un’esperienza dalle radici molto classiche: un sistema a turni che all’epoca diceva addio all’ATB (active time battle) per offrire un gameplay più lento e ragionato. Turni veri, scanditi da una barra laterale che indica la successione tra quelli del nostro party e quelli nemici. Con un po’ di arguzia, si può sfruttare questa conoscenza per agire anche più di una volta prima che il nemico possa rispondere.

[metaslider id=”302822″]

Resta tutt’oggi uno dei più divertenti e moderni, nonostante l’aspetto classico possa tradire il contrario. Final Fantasy X introdusse anche la sferografia, rinunciando ai classici livelli per proporre qualcosa di più complesso e originale. Guadagnare esperienza permette di ottenere livelli sfera, che possono essere spesi sulla sferografia, una grandissima scacchiera dove muoversi e sbloccare caselle. Queste ultime possono potenziare le statistiche del personaggio, sbloccare nuove abilità etc. Le potenzialità di questo sistema risiedono nel poter dare forma ai personaggi come meglio si desidera, magari prediligendo determinate abilità rispetto ad altre o plasmando dei “tuttofare” adatti in diverse occasioni.

Nonostante una deriva più leggera e per molti versi quasi “trash” (in senso buono o quasi), anche Final Fantasy X-2 ha la sua importanza. Non ha il peso storico o emotivo del suo predecessore, ma quella fu la prima volta che Square Enix diede un seguito vero e proprio ad un capitolo della serie. Una vera e propria sorpresa, accompagnata da novità che lo resero un titolo assolutamente divertente. Un job system complesso e variegato e una struttura non lineare a missioni che ponevano enfasi sull’avventura in sé più che sulla narrazione.

Final Fantasy X resta tutt’oggi uno dei capitoli più divertenti e moderni, nonostante l’aspetto classico possa tradire il contrario

Di altra pasta insomma, rispetto a Final Fantasy X, ma non per questo da buttare. Cosa contiente questa edizione di Final Fantasy X/X-2 HD Remaster rispetto alle altre? I contenuti sono esattamente gli stessi e lo rendono un pacchetto completo: Eternal Calm, The Last Mission e la audio novella finale vi permettono di vivere ogni sfaccettatura del viaggio di Tidus e Yuna. Ad aggiungersi c’è la possibilità di sfruttare il touch screen per una funzione particolare: Recupero rapido, ovvero la possibilità di curare il proprio party senza entrare nel menù ma semplicemente con un paio di tocchi di schermo. Una funzionalità mutuata dalla versione PS Vita, ma è comunque una gradevolissima aggiunta.

Conclusioni

Final Fantasy X/X-2 HD Remaster è una gran bel giocare anche su Nintendo Switch: i contenuti sono gli stessi delle altre versioni, con una colonna sonora rimasterizzata (è anche possibile selezionare l’originale) e la grafica migliorata secondo standard moderni. Non mancano espressioni buffe e animazioni legnose, lo scheletro è pur sempre quello di un titolo Playstation 2 e il lavoro svolto dalla Remaster su Playstation 3 fu controverso e spesso discutibile, soprattutto in termini di restauro dei modelli poligonali.

Eppure su Nintendo Switch fa la sua piacevole figura (nonostante un aliasing a volte vistoso), anche con i 720p di risoluzione mentre si gioca in modalità portatile. L’opzione di recupero rapido con il touch screen è efficace e comoda: inutile stare a dirvi che giocato in questo modo è sicuramente “definitivo”. Se non lo avete mai vissuto, questo è il modo giusto. Uno dei tanti, almeno.

Commenti