Quando venne annunciato all’E3 2018, i fan dei robottoni esultarono e per più di un’ottima ragione: tra le prime e più interessanti informazioni ad emergere su Daemon X Machina, esclusiva per Nintendo Switch in arrivo il 13 settembre, c’era indubbiamente la presenza in veste di producer di Kenichiro Tsukuda, lo stesso di un certo Armored Core.
La demo pubblicata nel corso dell’E3 2019 ha lasciato una buona impressione, per quanto grezza e non priva di tutta una serie di piccoli problemi, comunque facilmente risolvibili. Nintendo ci ha permesso di provare una versione migliorata di quella stessa demo, testando così con mano la buona fede del team, che ha trasformato i feedback degli utenti in realtà.
Abbiamo provato una sola missione, quindi lungi dal poterci sbilanciare troppo sull’esperienza, al momento ancora un po’ confusionaria e riservata a una nicchia di appassionati di duelli fortemente action improntati su attacchi melee, mitragliatori e missili ma a bordo di possenti robot, e su lunghe ed estenuanti boss fight, ma ad emergere, oltre al fine tuning messo in atto, sono sempre più le somiglianze con un certo Monster Hunter: a farla da padrone sono infatti il loot e la personalizzazione del proprio “Arsenal” (il mech), oltre che del pilota, con decine di elementi tra armi e protezioni per testa, corpo e braccia, tutte da equipaggiare nell’hub principale, una sorta di officina da cui potremo pianificare ogni nostra mossa, avviando le missioni e plasmando il nostro personaggio.
Un interessante mix tra Armored Core e Monster Hunter
Potremo attivare abilità passive per il pilota umano (di cui potremo scegliere sesso, colore di pelle e capelli etc), o rendere ancor più aggressivo il nostro bestione metallico, in base a ciò che avremo sbloccato sul campo di battaglia. Grande attenzione è infatti riposta nel loot, come detto, con tonnellate di oggetti da sbloccare, lasciati dai nemici abbattuti o disseminati qua e là, al punto da avere persino un minuto extra, a missione completata, per ripulire l’area alla ricerca di bottino e di elementi che vanno ad arricchire la lore, già approfondita nei briefing pre-missione.
Apprezzabilissime tutte le piccole, grandi migliorie richieste a gran voce dagli utenti, e oggettivamente necessarie, inserite in questa nuova build, di conseguenza presenti nella versione definitiva: dall’auto-lock, utile nella bolgia di piombo e fuoco che è ogni missione, a un HUD più chiaro che oltre a segnalare i nemici e la provenienza dei loro colpi con un apposito indicatore (assenze nella demo), mostra la vita dei pantagruelici boss (i cui scontri, promette Nintendo, saranno meno estenuanti), a miglioramenti generali nei comandi (si può anche mirare coi sensori) e ai movimenti del protagonista, più rapido soprattutto in volo, fino a una maggior stabilità del frame-rate in generale, tra i problemi più evidenti, ora decisamente migliorato. L’elenco completo, raccolto in un comodo video, lo trovate in fondo all’articolo.
Il mix tra Armored Core e Monster Hunter appare sicuramente interessante, e come se non bastasse, Daemon X Machina ha anche personalità da vendere, tanto estetica/artistica quanto in termini di customizzazione di Arsenal e pilota. Resta pur sempre un titolo di nicchia, tra il focus non indifferente su loot e su scontri lunghi, frenetici e impegnativi, ma promette di regalare agli amanti di entrambi i mondi pane per i loro denti.