Final Fantasy VIII

Final Fantasy VIII Remastered – Recensione

Final Fantasy VIII è uno dei capitoli della serie più venduti in assoluto, un record non da poco considerando che Square Enix (all’epoca SquareSoft) aveva qualche anno prima rischiato di fare una triste fine. Fu un titolo rivoluzionario sotto molti aspetti: abbandonò la grafica super-deformed del settimo capitolo e portò delle novità in termini di gameplay.

Certo, come ogni rivoluzione non tutti l’hanno accolta con festeggiamenti e applausi, ma col tempo Final Fantasy VIII è riuscito a imporsi come uno dei capitoli più amati. La storia di Squall e Rinoa sembrava però perduta, perché Square Enix pareva aver perso il codice sorgente originale. Dopo le ripubblicazioni di Final Fantasy VII e IX, le preghiere degli appassionati sono state accolte. 20 anni dopo, Final Fantasy VIII torna sulle console moderne con una versione Remastered: con grande sorpresa, stavolta qualcosa è stato rimasterizzato per davvero.

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Fin dal primo avvio si notano alcune differenze, a partire da i menù in alta definizione e i font più leggibili sugli schermi moderni. Il video introduttivo con in sottofondo “Liberi Fatali” resta ancora bellissimo, e rievoca in me vecchie emozioni. Final Fantasy VIII non sarà mai il capitolo di culto, quello riconoscibile in ogni dove come l’avventura di Cloud e compagni, ma il suo peso nella serie e tra i suoi fan è noto e notevole.

L’avventura di Squall inizia con una ferita in viso, un regalo del suo amico Seifer durante un allenamento finito decisamente male. Dopo un risveglio in infermeria piuttosto confuso, facciamo la conoscenza della nostra professoressa: la bella Quistis Trepe. Final Fantasy VIII Remastered è un po’ diverso dai classici setting della serie e, pur abbracciando il fantasy, lo fa tirando in ballo una guerra tra i regni di Galbadia. I soldati? Degli studenti, addestrati nei Garden dei rispettivi paesi per entrare nei SEED, un corpo speciale creato per intervenire nelle situazioni di guerra.

Così si sviluppa l’intreccio di questo ottavo capitolo, piuttosto famoso per prendere una piega, nel secondo atto della storia, piuttosto particolare e ambigua. Rinoa, Squall e la Strega Edea, figura chiave della dittatura di Galbadia, intrecceranno il loro cammino dando il via ad una narrazione intensa, affascinante e decisamente sorprendente. Nemmeno a dirlo, il suo fascino non è invecchiato affatto, tanto che il mio invito è quello di giocarlo tutto d’un fiato lasciandosi trasportare dalle meravigliose colonne sonore.

Final Fantasy VIII Remastered è il modo perfetto per vivere l’avventura di Squall e compagni

Questa Remastered è perfetta per vivere quest’avventura per la prima volta, o per riscoprire un grande classico della storia di Square. Certo, bisogna venire a patti con un rapporto schermo a 4:3, che sugli schermi odierni non è proprio il massimo. Nonostante il miglioramento della risoluzione per i testi e i menù, i fondali di Final Fantasy VIII Remastered sono quelli dell’originale. Poco dettagliati, pixelosi e decisamente non adatti ad essere “sparati” su degli schermi ad alta risoluzione.

Ottimo invece il lavoro svolto per migliorare i volti e i dettagli dei modelli poligonali dei personaggi principali. Vedere Squall con lo stesso volto (più o meno) utilizzato in Dissidia, ad esempio, è un colpo al cuore. Nella versione Playstation 1 il nostro Squall non era affatto il “ragazzo più bello della stanza” (come nel celebre meme), ma ci piaceva immaginare che lo fosse. Ora lo è davvero, così come Rinoa, Quistis e tanti altri. Certo, i dettagli di questi modelli cozzano un po’ con tutto il resto, ma per una rimasterizzazione venduta a questo prezzo direi che il compromesso è più che accettabile.

Final Fantasy VIII Remastered merita una chance anche solo per aver messo a disposizione uno dei capitoli più affascinanti della serie su console moderne. Il suo sistema di crescita resta profondo, complesso ma leggibile ancora oggi: i Junction permettono di utilizzare i Guardian Force, le evocazioni, per migliorare le statistiche dei propri personaggi e per sbloccare dei comandi da utilizzare in battaglia.

Nonostante i turni, nonostante l’ATB, è possibile personalizzare i comandi di Attacco, evocazione, insieme alla possibilità di Assimilare magie sia per utilizzarle in battaglia che per “legarle” alle statistiche dei personaggi: in questo modo la nostra arma potrà avere una percentuale di attacco elementale, o la nostra difesa una percentuale di resistenza a un elemento.

Conclusioni

Final Fantasy VIII Remastered è il modo perfetto per vivere l’avventura di Squall e compagni. Il fascino senza tempo del gioco è rimasto intatto, e con il suo gameplay stratificato e profondo potrà regalare soddisfazione ancora oggi. L’introduzione di alcune “cheat”, tra cui la velocità triplicata e la possibilità di rimuovere gli incontri casuali, inoltre, sono un’aggiunta piacevole.

Lo scheletro del titolo non cambia, se non per alcune migliorie tecniche come i font e i menù in alta risoluzione o i modelli poligonali migliorati (fantastici). Peccato per i fondali in bassa definizione, che cozzano malamente con tutto il resto. Eppure, Final Fantasy VIII Remastered è tutto da giocare, come vent’anni fa.

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