Lo abbiamo scritto in lungo in largo che ciò che adoriamo di Nintendo Switch è la sua capacità di offrire grandi esperienze tanto a casa, su un televisore, quanto in mobilità. Con la neonata Nintendo Switch Lite (qui la nostra recensione) viene meno la parte “da salotto”, con un focus esclusivo sull’essenza handheld, complice una maggiore attenzione (anche in termini di costruzione) sulla natura portatile grazie a peso e dimensioni ridotte.
Questo però non significa che debbano esserci rinunce di alcun genere in fatto di software: tolti alcuni titoli (trovate l’elenco nel nostro confronto), il resto dell’ampio catalogo è a disposizione della versione “Lite”. Ecco perché abbiamo selezionato i nostri 5 giochi preferiti da giocare in giro, sulla metro, in aereo, oppure, semplicemente, spaparanzati sul divano o sul letto, inclusi alcuni che, da quando sono approdati qui, non riusciamo più a giocare altrove.
Super Mario Maker 2
Il primo Super Mario Maker era già approdato su Nintendo 3DS, ma qui stiamo parlando di una versione molto più completa, giocabile, ma soprattutto ricca del potente gioco-editor di Nintendo. Per chi non lo sapesse, dà al giocatore tutti gli strumenti per creare il livello dei propri sogni, prendendo elementi (di gameplay e non) da alcuni dei capitoli più amati con protagonista Super Mario. C’è anche una modalità “Storia”, ma il piatto forte restano le creazioni della community, giocabili online, ma anche scaricabili sulla memoria della console. Prima di un lungo viaggio potete salvarne una cinquantina e giocarveli dove volete, anche offline, per avere una scorta pressoché infinita di platform vecchia scuola. Definitivo.
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The Legend of Zelda: Breath of the Wild
Avremmo potuto inserire il “nuovissimo” (si fa per dire), splendido Link’s Awakening, che è nato su una console portatile, ma senza la possibilità di giocare in mobilità, sono tanti i giocatori che avrebbero dovuto rinunciare alle meraviglie di Breath of the Wild, uno dei più grandi capolavori degli ultimi anni. Non tutti riescono a dedicare decine e decine, se non centinaia di ore, a una singola avventura, e tanti tendono a preferire esperienze più brevi.
Ma quando quel titolo mastodontico lo puoi affrontare praticamente ovunque, anche mentre vai a lavoro o in facoltà in treno, anche una o due ore al giorno per mesi interi (sempre meglio di “Ho solo mezz’ora libera, è inutile anche solo accenderla la console”), le cose cambiano. Ecco perché c’è anche lui, senza bisogno di stare a spiegare perché merita di essere giocato anche e soprattutto in modalità portatile.
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Dead Cells
Non è l’unico titolo multipiattaforma di questo “quintetto delle meraviglie”, ma dopo averlo divorato su PC, la versione Switch è diventata quella di riferimento per questo superlativo roguelike a tinte metroidvania, un action 2D a scorrimento veloce, brutale, che mescola le carte in tavola ad ogni partita, grazie a una intelligente gestione della generazione randomica dei livelli.
A ogni morte il mondo di gioco e le sfide cambiano, rendendo ogni nuova partita un’esperienza fresca e coinvolgente, al punto da diventare essa stessa uno strumento in mano al giocatore, il quale può dedicarsi a singole sessioni più brevi per sbloccare e recuperare un certo oggetto o potenziamento. Anche 5 minuti possono tornare utili per una breve partita mordi e fuggi su Nintendo Switch e Switch Lite.
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Diablo 3
L’action/RPG di Blizzard Entertainment non ha bisogno di presentazioni: è una macchina succhia-tempo che attira con la sua suadente e demoniaca atmosfera, e trattiene con il suo endgame disumano, fatto di milioni di punti esperienza da accumulare, orde di nemici da uccidere e tonnellate di loot da sgraffignare.
La versione Switch non sarà di certo la migliore dal punto di vista tecnico o dei controlli (quella PC resta imbattibile), ma l’idea di potersi divertire come sulle altre piattaforme e portare avanti brevi sessioni di grindind e farming quando si hanno anche solo 10 minuti a disposizione è altrettanto imbattibile. Giocare su Switch a Diablo 3 ha riacceso la nostra passione per il titolo, complice proprio la maggior fruibilità garantita dalla sua inedita natura portatile.
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Fire Emblem: Three Houses
La storica saga strategica di Nintendo è nata su console da salotto, salvo poi approdare su quelle portatili e cambiare casa di capitolo in capitolo, fino al culmine raggiunto con l’ultimo episodio per Nintendo Switch. Non stupisce più di tanto che le sue epiche battaglie e la nuovissima componente simulativa legata alla gestione delle singole truppe, tra rapporti umani e lezioni da impartire all’interno del Monastero del Garreg Mach, siano quindi perfettamente fruibili tanto su TV quanto portatile.
Ma stiamo pur sempre parlando di un gioco che richiede non meno di 40 ore per essere completato, almeno per una partita con una delle 3 case coinvolte (moltiplicate quindi tutto per 3 se intendete sviscerarlo al 100%), e come per altri esponenti di questa lista, la possibilità di giocarlo anche solo in portatile è uno di quei valori aggiunti a cui è semplicemente impossibile dire di no. Sia che lo giochiate su una Switch standard che su una Switch Lite, potrete gustarvi questa imponente avventura dovunque vogliate, il che è pazzesco, a ben pensarci.
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Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.
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Leggi i suoi articoliTraduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.
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