Dopo l’ottimo Wildlands, che ha beneficiato di un notevole e prolungato supporto post-lancio, l’apprezzatissima saga di Ubisoft è chiamata al difficile compito di non mollare la presa, evolvendo ulteriormente una formula di gioco ben oleata e dalla comprovata efficacia.
Alla Milan Games Week 2019 abbiamo avuto modo di vedere da vicino Tom’s Clancy’s Ghost Recon Breakpoint, pur mettendo le mani su una build relativamente vecchia, che non comprova appieno la bontà tecnica attualmente raggiunta dagli sviluppatori.
Nonostante inevitabili magagne, soprattutto sul fronte grafico con animazioni non proprio rifinitissime, solo per dirne una, appena sbarcati sull’isola Aurora, un puntino sperduto nell’Oceano Pacifico dai molteplici biomi, che si prefigurerà come una mappa dalle ragguardevoli dimensioni, ci ha stupiti la modellazione del paesaggio, ricco di dettagli, fitta vegetazione, roccaforti nemiche naturalmente.
Ai comandi di un membro di una squadra d’infiltrazione con il compito di ritrovare i componenti di un commando svanito nel nulla, abbiamo passato i primi istanti di gioco (ri)prendendo confidenza con un sistema di controllo ormai piuttosto familiare ai fan della saga. Scorrendo tra oggetti e gadget in nostro possesso, oltre a bombe e bende, abbiamo constatato con piacere il ritorno del drone di ricognizione, compagno meccanico pressoché imprescindibile per sventare imboscate e per organizzare efficacemente l’offensiva contro le difese nemiche arroccate intorno ai punti d’interesse.
Nella missione che componeva la demo, accompagnati da altri tre utenti, ci è stato chiesto di trarre in salvo un ostaggio, prigioniero all’interno di una struttura di ricerca. Vicino al punto segnalato sulla mappa, utilizzando il già citato drone, ci siamo fatti un’idea piuttosto precisa sul numero e tipologia di avversari che avremmo dovuto affrontare.
Grazie al fucile da cecchino ci siamo liberati senza fare alcun rumore delle vedette appostate, mentre una parte del team ha iniziato ad infiltrarsi, sempre stando ben attenti a tenere un basso profilo avvalendosi di fucili silenziati.
Apprezzando l’ottimo level design di cui si componeva l’edificio, un piccolo complesso che si diramava su più livelli, dopo un passo falso abbiamo fatto scattare l’allarme, dando così via ad una fase di shooting più adrenalinica.
Come già sanno i più informati., tra le feature e novità di questo episodio, figura la presenza di tutta una serie di sistemi di sicurezza meccanizzati e semoventi, piccole torrette e tank, oltre che, naturalmente, droni armati fino ai denti.
Se eliminare le guardie attirate dall’allarme è stato un gioco da ragazzi, un piccolo mezzo corazzato è riuscito a mettere in scacco l’intera squadra, costringendoci ad momentanea ma rovinosa ritirata. Stando ben attenti a trovare riparo dal fuoco di soppressione, prestando sempre un aiuto ai compagni caduti, siamo riusciti ad avere la meglio colpendo ripetutamente i punti deboli dell’avversario, non senza dare fondo alla scorta di granate.
Questo duro scontro, ci ha dato modo di saggiare un’altra novità di Breakpoint, ovvero le ferite localizzate in specifiche parti del corpo, malus che renderanno particolarmente difficile la vita al videogiocatore, visto che non basteranno semplici medikit o bende per annullarne gli effetti. Colpito ad una gamba, il nostro avatar ha zoppicato vistosamente per il resto della partita, risultando più lento e persino difficile da manovrare in alcune situazioni.
Raggiunto finalmente l’ostaggio, la missione si è aggiornata, imponendoci di scortarlo sino al punto d’estrazione. Braccati ed accerchiati, abbiamo purtroppo fallito nel compito, sorprendendoci come la partita continuasse comunque il suo corso. Sebbene non mancheranno fasi in cui il raggiungimento di un particolare obiettivo sarà comunque imprescindibile, Breakpoint proporrà alcune situazioni in cui il corso degli eventi, ed eventuali bonus ottenibili in circostanze particolari, dipenderanno esclusivamente dall’operato del gruppo sul campo di battaglia.
Come anticipato, abbiamo messo le mani su una versione piuttosto arretrata del gioco. Al di là delle ovvie sbavature grafiche e tecniche, a preoccuparci è stato il feeling e il feedback ricevuto ad ogni colpo esploso, insospettabilmente sottotono.
Resta da capire quanti passi avanti siano già stati fatti dagli sviluppatori. Senza alcuna ombra di dubbio, lo spessore tattico offerto da Tom Clancy’s Ghost Recon Breakpoint, assicurato dall’ottimo level design, dalla varietà dei nemici e dai gadget in dotazione di ogni soldato, sembra già di tutto rispetto, in linea con il buon nome della saga e sufficientemente sviluppato per stuzzicare ogni amante del genere.
Manca davvero pochissimo all’esordio del gioco su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Solo allora sapremo se Ubisoft è riuscita a bissare l’ottimo lavoro svolto con Wildlands.
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