Il creative director di Splinter Cell è tornato in Ubisoft
La saga di Splinter Cell è stata protagonista di numerosi pettegolezzi negli ultimi anni, tra indizi che lasciavano presagire ad un ritorno e smentite senza nessun nuovo annuncio da parte di Ubisoft.
Recentemente inoltre Ubisoft ha iniziato una vera e propria “rivoluzione” della sua strategia, tanto da aver rinviato praticamente tutti i suoi giochi in uscita per adattarsi alla nuova ricerca di qualità.
Questo cambio di rotta potrebbe portare finalmente alla riesumazione della saga di Splinter Cell, e le speranze si sono riaccese ora che Maxime Beland, creative director della serie, è tornato ufficialmente in Ubisoft.
Beland aveva abbandonato la compagnia circa un anno fa per unirsi ad Epic Games, ma evidentemente qualcosa deve essere cambiato per convincerlo a tornare.
Vedremo se il motivo sarà stato proprio la volontà di Ubisoft di riprendere Splinter Cell, nel frattempo fateci sapere se sperate in un nuovo capitolo oppure preferireste un reboot/remake.
Il suo sogno è vedere un giorno la fine delle console war e tornare ai tempi in cui si giocava per divertirsi, non per contare i pixel o i frame. Nel profondo è consapevole che si tratta di un'utopia, ma nel frattempo lui si gode tutte le piattaforme disponibili sul mercato senza rinunciare a nulla, alla faccia dei fanboy. Ha una ossessione al limite del maniacale per Batman, Star Wars e il collezionismo di statue e Collector's Edition di videogiochi, tanto che la madre ancora si chiede perché semplicemente non si droghi come tutti i ragazzi della sua età... di sicuro spendeva di meno.
Il suo sogno è vedere un giorno la fine delle console war e tornare ai tempi in cui si giocava per divertirsi, non per contare i pixel o i frame. Nel profondo è consapevole che si tratta di un'utopia, ma nel frattempo lui si gode tutte le piattaforme disponibili sul mercato senza rinunciare a nulla, alla faccia dei fanboy. Ha una ossessione al limite del maniacale per Batman, Star Wars e il collezionismo di statue e Collector's Edition di videogiochi, tanto che la madre ancora si chiede perché semplicemente non si droghi come tutti i ragazzi della sua età... di sicuro spendeva di meno.
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