Quando si parla di tennis, i nomi più altisonanti che ci vengono in mente sono quelli di Nadal e di Roger Federer, almeno per quel che riguarda l’ATP. E proprio lo svizzero sembra mantenere ben salda la corona sulla testa, riuscendo ad annullare decisivi match point al suo avversario e a qualificarsi sul filo del rasoio alle semifinali dell’Open di Australia. Un torneo importante, il primo dei quattro annuali di tennis del Grande Slam, che mette alla prova le abilità dei tennisti più in gamba da intere generazioni.
Una competizione di prestigio che ha letteralmente prestato la sua nomenclatura ai ragazzi di Big Ant nella creazione di un videogioco di stampo tennistico e del suo sequel AO Tennis 2, disponibile per console e PC. Diciamoci la verità, questa generazione di console non ci ha deliziato con titoli dal grande impatto realistico per questo nobile sport, ed è un dato di fatto che Tennis World Tour non sia l’esperienza che tutti si aspettavano.
D’altronde il lavoro intrapreso dagli sviluppatori australiani con AO Tennis 2 è veramente discreto nonostante alcune evidenti limitazioni, andando ad appianare alcuni dei problemi che affliggevano il prequel e restituendo (al momento) il miglior approccio tennistico videoludico degli ultimi anni.
Chiunque abbia impugnato almeno una volta una racchetta sa perfettamente quanto il tennis sia uno sport che richiede una massiccia dose di attenzione, applicazione e mentalità strategica. E non solo, occorre anche essere ben coordinati con il proprio corpo, al fine di colpire la pallina in modo corretto e preciso. Tutti questi aspetti sono stati tenuti in considerazione durante la creazione del videogioco per garantire match combattuti, frenetici e dal grande valore agonistico.
AO Tennis 2 ha fatto notevoli progressi rispetto al precedente capitolo
E questa precisione è stata gestita con un sistema assai convincente in AO Tennis 2: a ogni servizio, dritto o rovescio è legata una barra del timing in cui si alternano i colori rosso-giallo-verde-giallo-rosso. Questo significa che per riuscire a eseguire un top spin aggressivo o un pallonetto perfetto dovrete dosare adeguatamente la potenza del colpo per ottenere un bel “semaforo verde”. Inoltre, questo aspetto inciderà negativamente in base all’affaticamento dell’atleta e alle sue statistiche: è sottinteso che una tennista del calibro di Karen Khachanov avrà maggiori possibilità di successo anche con la stamina un po’ scarica.
Ma non è detto che un colpo piatto eseguito con il colore rosso non possa dare i suoi frutti: nel caso in cui non siate d’accordo con una chiamata sbagliata del giudice di gara potrete addirittura contestarla dietro la pressione di due semplici tasti. Un aspetto realistico e interessante che potrebbe anche ribaltare il risultato di un match.
AO Tennis 2 è dunque una simulazione che fa della precisione e della strategia la sua carta vincente, proponendo un sistema interessante e che metterà a dura prova i riflessi mentre seguirete la pallina, soprattutto con un tennista in erba. E a proposito di nuove leve, il titolo mette in campo una rielaborata modalità carriera, per farvi vivere la scalata mondiale verso la gloria.
Strizzando un pochino l’occhio alle produzioni 2K, la modalità narrativa sembra offrire degli spunti stimolanti, a partire proprio dagli “elementi di contorno” che ruotano intorno alla vita professionistica dell’atleta: conferenze stampa, discussioni con il manager, rapporti con gli sponsor e i fan. Nonostante ci siano delle brillanti trovate, come la pianificazione del calendario e i vari upgrade dati dagli allenatori/preparatori, non siamo però rimasti propriamente folgorati dalla carriera che poteva sicuramente offrire un’immedesimazione più profonda.
Dal punto di vista della crescita del tennista non ci hanno entusiasmato le sessioni di allenamento, troppo sintetiche e poco stimolanti, intervallate da tempi di caricamento a volte estenuanti. Inoltre allenarsi è fondamentale, poiché gli avversari fin dai primi tornei avranno delle statistiche esagerate, e non esiteranno a mandare in frantumi la vostra sudata racchetta. L’intelligenza artificiale infatti risulterà essere davvero scaltra a partire dalla difficoltà dilettante (sono presenti ben 8 livelli) ed esageratamente impossibile a “Grande Slam”. E questo non è necessariamente un tallone d’Achille, anzi.
AO Tennis 2 riesce a offrire le medesime sensazioni del tennis giocato
Menzione d’onore invece va all’editor per la creazione dell’avatar, che tiene in considerazione addirittura il grasso buccale, la simmetria dell’orecchio e il solco nasolabile. Peraltro, AO Tennis 2 è un videogioco basato su community, in cui i vari utenti possono creare e condividere le proprie creazioni, andando a “mettere una pezza” alla mancanza di licenze ufficiali. E non che i tennisti siano pochi, sono ben 25 quelli presenti su licenza, ma il lavoro degli appassionati permette di integrare non solo i grandi assenti Roger Federer e Fabio Fognini, ma anche vecchie glorie come Andre Agassi e Anna Kournikova.
I movimenti dei tennisti ci sembrano ancora un po’ rigidi e le presentazioni a inizio match sono monotone e sempre identiche. Anche gli altri elementi dello scenario non sono sembrati in forma: pubblico solo abbozzato, raccattapalle immobili e arbitro imbalsamato. Buona l’introduzione del doppio anche misto, richiesto a gran voce dagli appassionati. Ci saremmo inoltre aspettati qualcosina in più dal comparto online che risulta essere molto sterile, anche se al momento abbastanza popolato.
Nel complesso, AO Tennis 2 ha fatto notevoli progressi rispetto al precedente capitolo, offrendo un’esperienza tattica e con una CPU in grado di mettere davvero in difficoltà (anche troppo a dirla tutta).
Traendo il meglio dal primo capitolo, AO Tennis 2 consegna nella mani dei giocatori un’esperienza tennistica tutto sommato buona, ma con tanti aspetti su cui gli sviluppatori possono sicuramente migliorare. Dal punto di vista del gameplay siamo stati piacevolmente colpiti dalla profondità del sistema di impatto con la racchetta e della fisica della pallina, così come dalle tonnellate di opzioni per la personalizzazione che vanno a colmare la mancanza di alcune licenze importanti. Anche la modalità carriera sembra interessante, ma non ci ha permesso di immedesimarci a 360 gradi nella vita del tennista per alcune scelte purtroppo solo abbozzate. In compenso, AO Tennis 2 riesce a offrire le medesime sensazioni del tennis giocato, e vincere a volte farà sudare sette camicie: ed è questa la strada che il tennis deve percorrere. |
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