Patapon 2 Remastered – Recensione

Uscito originariamente nel 2009, Patapon 2 è stato uno dei titoli più particolari e apprezzati della ormai scomparsa PlayStation Portable, o PSP per gli amici.

Tre anni fa è uscita la Remastered del primo capitolo, ma come avete potuto leggere nella nostra recensione, purtroppo si è rivelata un vero e proprio disastro: la qualità del gioco naturalmente non è stata messa in discussione, ma ciò che proprio non ha funzionato era un input lag che rendeva il titolo semplicemente ingiocabile, specialmente perché stiamo parlando un rhythm game dove il tempismo è tutto.

Capite bene quindi che all’annuncio di Patapon 2 Remastered non nascondo di aver avvertito un piccolo brivido lungo la schiena, ma nonostante tutto, avendo apprezzato la serie su PSP e spinto anche dalla nostalgia, ho voluto vedere se almeno a questo capitolo era stata resa giustizia o meno.

La speranza ha iniziato a vacillare non appena ho avviato il gioco, infatti la prima cosa che ci si para davanti è il terribile filmato d’apertura estrapolato direttamente dalla versione originale per PSP, ma senza nessun restyling grafico e con la sua risoluzione nativa.

Vi lascio immaginare come su una moderna TV 4K questo si traduca in tremende sgranature e pixel grossi come patate che potete letteralmente contare uno ad uno, e lo stesso trattamento era stato (purtroppo) riservato all’ingloriosa remastered del primo capitolo.

Fortunatamente la situazione migliora una volta iniziato a giocare, e dove Patapon 2 sfoggia praticamente l’unica novità rispetto al passato, ovvero un comparto tecnico a 1080p su PlayStation 4 base e upscale a 4K su PlayStation 4 Pro.

Il risultato è un colpo d’occhio gradevole, anche se considerato lo stile artistico minimal e “tribale”, la differenza rispetto al passato non è così marcata come si possa pensare: non aspettatevi quindi una trasformazione netta come ad esempio i recenti MediEvil o Crash Bandicoot, ma va anche tenuto in considerazione che stiamo parlando di un gioco che viene proposto ad un prezzo di listino di soli 14,99 euro.

La recensione, se avete già giocato la versione originale potrebbe anche finire qui, perché purtroppo Patapon 2 Remastered non offre nulla di nuovo se non il rinnovato comparto tecnico, mentre a livello di contenuti è esattamente identico al gioco uscito nel 2009.

Patapon 2 Remastered non offre nulla di nuovo se non il rinnovato comparto tecnico

Ci troviamo quindi di fronte ad un rhythm game in cui impersoniamo la divinità dei Patapon, buffi esserini composti praticamente da un bulbo oculare con gambette e braccia dall’aspetto fin troppo carino e coccoloso. Ma non lasciatevi ingannare: i Patapon, infatti, sono una tribù bellicosa che non teme nessuno, e il nostro ruolo in quanto divinità è guidarli alla vittoria impartendo ordini tramite il sacro tamburo.

I quattro tasti principali del pad (Quadrato, Triangolo, Cerchio e Croce) sono infatti legati a delle “note”, e in base alle combinazioni suonate i Patapon reagiscono in diversi modi, avanzando, attaccando, difendendosi e così via. Eseguendo ad esempio Pata-Pata-Pata-Pon (3 volte Quadrato e 1 volta Cerchio) i Patapon si muovono in marcia, mentre con Pon-Pon-Pata-Pon (2 volte Cerchio, Quadrato e Cerchio di nuovo) partiranno all’attacco. Non basta tuttavia premere i tasti nel giusto ordine, ma anche con un ritmo ben preciso.

Eseguendo i comandi premendo troppo velocemente o lentamente, infatti, i Patapon non capiranno gli ordini, restando in balia dei nemici, e per aiutarci a tenere il ritmo oltre alla colonna sonora, i lati dello schermo lampeggiano nel momento in cui si deve suonare la relativa nota.

Un procedimento molto più complesso di quanto si possa pensare, e specialmente nelle prime ore in cui si prende confidenza con i comandi non sarà raro sbagliarsi e magari sentire un po’ di frustrazione davanti a qualche game over di troppo.

Al contrario, una volta presa la mano ed eseguendo combo senza errori, i Patapon possono entrare in modalità Follia e aumentare le proprie statistiche. Capite quindi che il tempismo e la risposta dei comandi sono fondamentali, ed è il motivo per cui la remasterd del primo Patapon ha deluso le aspettative. Con Patapon 2 Remastered fortunatamente la situazione è migliorata molto, e anche se in alcuni momenti è possibile percepire qualche piccolo ritardo, in generale il gioco ha risposto sempre in tempi accettabili, facendomi tirare un sospiro di sollievo.

Il tempismo e la risposta dei comandi sono fondamentali

Gli stessi sviluppatori tuttavia hanno consigliato di collegare delle cuffie all’uscita jack del Dualshock 4, e in questo modo si dovrebbe ridurre ulteriormente l’input lag, così da rendere l’esperienza ancora migliore.

Nel corso delle 30 missioni che compongono l’avventura dovremo quindi superare diversi ostacoli e affrontare impegnativi boss, ma per riuscirci andranno anche gestite al meglio le nostre truppe.

Raccogliendo materiali dai nemici sconfitti potremo infatti creare nuovi Patapon o potenziare quelli esistenti facendoli salire di livello o equipaggiarli con armi e armature migliori, aggiungendo quindi una componente strategico/gestionale e un po’ di sano farming ripetendo i livelli per guadagnare materiali e sbloccare tutti i potenziamenti.

Conclusioni

In conclusione Patapon 2 Remastered è un titolo che non offre praticamente nulla di nuovo se avete già giocato l’originale, e in quel caso l’unico motivo per cui potreste valutarne l’acquisto è la nostalgia per il gioco o il fatto che magari la vostra PSP ormai ha preso fin troppa polvere.

Se invece non avete provato Patapon 2 all’epoca, questa è l’occasione per recuperare una piccola perla dello scorso decennio, finalmente con un porting non perfetto ma quantomeno decente e senza il terribile problema che affliggeva la scorsa remastered.

Il prezzo ridotto a soli 14,99 euro è un grande incentivo per dare una possibilità a Patapon 2 Remastered, e superando la prevedibile frustrazione iniziale, una volta preso il ritmo il gioco saprà conquistarvi.

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