Grazie all’Outback Relief Pack, Call of Duty: Modern Warfare ha raccolto ben 1,6 milioni di dollari da donare alle vittime degli incendi in Australia: il DLC, preparato appositamente, ha raccolto attorno a sé i giocatori di tutto il mondo, che hanno offerto il loro supporto alla terribile tragedia. Non è la prima volta che il mondo del videogioco organizza raccolte fondi per beneficenza, basti pensare a Blizzard che nel 2018 ha lanciato un’iniziativa per devolvere il ricavato al Breast Cancer Research Foundation, mettendo a disposizione una speciale skin per l’eroina Mercy di Overwatch e arrivando a raccogliere ben 10 milioni di dollari.
“I giocatori di Call of Duty di tutto il mondo si sono uniti per fornire il proprio supporto rispetto a questa terribile tragedia”, sono le parole di Byron Beede, general manager ed executive vice president di Call of Duty presso Activision, riportate in un post sul blog ufficiale. “Vogliamo ringraziare tutti per la loro generosità, e non vediamo l’ora di poter trasformare queste donazioni in aiuti concreti.”
“Grazie ai fan e alla nostra community. È grazie a voi che è nato l’Outback Relief Pack. A nome di tutti i componenti dello studio, vi ringraziamo per il supporto”, ha dichiarato invece Patrick Kelly, co-studio head e creative director di Infinity Ward. A lui ha fatto seguito anche Thomas Tighe, presidente e CEO dell’organizzazione Direct Relief: “Questo è stato uno straordinario gesto di generosità da parte di Activision e dell’ampia community di Call of Duty, e noi di Direct Relief ne siamo profondamente grati. Ancora più importante è il fatto che questo incredibile supporto si tradurrà in aiuti concreti per le persone in difficoltà in Australia.”
Tutti i ricavati della vendita del DLC verranno devoluti per la causa, inclusi quelli provenienti dal precedente Outback Pack.
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Nata e cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi passata alla PlayStation senza più staccarsene. Gioca un po' a tutto, con particolare predilizione per gli horror, ma non chiedetele di ballare o pilotare un aereo in Flight Simulator: le conseguenze sarebbero disastrose.
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Leggi i suoi articoliNata e cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi passata alla PlayStation senza più staccarsene. Gioca un po' a tutto, con particolare predilizione per gli horror, ma non chiedetele di ballare o pilotare un aereo in Flight Simulator: le conseguenze sarebbero disastrose.
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