One Punch Man: A Hero Nobody Knows
01 Mar 2020

One Punch Man: A Hero Nobody Knows – Recensione

Gli ultimi dieci anni sono stati davvero floridi dal punto di vista degli shōnen e dei seinen, manga capaci di conquistare non solo il cuore dei nostri cugini del Sol Levante, ma anche un pubblico strettamente occidentale: facilmente definibile “la rivincita degli anni 2000” per l’industria fumettistica giapponese. E poi c’è chi comincia come “mangaka per passione” incuriosendo con One Punch, un webcomic originale, supereroistico e autoprodotto: il suo pseudonimo è One.

Un successo straordinario e con oltre 10 milioni di visualizzazioni raggiunte, tanto da convincere Shueisha a realizzare ufficialmente il manga con il tratto inconfondibile del maestro Yusuke Murata. One Punch Man è un manga formidabile che segue principalmente le vicende di Saitama, un ragazzo dotato di una forza inimmaginabile e in grado di sconfiggere gli avversari con un solo pugno.

E non era difficile pensare a un tie-in videoludico (già disponibile all’acquisto) che ne ricalcasse le gesta dei membri dell’associazione eroi e dell’inimitabile protagonista. Introdurre Saitama nel gioco e renderlo convincente non era facile (che gusto ci sarebbe a vincere con un colpo solo?) ma gli sviluppatori ci sono riusciti grazie ad alcune scelte mirate.

D’altro canto, nonostante molte idee interessanti, One Punch Man: A Hero Nobody Knows non risplende al 100% e alcune scelte ci sono sembrate piuttosto forzate, ma i fan potranno sicuramente divertirsi da matti a essere il “Mantello Pelato” dei loro sogni.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

Saitama aveva un grandissimo sogno, diventare un eroe talmente forte da sconfiggere qualsiasi avversario con un solo pugno. Gli sono bastati tre anni di allenamento per diventarlo, il tempo necessario per abbattere la soglia dei limiti umani. Scordate di raggiungere un tale livello perché per noi sarà impossibile e in One Punch: A Hero Nobody Knows entrerete a far parte dell’associazione eroi come dei comunissimi novellini di classe C.

Dopo aver creato l’alter ego con un editor piuttosto minimale e con pochi elementi disponibili (almeno all’inizio), l’associazione ci assegnerà un nome da eroe (starà a noi accettarlo o meno) mettendoci nelle condizioni di prendere parte alla vita dei paladini della giustizia. Da questo momento ci verranno assegnati degli incarichi dal QG al fine di aumentare la valutazione, salire di classe e ottenere preziose ricompense. Una volta accettata una missione ci si ritroverà a combattere contro i famigerati “Esseri Misteriosi”, cattivoni di varia natura che non esiteranno nemmeno un attimo a sbattervi al tappeto.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows è un titolo pensato per i soli fan

One Punch Man: A Hero Nobody Knows è il classico picchiaduro a incontri, un po’ sulla falsariga di One Piece: Burning Blood e molto simile come combat system a Jump Force. In linea generale gli incontri sono di base 3 contro 3, anche se nel corso della storia si possono affrontare anche scontri singoli. Il sistema di combattimento non è difficile da padroneggiare: le combo sono abbastanza automatiche e di facile realizzazione, anche se i colpi a volte vanno ingiustificatamente a vuoto. Oltre a sferrare un attacco derivato, utile a spezzare la guardia dell’avversario, si possono combinare anche alcune tecniche speciali devastanti e dal grandissimo impatto scenografico.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

Interessanti anche gli eventi catastrofici molto in linea con l’anime e l’arrivo degli eroi grazie a un sistema a tempo che si ridurrà a ogni colpo ben piazzato all’avversario: questo aspetto rende l’arrivo di Saitama assolutamente logico.

Abbiamo notato una certa rigidità nei movimenti dei personaggi che non ci ha consentito di farci immergere completamente nella frenesia dell’opera di One. Inoltre, alcune classi personaggio sono particolarmente devastanti rispetto ad altre, rendendo gli scontri non proprio bilanciati. In linea di massima il sistema di combattimento fa il suo, ma probabilmente una maggiore profondità non avrebbe certamente guastato.

Il titolo presenta un combat system troppo basico ed estremamente lento

Portare a termine una missione farà accrescere il contributo alla società e il livello di stima presso la sede degli eroi, ma bisogna accettare solo delle missioni con livelli di calamità bassi almeno agli inizi, altrimenti se ne vedranno delle belle. Stare dalla parte dei buoni comporta anche delle responsabilità: a volte alcuni cittadini avranno bisogno di aiuto e starà a noi rispondere alle loro esigenze. Per la maggiore saranno missioni di salvataggio o delle semplici fetch quest, che a dirla tutta a lungo andare potrebbero generare qualche frustrazione di troppo.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

Ma non dimentichiamoci degli Eroi Professionisti: come novellini avremo tanto da imparare da eroi del calibro di Silver Fang, Mazza Metallica, Metal Knight e Genos. A ogni incarico compiuto in comune aumenterà la socialità nei loro confronti: questo significa che potrebbero anche venire a farci visita al nostro appartamento, completamente arredabile, e sbloccare alcune tecniche segrete da settare al nostro avatar. Ogni compito portato a termine permetterà di ricevere punti esperienza al fine di migliorare le statistiche e affrontare avversari sempre più agguerriti: l’aspetto ruolistico che da anni fa da padrone in questo tipo di produzioni.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows

One Punch Man: A Hero Nobody Knows è un titolo esclusivamente fan service che difficilmente potrà soddisfare le esigenze del giocatore occasionale. È doveroso per noi constatare purtroppo una certa ripetitività e un combat system troppo basico ed estremamente lento, anche se il gioco offre un punto di vista diverso e assai brillante della prima stagione dell’anime, compresa la casa dell’evoluzione.

Al suo attivo, comunque, presenta un cast di personaggi tutto sommato generoso, realizzato in modo fedelissimo e abbastanza convincente. La personalizzazione dell’avatar offre una grande varietà sia dal punto di vista dei look che di colorazione, permettendo di ricreare un guerriero sempre diverso e in linea con l’opera maestra, soprattutto per diversificarsi dagli altri lottatori online.

Conclusioni

One Punch Man: A Hero Nobody Knows non è un brutto tie-in, ma presenta purtroppo un combat system troppo datato e un’idea riciclata quasi completamente da Jump Force. Inoltre, non sarà molto difficile arrivare ai titoli di coda e difficilmente, soprattutto potenziando per bene il proprio alter ego, si verrà messi alle strette dai vari avversari.

Il titolo di Spike Chunsoft è caratterizzato anche da missioni secondarie e fetch quest estremamente ripetitive che rendono l’esperienza a volte frustrante, soprattutto durante lunghe sessioni di gioco. Dal punto di vista artistico, cast e arene di combattimento sono convincenti, anche se non raggiungono la perfezione.

Non ci troviamo dinnanzi a una brutta implementazione dell’anime e i fan riusciranno ad apprezzarlo, a patto di soprassedere a una massiccia ripetitività.