Senza tanti giri di parole, My Hero Academia è considerato uno dei manga più interessanti degli ultimi tempi, dotato di un appeal sempre più accattivante capace di conquistare anche gli appassionati dei comics statunitensi. Il merito di questo successo va riconosciuto al suo autore, Kōhei Horikoshi, un mangaka – e perdonateci l’esagerazione – con un talento straordinario che è riuscito a dare un nuovo volto ai supereroi.
Le vicende di My Hero Academia ruotano sostanzialmente intorno a un ragazzo nato senza Quirk che grazie all’incontro con il Top Hero (All Might) inizia a percorrere una strada per diventare il più grande eroe mai esistito. Così può sembrare un incipit abbastanza limitativo poiché ogni arco narrativo è basato su emozionanti principi umani e di amicizia.
Dunque non ci è sembrato così strano l’annuncio di My Hero One’s Justice 2 (disponibile all’acquisto su console e PC), un picchiaduro ad arena basato sulla saga dello Shie Hassaikai che riprende quasi totalmente le caratteristiche del suo predecessore. Le novità, come scopriremo, sono davvero minime e ci saremmo aspettati qualcosina in più in merito alla bontà ludica generale.
Dove eravamo rimasti? Dopo un furioso scontro con All For One nel conflitto di Kamino, All Might indica Izuku, aprendogli la strada come futuro Top Hero. La storia narrata in My Hero One’s Justice 2 è ambientata poco dopo questo epico scontro, esattamente dall’esame per ottenere la licenza provvisoria da eroe fino alla fine della Saga degli Yakuza, gli Shie Hassaikai. Gli eventi ci vengono narrati sotto forma di fumetti interattivi, scene tratte dall’anime intervallate da piccole sequenze di combattimento.
Una formula che ci ha parecchio colpiti nel primo videogioco, ma abusata fin troppo in questo sequel, tanto da rendere le vicende raccontate troppo noiose e prive di quel pathos che invece caratterizza My Hero Academia. Se a questo ci aggiungiamo alcuni tagli dovuti principalmente all’assenza nel cast della maggior parte degli “otto sacrificabili”, rimpiazzati bellamente da dei villain generici e riciclati, allora potrete comprendere maggiormente il significato delle nostre parole. Bisogna invece riconoscere alcuni colpi di genio sul finale delle due campagne storia, incentrati su uno scontro a tratti memorabile e da curiosità che approfondiscono alcuni retroscena.
My Hero One’s Justice 2 è un titolo rivolto esclusivamente ai fan di lunga data
My Hero One’s Justice 2 è un picchiaduro ad arena 1v1 con un massimo di due sidekick a supporto che non fa dei tecnicismi la sua carta vincente. Eseguire delle combo è molto semplice, e lo diventerà di più impostandole su “Automatico”, e questo non è necessariamente un male poiché consente a tutti di sentirsi un supereroe a tutti gli effetti. I problemi sono altri e sono dovuti principalmente a uno sbilanciamento evidente del roster che favorisce i personaggi più veloci: abbiamo trovato assurdo che dei villain generici fossero addirittura più forti dei principali.
Durante lo scontro è veramente difficile accumulare i Plus Ultra (le mosse speciali) di livello 2 e 3 poiché si riesce a concludere il match prima di qualsiasi pianificazione strategica. Si poteva facilmente risolvere includendo la possibilità di ricaricare manualmente il suddetto indicatore e rendere di conseguenza il picchiaduro più simili a produzioni analoghe, soprattutto se si pensa a quanta spettacolarità ci sia nell’azione. Inoltre, i partner di squadra possono eseguire i Plus Ultra, ma in nessun modo potranno dare il colpo decisivo in un match a un avversario con poca vita: la riteniamo una scelta alquanto discutibile.
My Hero One’s Justice 2 non impara molto dagli errori del predecessore, proponendo qualcosa di già visto
Bisogna riconoscere agli sviluppatori l’ottimo lavoro sulle texture dei personaggi che risultano molto più pulite e curate. Il framerate ci è sembrato piuttosto stabile, anche se nelle situazioni con molti PG sul campo si nota qualche piccolo calo. In termini di contenuti My Hero One’s Justice 2 è molto ricco grazie anche alla possibilità di sblocco di molti elementi estetici per personalizzare i nostri eroi in modi sempre più eccentrici.
Il punto focale della produzione è la modalità missione, questa volta votata maggiormente sulla gestione (seppur minimale) della propria Hero Agency. Dopo aver speso monete di gioco per ingaggiare i vari Hero potremo creare il nostro dream team da mandare sul campo a risolvere le varie problematiche. Seguendo un percorso a caselle, quello che dovremo fare è sempre combattere, sfruttare ogni vantaggio e affrontare gli avversari prima che riescano a fare a pezzi il tabellone. Ogni combattimento portato a compimento ricompenserà con dei punti esperienza che potranno essere spesi per migliorare le varie skill dei personaggi.
Abbiamo speso un po’ di tempo in questa modalità e la difficoltà sempre crescente invoglia a combattere con tutte le forze, ma ripetere sempre gli stessi scontri per migliorare la nostra squadra potrebbe risultare fin troppo ripetitivo e poco entusiasmante.
My Hero One’s Justice 2 doveva offrire qualcosa di più, doveva imparare dagli “errori” commessi dal precedente capitolo e proporre un titolo molto più fresco e magari impreziosito da mini giochi che in My Hero Academia non sono affatto fuori luogo, anzi. Inoltre, pensarlo come un diretto sequel narrativo del precedente episodio non ci ha entusiasmato, perché non offre una panoramica completa della serie e rimane maggiormente rivolto ai soli fan.
Dal punto di vista del roster sono presenti circa 40 personaggi, un numero decisamente interessante, però come già detto avremmo preferito vedere qualche Hero e Villain tratto dalla saga degli Yakuza piuttosto che PG “riciclati” dal vecchio gioco che ereditano anche lo stesso moveset. Le arene, completamente distruttibili, diventano 25 e sono tutto sommato ben riprodotte.
Come di consuetudine con i videogiochi dedicati agli anime di successo, anche My Hero One’s Justice 2 è rivolto esclusivamente ai fan di lunga data. Il titolo offre una modalità storia incentrata sull’arco Shie Hassaikai raccontata a mo’ di fumetto che non riesce a entusiasmare come dovrebbe a causa di tagli evidenti e personaggi generici utilizzati ridondantemente. Il sistema di combattimento rimane molto basilare e non apporta sostanzialmente nulla di nuovo rispetto al suo prequel, a parte l’uso del Plus Ultra dei sidekick nel corso del combattimento. My Hero One’s Justice 2 non impara molto dai suoi “errori” proponendo qualcosa di già visto arricchito da elementi presi a piè pari dalla precedente iterazione. Questo non vuol dire che sia un brutto gioco, affatto, i fan riusciranno comunque a goderselo e a entusiasmarsi con le vicende di Deku e di tutti gli altri aspiranti Hero. Per gli amanti dei veri picchiaduro, però, forse è meglio posare lo sguardo altrove. |