Cluedo non ha certo bisogno di particolari presentazioni. Insieme a Risiko, Monopoly e Scarabeo è tra i più longevi giochi da tavolo ad essere ben noto anche a chi non è solito passare lunghe nottate a tirare dadi e muovere pedine.
Ideato per solleticare l’ego degli aspiranti Sherlock Holmes di tutto il mondo, inscenando un delitto, mette in competizione tra loro i giocatori che, nei panni di provetti detective, dovranno incastrare il colpevole avvalendosi non solo degli indizi ottenuti all’inizio del gioco, ma soprattutto escludendo i sospettati, uno dopo l’altro, confrontando le prove in possesso degli avversari. Serve intuizione, dunque, un pizzico di fortuna, e tanta, tanta sagacia per gestire il moderato flusso di informazioni che tra un turno e l’altro vi permetteranno di stabilire l’identikit del ricercato.
La base su cui poggia Cluedo Harry Potter, edito in Italia da Hasbro ed acquistabile nei negozi o sul sito di GameStopZing insomma, è solida, garantita dal successo di un brand che fa parlare di sé sin dal 1948, anno d’esordio del gioco da tavolo, ulteriormente potenziata dall’affiancamento ad un altro franchise di grande successo, marchio di fabbrica che già da solo non potrà che attirare l’attenzione dei tanti fan del mago partorito dalla penna di J.K. Rowling.
Quella che vi ritroverete tra le mani, senza troppi giri di parole, è una versione del grande classico che rispetta pienamente i principi che ne hanno decretato il successo di pubblico, che ovviamente si prende la briga di declinare il setting ed introdurre qualche nuova regola accordandosi agli stilemi che abbiamo imparato a conoscere e ad amare nei libri e nei film dedicati all’eroe con la cicatrice sulla fronte.
L’obiettivo, insomma, è sempre quello: scoprire chi ha fatto sparire nel nulla un alunno di Hogwarts, deducendo anche l’oggetto che è stato utilizzato per farlo e, soprattutto, il luogo in cui si sia consumato l’efferato gesto.
All’inizio di ogni partita, dunque, dal mazzo dei sospettati, degli oggetti e delle location viene estratta una carta a testa. Il terzetto, inserito in una busta chiusa, rappresenterà la soluzione del caso e pertanto dovrà restare ignota ai giocatori. Questi, riceveranno come indizi di partenza le restanti tessere dei mazzi di cui sopra, potendo così escludere a priori alcune combinazioni che possano rappresentare lo scioglimento dell’enigma.
Da Peter Minus a Bellatrix Lestrange, gli odiati villain della saga non mancheranno di figurare tra i possibili sequestratori. Anche gli strumenti utilizzati per effettuare il rapimento sono oggetti noti ai fan di Harry Potter: boccali di idromele avvelenati, pozioni d’amore, scope maledette sono solo alcuni tra le potenziali armi del delitto.
Ma come fare per accumulare altri indizi, oltre a quelli in proprio possesso all’inizio della partita?
Servono soprattutto a questo il tabellone, i dadi, le pedine, il foglietto di appunti di cui sarete muniti con cui barrare facilmente i sospettati scagionati da ogni accusa.
Il tabellone diviso in caselle serve sostanzialmente per raggiungere i luoghi in cui formulare le ipotesi. Muovendosi grazie al dado, eventualmente sfruttando i camini che grazie alla Metropolvere raccolta consentono il teletrasporto in altre zone della mappa, potrete raggiungere il Ministero della Magia, la Stamberga Strillante e altri scenari noti ai fan della saga, così da formulare la vostra accusa indicando chi, e utilizzando cosa, si sia macchiato del sopracitato crimine proprio in quello stesso luogo.
In base a quanto dichiarato dal giocatore che sta svolgendo il turno, gli avversari saranno tenuti a mostrare l’indizio in proprio possesso, senza farla vedere agli altri partecipanti beninteso, nell’eventualità che nell’ipotesi formulata fosse stato nominato proprio un personaggio, uno strumento o lo scenario stesso raffigurato su una delle carte.
La soluzione, insomma, si raggiunge procedendo per esclusione. L’abilità del vero esperto consiste nel dedurre quali elementi estromettere dalle supposizioni anche quando a formulare ipotesi, e a ricevere ulteriori alibi dunque, sono gli avversari.
Cluedo Harry Potter infarcisce ulteriormente la formula di gioco introducendo porte che tra un turno e l’altro si aprono e si chiudono, rendendo più complesso il raggiungimento di uno specifico scenario; le Carte Oscure, che quando pescate comportano alcune penalità; le Carte Aiuto, che sotto forma di incantesimi e volti noti ai fan della saga possono disinnescare i malus delle Carte Oscure.
Il gioco, insomma, funziona alla grande, proponendo un’esperienza per lo più nota agli esperti, ma comunque ben caratterizzata per attirare l’attenzione di chi è cresciuto leggendo i libri di J.K. Rowling. Fatto salvo per le Carte Oscure, i cui effetti sono per lo più trascurabili e poco incisivi sul proseguo della partita, tutto il resto funziona alla grande, elargendo ore e ore di divertimento, senza che la noia o la ripetitività finiscano per avere la meglio.
Consigliatissimo ai fan di Harry Potter, potrebbe rivelarsi una valida alternativa anche a chi è già in possesso di altre edizioni di Cluedo.
Vi lasciamo con il video, in cui vi spieghiamo ulteriormente il funzionamento del gioco.
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