News 04 Mag 2020

Assassin’s Creed Valhalla: l’atteso passo avanti della serie? – Speciale

Assassin’s Creed Valhalla è finalmente diventato realtà, grazie a una bellissima presentazione mondiale sui canali social dove BossLogic ha disegnato il contesto storico in cui si svolgeranno gli eventi del prossimo capitolo. Il giorno dopo, uno spettacolare trailer ci ha accompagnato nel difficile viaggio che aspetta Eivor per dare alla sua gente una nuova terra nella quale prosperare, salpando dalle coste del Nord per dirigersi verso quelle inglesi: l’accoglienza, ovviamente, non sarà delle migliori e il nostro eroe (o eroina, a seconda della nostra preferenza) dovrà farsi strada nel sangue per reclamare un posto dove vivere.

Ubisoft ci ha educato bene nel corso degli anni, con trailer che puntano sulla spettacolarità e la cura per i dettagli: è il caso anche di Assassin’s Creed Valhalla, che partendo dal punto di vista di Re Alfredo il Grande ci dipinge Eivor e la sua gente come selvaggi dediti alla guerra e al saccheggio, con i quali si può comunicare solo ripagandoli con la stessa moneta. La scena passa dunque a uno scontro in piena regola, sanguinaria e implacabile, dove le forze sembrano equivalersi e Odino omaggia i guerrieri con la sua breve presenza sul campo di battaglia, prima che Eivor ingaggi un duello con un guerriero che non tarda a sconfiggerlo.

Proprio quando tutto sembra essere perduto, la situazione si ribalta e il protagonista uccide l’avversario per mezzo di una peculiare lama celata, posta sull’avambraccio e non sotto come siamo sempre stati abituati a vederla. Il trailer si chiude invitando il giocatore a pensare, combattere e conquistare come il vichingo che saremo chiamati a essere. A caldo e a freddo, l’impressione che se ne trae è sempre la stessa: una messa in scena fantastica, nonostante i leak degli scorsi mesi avessero preannunciato l’ambientazione vichinga. A proposito di lama celata, sapete che è un Ubicollectible assieme alla statua di Eivor?

Soprattutto, almeno a un primo sguardo, un’ambientazione decisa a mantenere i piedi ben saldi nella realtà storica senza apparentemente sfociare nel mito come è stato per il precedente Assassin’s Creed Odyssey: l’apparizione di Odino si rifà semplicemente a un credo per cui vederlo sul campo di battaglia significava avere il favore degli dei e dunque uscire vittoriosi dal conflitto, non deve necessariamente avere connotazioni mitologiche in termini di gameplay. Anche se questo solo il tempo ce lo dirà.

Delle informazioni condivise finora da Ubisoft, in Assassin’s Creed Valhalla emergono diverse novità come l’abbandono del sistema a livelli che ha caratterizzato i due titoli precedenti, optando invece per una forza determinata dall’equipaggiamento del personaggio: un cambiamento che sulla carta apprezziamo molto, poiché libera dai vincoli di zone inaccessibili a causa di una disparità di livello tra noi e i nemici, e che siamo curiosi di testare con mano per verificarne l’efficacia. A questo proposito, per la prima volta nella serie sarà introdotto il dual weilding, ovvero la possibilità di equipaggiare un’arma per ogni mano – persino due scudi, se vogliamo travolgere l’avversario con tutta la nostra potenza!

Il dettaglio della neve può far sperare nel passare delle stagioni?

Sappiamo inoltre che pur essendo un vichingo, e dunque tendenzialmente più incline allo scontro diretto, Eivor fa parte della Confraternita degli Assassini: siamo onestamente curiosi di vedere come gli sviluppatori intendono mantenere il più possibile la fedeltà storica affiancando il combattimento brutale a uno stealth che non ci riesce facile associare all’approccio vichingo del conflitto. Molto realistica, invece, è la meccanica del Settlement che ci permette di individuare un punto nel quale stabilire il nostro insediamento e farlo prosperare, proteggendolo al contempo dagli assalti esterni: pensatela come una versione molto più evoluta della gestione di Monteriggioni risalente ai tempi di Assassin’s Creed, un richiamo nostalgico che sicuramente farà felici gli appassionati storici della serie. Ovviamente non siamo sicuri che sarà esattamente su quella falsa riga ma se dobbiamo immaginarci un’esperienza gestionale, le basi potrebbero partire da lì.

Trovare il punto migliore dove stabilire un insediamento è essenziale.

Da sottolineare infine l’assenza delle battaglia navali che tanto ci avevano coinvolto nel precedente capitolo, a dispetto di quanto il trailer possa averci fatto pensare: questo perché i vichinghi non erano un popolo che combatteva in mare aperto e le loro imbarcazioni erano costruite per essere rapide e scattanti, in puro stile mordi e fuggi. Ecco perché in Assassin’s Creed Valhalla l’imbarcazione sarà fondamentale per spostarsi ma inutile sotto il profilo del combattimento, che per questo motivo non verrà incluso.Pensando invece all’ambientazione in sé, non possiamo nascondere una certa sorpresa: sì, i leak l’avevano preannunciata, e sì, è senza dubbio un’onda da cavalcare tanto quanto avrebbe potuto esserlo il Giappone (ma la presenza sul mercato di Ghost of Tsushima l’avrebbe probabilmente fatto sentire abusato), tuttavia con Origins prima e Odyssey poi, Assassin’s Creed sembrava intenzionato a raccontarci le vicende di quegli assassini le cui statue decoravano il Santuario di Monteriggioni.

Da Aya (Amunet) a Darius, i giochi hanno coperto altre due vite oltre a quella di Altair ma all’appello ne mancano ancora molte che non ci sarebbe spiaciuto venissero approfondite: l’assassino romano Leonius, ad esempio, sarebbe stato perfetto per chiudere il ciclo Classico. I nostri occhi erano però più puntati verso Iltani e la magnifica Babilonia, che vorremmo rivedere su schermo dai tempi di Prince of Persia (che la scelta non sia ricaduta su di lei perché si sta lavorando a un ritorno del Principe?), oppure su Qulan Gal e la Mongolia – un’ambientazione mai esplorata e proprio per questo molto intrigante soprattutto dato il coinvolgimento di Gengis Khan.

Le atmosfere nordiche hanno un fascino ineguagliabile.

Con questo non intendiamo affatto rigettare l’ambientazione, poiché l’espansione vichinga prende piede durante i cosiddetti Secoli Bui, ovvero quelli su cui abbiamo meno informazioni rispetto ad altri periodi storici. Al contempo sono anche secoli di transizione e trasformazione che nascondono un fascino unico. Se c’è un punto sul quale non si può mettere in discussione la serie è proprio la minuziosa ricostruzione storica e non abbiamo dubbi che Assassin’s Creed Valhalla saprà fare altrettanto – soprattutto se pensiamo che vi hanno lavorato ben quindici studi diversi.

Assassin’s Creed Valhalla è previsto entro la fine del 2020 per PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X e Google Stadia. Sono disponibili diverse edizioni, che potete trovare a questo link.


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