È innegabile che The Last of Us Parte II abbia fatto molto discutere, tra le tante cose, in merito alla violenza esplicita che promette di voler mostrare. Dopo averci offerto una breve ma dettagliato panoramica sugli infetti e la loro evoluzione da un gioco all’altro, Neil Druckmann interviene anche su questa spinosa questione.
“Se vogliamo cimentarci con una storia legata al ciclo della violenza e su ciò che le persone sono in grado di farsi l’un l’altra, sia a livello fisico sia mentale, non possiamo rifuggirne. Significherebbe fare un torto alla storia. Perciò dobbiamo accettarlo, indipendentemente dal fatto che alle persone piaccia, o lo amino o lo odino. La storia è questa.”
Una presa di posizione netta e assolutamente condivisibile, se vogliamo parlare dell’importanza dell’autorialità e del fatto che una storia dovrebbe essere accettata per quello che è, senza la presunzione di volerla cambiare in base al nostro scontento. In ogni caso, Druckmann ha precisato che, nei limiti del possibile, si è lavorato rispettando la sensibilità di tutti in Naughty Dog: non è stato dunque necessario che tutti si confrontassero con la violenza durante lo sviluppo.
Vi ricordiamo che The Last of Us Parte II uscirà il prossimo 19 giugno su PlayStation 4. A questo link trovate le varie edizioni del titolo pronte per il pre-order, oltre alla fantastica PS4 Pro in edizione limitata e il controller a tema.
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