Command & Conquer Remastered Collection è probabilmente il risultato di una scommessa persa, se non di una serata dall’alto tasso alcolemico, genere di ricorrenze che solitamente si concludono, drammaticamente, con una serie di decisioni avventate, impulsive, incoscienti.
Non ce ne vogliamo i fan della prima ora di questa gloriosa saga, brand storico che ha gettato le basi su cui poggia tutt’ora il genere degli strategici in tempo reale, ma il capitolo originario e relativa espansione, Red Alert, entrambi inclusi in questa riedizione, sono chiaramente figli di un’epoca che non esiste più, manifesti ormai datati di un certo modo di concepire e sviluppare i videogiochi.
All’epoca il design dei menù, i filmati realizzati contando anche sul contributo di attori reali, poteva anche essere dannatamente originale e avveniristico (parliamo della metà degli Anni ’90, del resto), ma al videogiocatore imberbe un simile spettacolo non potrà che essere bollato come antiquato, cringe, roba da boomer insomma.
Eppure, la produzione Electronic Arts non è un insuccesso annunciato destinato ad un ristrettissimo pubblico di bisbetici e attempati appassionati con fin troppi anni sulle spalle, quanto una bizzarra remastered perfettamente calata nel contesto contemporaneo che stiamo vivendo, un minuscolo spaccato della timeline dell’universo che abitiamo dominata da trend quali l’ascolto di vaporware, l’ossessiva nostalgia del passato, un generale apprezzamento per tutto ciò che è elegantemente e dignitosamente trash.
Command & Conquer Remastered Collection cavalca a meraviglia le mode del momento, aggiungendo al pacchetto un gameplay ancora convincente e funzionale, per quanto chiaramente retrò.
Se il proprio termine di paragone è Age of Empires, il gioco originariamente sviluppato da Westwood Studios relega sullo sfondo la raccolta di risorse, operazione comunque fondamentale per sostentare la propria base, lasciando che siano le battaglie a rappresentare il cuore pulsante dell’esperienza.
La raccolta, grazie agli oltre cento livelli che compongono la campagna in singolo, offre un ventaglio estremamente variegato di obiettivi da raggiungere. Tra fucilieri, granatieri e mezzi corazzati di ogni tipo e dimensione, a distinguere un principiante da un esperto sarà soprattutto il modo in cui guiderete l’esercito sul campo di battaglia. I numeri contano, certo, ma solo sfruttando a proprio vantaggio i punti di forza delle proprie unità, facendo contemporaneamente leva sulle pecche di quelle avversarie, potrete avere la meglio anche ai livelli di difficoltà più alti.
I videogiocatori più smaliziati potrebbero lamentare una certa carenza di profondità, del resto manca completamente un ambito tecnologico da evolvere potenziamento dopo potenziamento, ma il ritmo d’azione, nonché il notevole numero di soldati e veicoli disponibili una volta costruiti tutti i centri di assemblaggio e creazione, garantiscono scontri su piccola e media scala avvincenti e adrenalinici al punto giusto.
Non mancano naturalmente piccoli accorgimenti tesi a rendere l’esperienza più digeribile anche da un pubblico di primo pelo. Finalmente potrete contare sulla coda di creazione delle unità. Grazie alla barra spaziatrice potrete alternare istantaneamente la grafica in tutto e per tutto identica all’originale con quella impreziosita da nuove animazioni, effetti speciali e, soprattutto, dal livello di dettaglio garantito dal 4K. Anche il comparto sonoro è stato rivisto, con pezzi riarrangiati o creati ad hoc dai Tiberian Sons, cover band nata dall’amore dei suoi membri per il brand, eccezionalmente coinvolta dalla stessa Electronic Arts nel progetto. Anche l’interfaccia ha ricevuto una superficiale svecchiata, così da rendere il tutto un pizzico più intuitivo e immediato.
C’è stato poco da fare, invece, per le cutscene, sgranate, tanto più singolari e caratterizzate da una regia dilettantesca quanto più le si paragona con quanto è in grado di offrire il medium ai giorni nostri.
Eppure, è proprio durante la fruizione di una delle tantissime scene d’intermezzo del gioco che si carpisce appieno la magia di Command & Conquer Remastered Collection, tuttora in grado di divertire, appassionare, intrattenere, soprattutto se si ha una certa propensione per il multiplayer competitivo, modalità che funziona alla perfezione grazie ad un netcode di tutto rispetto.
Non sarà certo lo strategico in tempo reale più profondo in circolazione, né il gameplay fa alcunché per nascondere gli anni trascorsi, eppure si resta in qualche modo ipnotizzati dalla produzione di Electronic Arts
Non sarà certo lo strategico in tempo reale più profondo in circolazione, né il gameplay fa alcunché per nascondere gli anni trascorsi, eppure si resta in qualche modo ipnotizzati dalla produzione di Electronic Arts, affascinante anche perché dannatamente cringe.
Command & Conquer Remastered Collection è una riedizione pensata soprattutto per i fan della prima ora della serie. Le novità introdotte non sono poi così tante, ma per molti basterà la rinnovata definizione grafica e il prezzo budget (20 €) per scoprirsi estasiati all’idea di rivedere certe cutscene e di mettere a ferro e fuoco i campi base degli avversari. I neofiti faticheranno maggiormente ad entrare in sintonia con uno strategico in tempo reale chiaramente, e volutamente, datato. Eppure, chi nutre un certo fascino per il passato, e magari anche per il trash, resterà folgorato dall’art design del gioco, nonché da meccaniche ludiche tuttora funzionanti e godibili. Il multiplayer online e il pieno supporto alle mod completano un pacchetto assolutamente invitante, venduto ad un costo estremamente contenuto. |
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