Ghost of Tsushima, l’ultima esclusiva first party per PlayStation 4, è da oggi disponibile, e tutti da oggi possono apprezzarne l’evocativa riproduzione del Giappone del XIII secolo. Eppure, stando a quanto rivelato sul PlayStation Blog da Brian Fleming, cofondatore di Sucker Punch, team di sviluppo responsabile dell’opera, avrebbe potuto essere profondamente diversa. Per esempio, avrebbe potuto essere un gioco di pirati.
Fleming ha infatti raccontato di come ci fosse fin dall’inizio l’intenzione di creare un gioco open world incentrato su combattimenti a corto raggio, ma che l’ambientazione non era stata subito decisa. Erano stati presi in considerazione temi pirateschi, un’avventura che seguisse le gesta dell’eroe scozzese Rob Roy e persino I tre moschettieri, ma il Giappone feudale e la storia di un samurai sembrava essere la soluzione più accreditata. Poi un giorno qualcuno trovò un resoconto storico dell’invasione mongola dell’isola di Tsushima del 1274 e tutti i pezzi andarono al loro posto.
Potete acquistare il gioco a questo link. Qui invece trovate la nostra recensione, a opera di Icilio Bellanima.
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