Dopo quel disastro di Tony Hawk’s Pro Skater 5, la serie aveva bisogno di prendersi una pausa. Quella precedente, evidentemente, non era bastata. O forse era la visione a mancare, le idee fresche per rendere le gesta su 4 rotelle del Birdman e soci ancora rilevanti negli anni 10. Ma a volte per spiccare un salto in avanti serve prendere la rincorsa e tornare indietro, e chi meglio di Activision ha compreso tale concetto? Non fossero sufficienti i recenti remake degli indimenticabili Call of Duty Modern Warfare, il colosso americano ha dimostrato di aver ascoltato le richieste dei fan di vecchia data di rivivere i capolavori del passato, cogliendo al contempo l’occasione per farli conoscere alle nuove leve, non ancora nate o troppo giovani, all’epoca, e perché no, magari ridare slancio a vecchie serie.
L’esempio migliore è Crash Bandicoot, che dopo l’ottima trilogia tornerà tra un mesetto circa con un nuovo capitolo, dopo anni di silenzio. Chissà se anche Spyro andrà incontro alla stessa sorte? Ma basta sviare dal protagonista di questa recensione, per quanto fare certi ragionamenti ad alta voce servano soprattutto a riaccendere le speranze, anche qui, su un tanto atteso ritorno: stiamo parlando ovviamente di Tony Hawk’s Pro Skater, che si riaffaccia sulle half-pipe digitali di mezzo mondo grazie a un remake, Tony Hawk’s Pro Skater 1+2, simile a quello visto con le già citate trilogie (e non a caso in cabina di regia c’è proprio Vicarious Visions, il team al lavoro su Crash), disponibile dal 4 settembre su PC, PS4 e Xbox One.
Il contenuto, come lascia intendere il nome, include i primi due capitoli, impreziositi però da tante piccole e grandi novità. Partiamo dai contenuti principali: le anime dei due titoli, rispettivamente 9 e 8 livelli, sono riproposti in scala 1:1, ma completamente rivisti nel comparto squisitamente grafico. Insomma, grind, pipe e quant’altro sono ancora tutti al loro posto, e se la vostra memoria muscolare non vi inganna, viene quasi da dire che potreste tranquillamente affrontarli a occhi chiusi, oggi come allora.
Dalla Scuola (sia la versione dell’1 che del 2) a Downtown, passando per il Downhill Jam, Venice Beach e New York, ogni location ha mantenuto il level design originale, fatto di percorsi via via più intricati, immancabili aree segrete, e pool in cui sbizzarrirsi a suon di trick, solo ora decisamente più piacevoli da vedere (fino a 4K di risoluzione, e 60 frame al secondo granitici, anche su console, almeno in singler player). Il primo impatto è devastante, nel senso buono: straniante, quasi, perché se avete giocato gli originali potreste aver passato lì i pomeriggi di intere settimane, se non mesi, e la sensazione di avere davanti qualcosa di familiare è viva e pulsante, ma oggettivamente c’è molto, molto di più su schermo, con elementi dell’ambientazione finalmente riconoscibili e distinguibili, ringhiere e rampe finemente realizzate, persino bandiere ben leggibili, spesso sfruttate dal team per tributare la compianta Neversoft o i vecchi capitoli della saga (o per qualche succosa easter egg).
Vecchio e nuovo si mescolano in un’esperienza già vissuta, impreziosita però da tante novità
Vecchio e nuovo, insomma, che si mescolano in un’esperienza già vissuta, impreziosita però, come detto, da tante piccole novità, più o meno evidenti, pad alla mano e non solo. Il parco trick ad esempio è stato parzialmente espanso, andando a implementare quanto aggiunto nei capitoli successivi (come il Revert, ad esempio) così da renderlo quanto più completo possibile, e da offrire al giocatore la possibilità di sfoggiare combo ancor più fluide e complicate, complici anche animazioni decisamente più ricche e naturali, e un sistema di controllo reattivo e preciso, al punto da richiedere attenzione extra quando si eseguono trick più tecnici e rischiosi. I primi momenti, abituati ai controlli più approssimativi dei tempi, saranno duri, ma si tratta pur sempre di un’esperienza di stampo arcade, quindi basterà prendere un po’ di confidenza e via, verso il tetto dei 100.000 punti.
Anche roster e colonna sonora sono rimasti sostanzialmente invariati, con qualche lievissima defezione, ma anche con grandi classici all’appello, in entrambi i comparti: da, ovviamente, il buon Tony, a Steve Caballero, da Bob Burnquist a Rodney Mullen, tutti dotati dei loro iconici trick (aggiornati, ovviamente, anche nell’aspetto), ma con tanto di volti nuovi, com’è giusto che sia, dal figlio di Tony, Riley, a Leticia Buffon, da schierare in pista mentre i pezzoni di Rage Against the Machine, Millencolin, Zebrahead, Anthrax, Bad Religion e così via vengono sparati a volumi abbacinanti, giusto per rendere il tuffo nei ricordi ancor più agrodolce.
Il pacchetto di contenuti, comunque, non si ferma di certo qui: parallelamente alla classica esperienza a base di livelli da completare svolgendo le medesime checklist di un tempo (totalizzare un certo punteggio, raccogliere collezionabili a tema così come le indimenticabili lettere S-K-A-T-E, superare gli speciali gap con un trick specifico, sfide il cui tasso di difficoltà tende a salire sempre di più, il tutto entro i soliti 2 minuti), potrete anche studiare con più calma i livelli senza alcun limite, e ancora, far vedere chi comanda puntando al punteggio puro e lasciando il vostro nome sulle classifiche mondiali grazie a una terza voce presente nella modalità Tour in Skate, Ranked & Free Skate.
Tra multiplayer, Crea un Park e la personalizzazione del proprio skater, il pacchetto offerto da Tony Hawk’s Pro Skater 1+2 è ricchissimo
Altro “volto nuovo”, complice l’evoluzione vissuta dai videogiochi negli ultimi 20 anni, è il multiplayer, sia in locale (2 giocatori, ma niente split-screen) che online, in modalità Jam o Competitiva (con le classiche Sfide Punteggio, Attacco al Trick, Combo mambo e così via), e infine una recente aggiunta alla serie, che qui torna più prepotente che mai: Crea un Park. Oltre a poter liberamente creare un park tutto vostro, grazie al potente editor incluso, avrete a disposizione le creazioni degli altri utenti, così da rendere potenzialmente illimitata la vostra esperienza con Tony Hawk’s Pro Skater 1+2, sperando ovviamente la community sia piena e attiva almeno nei primi mesi di vita del gioco.
Infine, non manca inoltre la possibilità di continuare a giocare per salire di livello e accumulare denaro, da investire nella personalizzazione del proprio avatar, sia esso uno degli skater ufficiali o uno creato di sana pianta: oltre a potenziarlo grazie ai punti stat disseminati nei livelli (ognuno avrà le sue statistiche), potrete anche acquistare scarpe, berretti, giubbotti, tatuaggi e nuove tavole, per rendere più unico e dal look killer il vostro skater. Elementi sbloccabili anche completando le nuovissime Sfide aggiunte da Vicarious Visions (e raccogliendo i loro omonimi gettoni a forma di V), una trovata che aggiunge ulteriore longevità a un titolo originariamente non troppo longevo, ma che grazie a tutte queste trovate promette di garantire un monte ore non indifferente, il tutto per un costo tutto sommato ragionevole (45,98 euro).
Il tutto senza nemmeno troppi intoppi dal punto di vista tecnico, con un comparto grafico che oltre a traghettare la saga nell’attuale generazione con grande dignità, grazie a nuove texture, un sistema di illuminazione di ottima fattura e un frame-rate come detto granitico, non presenta chissà quali criticità, tolti qualche collisione poco gradevole da vedere (e che a volte inficia la riuscita dei trick) e dei cali riscontrati perlopiù in multiplayer (anche su PC, dove lo abbiamo principalmente testato).
Anche Tony Hawk’s Pro Skater 1 & 2 si unisce alla sempre più folta schiera di titoli usciti a ridosso della vecchia generazione console, pronti a riproporsi in vesti più o meno nuove su PS5 e Xbox Series S|X, chi gratuitamente, chi no. Lo splendido titolo firmato Vicarious Visions rientra purtroppo nella seconda categoria: richiede infatti un obolo di 10 € per assicurarsi la nuova versione, se si era già acquistata la precedente. Ma cosa offre in cambio? Nulla di realmente diverso da quanto offerto altrove, a dirla tutta, ma è indubbio che le migliorie ci siano e si vedono, quindi sta a voi decidere se sborsare un extra tutto sommato contenuto, oppure no. Quel che vi ritroverete davanti è comunque, almeno su PS5, una versione più stabile lato frame-rate, con i 60 fps solidissimi (che diventano 120 nel caso scegliate l’opzione grafica incentrata sulla fluidità dell’immagine, rinunciando però ai 4K in cambio dei 1080p), più bella da vedere (con maggiore pulizia delle texture e un sistema di illuminazione più realistico e avvolgente), ma soprattutto più scattante, grazie a caricamenti ridotti sensibilmente (la media e 3-4 secondi, contro i 15, a volte 20-25, delle vecchie versioni, non male dopo l’ennesimo retry). Tolta la scomoda soluzione per il trasferimento dei salvataggi (destino comune ad altri titoli, come Watch Dogs e Marvel’s Avengers, che prevede di caricare manualmente il save sul cloud da PS4 e riscaricarlo da PS5), la versione PS5 ci ha convinto, anche se per quei 10 € in più speravamo in un miglior supporto per il DualSense: il cambio di intensità della vibrazione in base all’impatto si nota, così come la resistenza dei grilletti quando si cambia stile, ma questo è uno dei rari casi in cui queste migliorie vengono fatte pagare a chi ha acquistato il gioco qualche mese fa. |
Familiare ma nuovo, ricchissimo di contenuti e dal costo modesto: Tony Hawk’s Pro Skater 1+2 è questo e tanto altro ancora. Tony Hawk’s Pro Skater 1+2 è disponibile da GameStopZing Italia in versione PS4 e Xbox One (mentre quella PC la trovate sull’Epic Games Store). |
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