13 Sentinels: Aegis Rim – Recensione

Vanillaware mancava dalle scene dal 2013, da quando ha pubblicato Dragon’s Crown su PlayStation 3 e PlayStation Vita (uscito in seguito in versione Pro anche per PlayStation 4), finché finalmente all’orizzonte si sono scorte le tracce di un nuovo progetto. 13 Sentinels: Aegis Rim ha un percorso di sviluppo piuttosto travagliato che ha subito diversi posticipi e spinto alla cancellazione della versione PS Vita ma, alla fine, si è mostrato al pubblico giapponese nel novembre del 2019 ed è pronto a fare lo stesso con noi il prossimo 22 settembre.

Pensato come una deviazione dalla classica ambientazione fantasy che contraddistingue i precedenti titoli Vanillaware, il gioco sceglie il genere sci-fi per raccontare una storia incredibilmente profonda e complessa, difficile da spiegarvi non solo per ragioni di spoiler ma anche perché è quel genere di narrativa che si può comprendere e apprezzare solo vivendola in prima persona. Chiedete a qualcuno di spiegarvi nel dettaglio Dark, la serie televisiva firmata Netflix, e l’effetto ottenuto sarà lo stesso per quanto riguarda 13 Sentinels: Aegis Rim.

Tutto ciò che possiamo dirvi, per aiutarvi un minimo a contestualizzare l’avventura, è che la trama si divide attraverso cinque linee temporali (1940, 1980, 2020, 2060, 2100) lungo le quali i suoi tredici protagonisti si muoveranno avanti e indietro per cercare la ragione dell’invasione aliena che nel loro tempo – 1985 – distruggerà il mondo e in quel modo riuscire, se non a impedirla, quantomeno a fermarla. A bordo delle Sentinelle, i mecha costruiti proprio con questo intento, daranno loro stessi per porre rimedio a un destino all’apparenza inevitabile.

13 Sentinels: Aegis Rim si presenta in larghissima parte come una visual novel, alla quale viene poi affiancato il combattimento: le due sezioni sono ben distinte tra loro ma, a dispetto di una prima impressione, molto interlacciate. Non è possibile proseguire interamente da una o l’altra parte, bisogna sempre muoversi in entrambe le direzioni per arrivare alla fine dell’avventura. Per quanto riguarda la storia, ve lo abbiamo anticipato, è difficile parlarne senza scadere nello spoiler ma siamo di fronte a una purissima narrazione fantascientifica, che mette sul piatto tutti i tropi del genere per dare vita a una trama complicata all’apparenza – e sicuramente nelle fasi iniziali lo è – ma che piano piano si incastra alla perfezione in ogni suo singolo pezzo.

Nel suo essere misteriosa non è criptica e distribuisce sapientemente gli indizi per essere ricostruita tra una linea temporale e l’altra, tra un personaggio e l’altro, lasciando a noi il compito ma soprattutto il piacere di capire come si collegano i vari punti. Ciascuno dei tredici protagonisti vive la propria personale vicenda, che inevitabilmente si incontra con quella degli altri in modi spesso imprevedibili: quando entrano in gioco i salti temporali è sempre difficile prevedere chi sia chi, da che parte stia o anche solo come andrà a evolversi la storia, eppure tutto vi sarà chiaro alla fine in un lungo (parliamo di almeno trenta ore) ma esaustivo processo di realizzazione attraverso tredici punti di vista. In questo modo, 13 Sentinels: Aegis Rim garantisce un costante effetto sorpresa, sfidando di continuo le nostre aspettative.

13 Sentinels: Aegis Rim garantisce un costante effetto sorpresa, sfidando di continuo le nostre aspettative

A dispetto del tempo necessario per finirlo, e di conseguenza di una trama molto articolata, il gioco distribuisce le informazioni a piccole dosi (oltre a fornirci di un pratico archivio da consultare a piacere per tenere traccia degli eventi): non siamo di fronte, per fare un esempio pratico, a Hideo Kojima e alle sue lunghissime spiegazioni. All’interno di queste sezioni di storia c’è ben poco che possiamo fare al di là di parlare con i personaggi ed eventualmente fare qualche connessione tra gli elementi in nostro possesso attraverso l’Inventario Pensieri: si tratta di una meccanica volta a far riflettere il personaggio su determinate situazioni ed eventualmente trovare qualcosa in comune tra loro. In alcuni casi si utilizza per consegnare un oggetto a qualcuno o utilizzarlo in prima persona ma, al di là di questo, il gameplay procede in maniera piuttosto lineare – per quanto possa esserlo una trama volutamente frammentaria.

Se nelle prime fasi il gioco procede in linea retta, progredendo con la narrazione ci si troverà di fronte a diramazioni a volte anche molto numerose tra le quali dobbiamo scegliere. Non sappiamo cosa ci aspetta più avanti, quindi è una scelta dettata sostanzialmente dall’ipotetica direzione che vorremmo prendere (far andare un personaggio in un luogo piuttosto che un altro); nella maggior parte dei casi viene in nostro soccorso il menu stesso della timeline di gioco, poiché spostando il cursore sulle sezioni ancora bloccate è possibile vedere il tipo di nozione che ci serve per andare avanti.

A volte invece non ci sono indicazioni ed è il momento in cui la fluidità del gioco ha una battuta d’arresto, spingendoci a tentare soluzioni casuali nella speranza di trovare quella giusta: una piccola macchia alla quale 13 Sentinels: Aegis Rim pone in parte rimedio permettendoci di caricare determinati checkpoint nel momento in cui capiamo di aver preso una direzione già percorsa. In questo modo non siamo costretti a finire nuovamente una sezione prima di riprovare.

La Battaglia incarna l’essenza stessa del nostro obiettivo: combattere per sopravvivere

Passando invece al combattimento, si divide in molteplici missioni, a loro volta facenti parte di specifiche sezioni, nelle quali il nostro obiettivo è eliminare le ondate di kaijū che ci si scagliano contro. Se la storia sceglie di esprimersi attraverso il bellissimo stile artistico per cui Vanillaware è famosa (qui portato ancora più in alto), per questa parte del gameplay si è scelto uno stile minimalista: visuale top-down e tutti gli elementi a schermo – alleati e nemici – ridotti a icone. Una scelta comprensibile se si pensa la quantità di unità a schermo presenti in un solo combattimento, a volte superiore alle cinquecento unità. Per quanto straniante rispetto all’armonica bellezza della controparte narrativa, la Battaglia incarna l’essenza stessa del nostro obiettivo: combattere per sopravvivere. Non ci servono particolari guizzi estetici, solo sapere dove colpire e chi. Una formula molto semplice, assuefacente quanto basta e che solo a tratti lascia trasparire una certa ripetitività di fondo.

A bordo delle nostre Sentinelle, schiereremo dunque sei dei nostri sul campo mentre i restanti fungeranno da supporto automatico difendendo il terminale che i kaijū intendono distruggere. Abbiamo a disposizione quattro generazioni di mecha, che fanno le veci delle classi: dalla prima all’ultima abbiamo quelle specializzate nel corpo a corpo, nel supporto, nella lunga distanza e infine le unità più eclettiche caratterizzate da un’ampia mobilità e dalla possibilità di usare sia attacchi ravvicinati sia a distanza sfruttando tecnologie particolari.

Sta a noi capire, in base alle premesse di ciascuna battaglia, chi è opportuno schierare, ma dobbiamo tenere conto dello sforzo cui sono sottoposti i piloti a bordo delle Sentinelle: farli combattere troppo di continuo li porterà a un Neuroblocco, incapacitandoli per la durata di una missione. Gestendo male lo schieramento potremmo ritrovarci con unità inadatte a un certo tipo di combattimento e saremo costretti o a rigiocare una missione per dare modo agli altri di riprendersi, oppure di forzare l’annullamento del Neuroblocco. Questa scorciatoia ha però delle conseguenze, ovvero il reset delle vittorie consecutive – essenziali per avere un moltiplicatore del punteggio sempre più alto.

A sua volta, il punteggio è un elemento molto importante per accumulare i metachip necessari a potenziare la Sentinella e il suo arsenale. Si possono ottenere anche progredendo con la narrazione ma, a differenza delle battaglie, ripetere uno stesso arco narrativo non vi farà ottenere nulla, oltre a essere abbastanza noioso. La personalizzazione dei mecha è un altro aspetto da tenere in considerazione a mano a mano che proseguiamo nei combattimenti: a difficoltà normale il livello di sfida è buono, forse un po’ limitato per chi fa degli strategici il suo pane quotidiano ma comunque piacevole da giocare. Anche i piloti possono migliorarsi, salendo di livello e apprendendo nuove abilità passive che si attivano soddisfacendo le relative condizioni, andando dunque ad aggiungere ancora più strategia in fase di schieramento.

C’è una cura per il dettaglio che porta la qualità artistica di Vanillaware su un nuovo livello

A chiudere questa recensione ci pensa il comparto artistico. Se conoscete già le opere di Vanillaware, allora sapete cosa aspettarvi ma anche così la qualità raggiunta con 13 Sentinels: Aegis Rim supera qualsiasi aspettativa. Ciascuna ambientazione ha un colore principale che ne determina l’atmosfera e a rendere il tutto ancora più affascinante c’è il dettaglio per cui, a seconda dell’ora del giorno, i luoghi cambiano dando la sensazione di un bellissimo quadro in movimento. C’è una cura per il dettaglio che porta la qualità dello studio su un nuovo livello e nonostante le zone siano piuttosto contenute, coglierne i particolari giochi di luci e ombre è un piacere ulteriore e la chicca finale di un gioco quasi perfetto.

Conclusioni

13 Sentinels: Aegis Rim segna il grandioso ritorno di Vanillware sulle scene, grazie a un comparto artistico d’eccezione e una storia sci-fi che vi terrà con il fiato sospeso fino alle ultimissime battute. Una trama costruita con cura, complessa senza essere incomprensibile, alla quale si affiancano sezioni di combattimento forse non troppo impegnative ma ottime per staccare un attimo dalla trama e distruggere qualche kaijū.

Se siete appassionati delle opere di Vanillaware, non potete assolutamente lasciarvi scappare 13 Sentinels: Aegis Rim ma anche se non avete mai sentito nominare prima lo studio e cercate una storia fantascientifica raccontata come si deve, Kamitani e il suo estro creativo sono qui apposta per voi.

13 Sentinels: Aegis Rim è disponibile da GameStop Zing Italia in versione PS4.

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