Nioh 2: Oscurità nella Capitale (DLC) – Recensione

A due mesi dal nostro primo viaggio nel tempo in Nioh 2 con il DLC “Il Discepolo del Tengu”, Koei Tecmo ci porta ancora una volta a spasso nella storia del Giappone grazie al secondo capitolo del pacchetto: Oscurità nella Capitale. Nella costante ricerca per svelare i misteri dietro alla Sohayamaru, Hide raggiunte la capitale Kyōto, dove, custodita in un santuario, trova una piccola scatola consunta; analizzandola più da vicino, la spada reagisce al richiamo dal passato e ancora una volta verremo trasportati in un’altra era, precisamente quella Heian.

Si tratta di un’epoca compresa tra l’VIII e il XII secolo (794-1185), che prende il nome dalla capitale del tempo, Heiankyō, l’attuale Kyōto. Qui dovremo ancora una volta fare i conti con le forze del male, affiancati da due personaggi in bilico tra mito e leggenda: Minamoto no Yorimitsu, comandante militare conosciuta come Raikō che contrariamente alle ricostruzioni storiche in questo caso è una donna, e Abe no Seimei, un mago (onmyōji) a sua volta realmente esistito che ha giocato un ruolo di rilievo nel Giappone dell’epoca. Assieme a loro dovremo sconfiggere Ashiya Doman – personaggio di finzione ma comunque presente nei racconti che accompagnano la figura di Seimei.

Ancora una volta, Koei Tecmo conferma di non volersi allontanare da un gameplay funzionale eppure restio a rinnovarsi in qualche modo, proponendo anche in questo caso idee interessanti ma troppo contenute per rappresentare un vero e proprio cambiamento; sarebbe piuttosto corretto dire che lo stile di gioco è stato ancora una volta ampliato grazie all’introduzione di una nuova arma, i tirapugni Tekko, e di una meccanica chiamata Pietra della Contrizione.

Donando un accessorio, si viene in possesso di questo oggetto che aumenta sensibilmente la forza dei nemici ma in cambio, assorbendo di continuo energia magica, renderà più semplice ottenere equipaggiamenti di grado divino o superiore. Si tratta senza dubbio di un’aggiunta pensata per i giocatori hardcore che ricercano la build perfetta e di per sé premia le ore trascorse a massacrare Yokai, ma di fatto non offre nulla di davvero nuovo andando invece ad aumentare il fattore rigiocabilità, che in Nioh 2 è fondamentale.

Oscurità nella Capitale propone idee interessanti ma troppo contenute per rappresentare un vero e proprio cambiamento

Il Tekko, proprio come lo è stato il Bō del precedente DLC, è un’arma interessante votata alla rapidità d’azione e al consumo del Ki nemico, perfetto per chi cerca costantemente il colpo critico e in grado di inanellare una devastante serie di combo: di contro, è facile perderne il controllo e trovarci a corto di Ki prima di rendercene conto ma, una volta padroneggiata, regala molte soddisfazioni e soprattutto quel senso di contatto, di fisicità, che la maggior parte delle altre armi non permette.

Riguardo alla struttura di questo DLC, Oscurità nella Capitale non si discosta troppo dal primo tuttavia, ed è la principale differenza, si appoggia meno sul riciclo di asset e nemici offrendo al giocatore circa sei ore di contenuti inediti e interessanti che avrebbero senza dubbio meritato un maggiore approfondimento.

Parliamo di nuovi boss, tosti già a Sogno del Samurai se non siete al giusto livello e con le giuste build, Yokai inediti, oggetti e Spiriti Guardiani, nonché una modalità ancora più difficile delle precedenti chiamata Sogno del Saggio. Ancora una volta pensata per chi su Nioh 2 ha speso un cospicuo numero di ore, metterà alla prova le vostre abilità fino allo stremo presentando un maggior numero di nemici, ovviamente molto più forti, che in cambio regaleranno bottini di rarità superiore.

Ancora una volta, dunque, il gioco fa leva sul suo essere un more of the same ma con qualche guizzo in più per invogliare i giocatori a vestire di nuovo i panni di Hide. La vera pecca risiede ancora una volta in una storia raccontata in modo frettoloso, laddove avrebbe potuto regalare numerosi spunti, nonostante l’aggiunta di una missione principale in più rispetto al primo DLC.

Ancora una volta, gli eventi principali sono trattati in modo molto sbrigativo

Gli eventi e soprattutto i personaggi di Oscurità nella Capitale sono interessanti e avrebbero meritato maggiore riguardo, perché la sensazione è quella di un evidente contrasto tra le intenzioni e la velocità di esecuzione dell’avventura, andando a creare un dislivello con la narrazione del gioco originale che invece era ben più diluita. Stesso inciampo, quindi, che abbiamo riscontrato ne Il Discepolo del Tengu.

Non facciamo in tempo ad apprezzare l’introduzione di nuovi personaggi che già dobbiamo dir loro addio e pur sapendo che la storia non è mai stato il focus principale di Nioh 2, non possiamo evitare di dispiacerci per l’ennesimo contenuto dall’altissimo potenziale lasciato andare così alla deriva. Diviso in tre missioni principali e sette secondarie capaci di offrire anche un’ambientazione inedita rispetto al racconto centrale, questo DLC fa qualche piccolo passo in avanti rispetto al precedente ma non riesce a scollarsi la patina di precipitosità che lo avvolge, al netto comunque di un prezzo onesto per i contenuti offerti.

Conclusioni

Oscurità nella Capitale è un DLC complessivamente soddisfacente nel rapporto qualità/prezzo, capace di offrire circa sei ore di nuovi contenuti tra missioni, Yokai, armi, Spiriti Guardiani, oggetti, una nuova difficoltà e una meccanica inedita, seppur pensata per supportare la rigiocabilità e le tante ore spese su Nioh 2. Fa dei piccoli passi avanti rispetto al Discepolo del Tengu, evitando quel riciclo che è stata la sua pecca più grande, ma tratta ancora una volta la storia principale con evidente frettolosità senza darci il tempo di conoscere meglio i suoi interessanti personaggi.

Siamo di nuovo dunque a un more of the same di quelli consapevoli, che gioca sui suoi tratti distintivi offrendo quel poco che basta a rendersi gradevole senza sentire la necessità di rinnovarsi. Se siete appassionati di Nioh 2, non potete certo esimervi dal provarlo.

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