NieR Replicant è un titolo con una struttura narrativa piuttosto complessa. Detta così potrebbe sembrare un difetto, ma in realtà è il suo pregio più grande. Un racconto fatto di prospettive, ogni volta mostrate al giocatore con classe e anche un po’ di cattiveria. Il primo approccio all’opera di Yoko Taro può essere disorientante, ma è anche questo il bello. L’esperienza fa del mistero e della confusione la sua più grande arma, per poi svelare al giocatore sempre più tasselli di un complesso, ma affascinante puzzle.
In questo articolo proveremo a darvi alcune informazioni generali per affrontare al meglio il vostro viaggio, avendo cura di non spoilerarvi nulla in termini di contenuti narrativi. Sarà una sorta di guida per non perdersi nulla di ciò che di bello NieR Replicant ha da offrire. Del resto il tempo è prezioso, e non vogliamo che ne perdiate più del dovuto, col rischio di giudicare malamente questo bellissimo titolo. Se ancora non lo avete acquistato, vi ricordiamo che potete farlo direttamente sullo shop online di GameStopZing.
Iniziamo dunque con una serie di domande che probabilmente vi sarete chiesti.
– Devo aver completato Automata, per godermi appieno NieR Replicant?
No, NieR Automata è ambientato migliaia di anni nel futuro rispetto agli eventi di NieR Replicant. Di fatto lo potreste considerare un prequel, che vi contestualizza ancora meglio il mondo in cui Automata è ambientato. Giocandoli nell’ordine giusto riuscirete ad apprezzarli al meglio entrambi.
– Ho sentito che NieR è collegato alla serie Drakengard, mi perdo qualcosa non avendola mai giocata?
No, la serie Drakengard di Yoko Taro sviluppa la sua narrazione più importante nel primo e terzo capitolo, ma ai fini degli eventi di NieR viene considerato uno dei finali dell’originale Drakengard. Qui due creature ancestrali si danno battaglia in uno scontro mortale, creando uno squarcio dimensionale verso la città di Tokyo.
La creatura chiamata Bestia Madre verrà attaccata e ridotta in cenere, dando inizio alla malattia e agli eventi di NieR. Recuperare gli originali o leggerne documenti e informazioni vi darà info significative per apprezzare le narrazioni e la lore del Taroverse, ma non sono fondamentali per godere appieno di questa storia, che è di fatto autoconclusiva.
Non proprio una bella vista
– E i finali? Quanti ce ne sono e come si ottengono?
NieR Replicant, come dicevamo, è un gioco con una struttura narrativa complessa, ma non è così ottuso come può apparire. I finali presenti sono 5, con uno extra esclusivo di questa nuova versione. Il gioco vi guiderà, una volta finito, verso i successivi finali. Non siete quindi abbandonati a voi stessi, ma sapere qualche informazione preliminare vi renderà l’esperienza più fluida e consapevole. La cosa importante da sapere è che NieR Replicant è diviso in due atti, con il primo che si concentra sulla vita del giovane NieR nel villaggio, alla ricerca dei versi nascosti. Tutto ciò che farete in questo primo atto non è influente per i diversi finali, ma se volete ambire al 100% è consigliato portare a termine tutte le quest secondarie prima del secondo atto (il 51% nel grimorio).
Come avrete intuito, è il secondo atto quello fondamentale. Prima di tutto è buona pratica considerare tutti i finali importanti ai fini della narrazione, non ha senso definire “opzionale” tutto ciò che avviene dopo il finale A. Ogni finale successivo aggiunge ulteriori tasselli alla narrazione, andando a definire, una volta completati tutti, una storia coesa ed approfondita su tutti i personaggi. Dopo il finale A (e successivi) rigiocherete sempre partendo dal secondo atto, ereditando armi, parole e missioni secondarie completate. Nelle route B, C e D saranno presenti nuovi dialoghi e nuove scene dedicate ai personaggi secondari. Se volete conoscere la storia di Kainé ed Emil, sapete cosa fare.
Dopo il finale B, avrete modo di sbloccare i finali C e D, che sono conseguenza di una scelta che dovrete fare alla fine del vostro terzo playthrought. La prima scelta vi porterà al finale C, ma non c’è bisogno di rigiocare una quarta volta. Dopo i crediti non salvate e ricaricate il vostro ultimo salvataggio per scegliere la seconda opzione ed ottenere il finale D.
Per ottenere questi due finali, dovrete ottenere il trofeo/obiettivo “Collezionista di Armi”, raccogliendo tutte e 33 le armi presenti nel gioco. La maggior parte delle armi sono ottenibili da particolari casse presenti nelle ambientazioni (rompete tutto!) e dai mercanti nelle città. Altre vi verranno date automaticamente col proseguire della storia o da particolari missioni secondarie. Non temete quindi se non le avete trovate tutte nella prima run, ricordate solo di recuperarle prima della sezione finale della terza.
Se avete paura di destreggiarvi tra le decine di quest senza sapere quale sia la ricompensa, vi suggeriamo di completare queste missioni: “La mappa rovinata”, “La tomba dell’Ombra” e “Il sonno dei Re”, “Un ponte in pericolo” e “La pietra magica” (quest’ultima non è obbligatoria perché riceverete l’arma automaticamente, ma è una chicca); dalla seconda run in poi, potrete accedere al DLC “Mondo dell’involucro riciclato” dal libro in casa di NieR, qui verrete ricompensati con altre tre armi dopo averlo completato.
Una volta ottenute tutte le armi e visto il finale D, avrete la possibilità di vedere il nuovo finale esclusivo di questa versione. Per farlo dovrete iniziare una nuova partita, inserendo un nome differente dal vostro personaggio originale. Datevi da fare per raggiungere il secondo incontro con Kainé al nido, il resto lo lasciamo scoprire a voi.
Ora avete tutti gli strumenti necessari per affrontare NieR Replicant con più consapevolezza e, si spera, godendo di tutte le finezze narrative che questa struttura narrativa porta con sé. Non fermatevi alla superficie quindi, ma andate a fondo. Se siete bravi con la lingua inglese poi, vi suggeriamo una capatina nel Fire Sanctuary per approfondire tutti gli elementi che compongono il Taroverse oltre la storia di NieR Replicant.
Buon divertimento!
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Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.
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