Turtle Beach Stealth 600 Gen 2 – Recensione

Squadra che vince non si cambia? Non vale sempre, in realtà. Un buon esempio di questa affermazione è l’approccio adottato da Turtle Beach con le sue Stealth, tanto le 600, oggetto di questa recensione, quanto le 700, recensite di recente su queste pagine.

Entrambi i modelli, wireless, sono sempre stati molto apprezzati e venduti, ma ciò non ha impedito all’azienda californiana di ripensarle senza stravolgerle, o meglio ancora, di perfezionarle grazie a un nuovo modello, chiamato Gen 2, che denota la volontà di mantenere una certa identità, ma con un tocco più fresco.

Partiamo dal design, che nel complesso si discosta dalla Gen 1, e paradossalmente diventa un tutt’uno con il modello 700, tranne in alcuni dettagli: l’archetto è identico, con tanto di elemento in pelle che protegge la parte superiore della testa, così come la disposizione dei tasti e del microfono apribile, tutti collocati sul padiglione sinistro; entrambi i padiglioni sono pieghevoli a metà, così da agevolarvi mentre le indossate e le rimuovete, e presentano l’immancabile logo Turtle Beach al centro. A differire è la forma dei tasti, sviluppati qui in verticale invece che in orizzontale, il design delle icone del volume, e soprattutto i materiali del copri-orecchie del copri-speaker, quest’ultimo non più trasparente ed entrambi in tessuto.

Nonostante la sovrabbondanza di plastica, le Stealth 600 Gen 2 sono assolutamente solide e comode

Nel complesso, nonostante la sovrabbondanza di plastica, le Stealth 600 Gen 2 sono assolutamente solide e comode (anche nel caso indossiate gli occhiali), nonostante i cuscinetti non lascino troppo traspirare (non il massimo in estate). E anche belle da vedere, indipendentemente che optiate per la versione bianca o quella nera.

Non ci ha convinto più di tanto l’ergonomia dei tasti, che come le Stealth 700 non sono semplicissimi da premere (soprattutto con rapidità, nel caso urga un cambio di modalità di ascolto), e risultano anche un po’ plasticosi, mentre sono molto buone le rotelline dei volumi, sia quello generale che della propria voce; a convincerci poco è stata anche la struttura dei padiglioni stessi, che sembrano quasi invertiti e richiedono pressoché sempre un controllo su quale sia quello di destra e quale quello di sinistra.

Scarna la confezione e la dotazione: le istruzioni includono l’italiano, ma inspiegabilmente non per tutte le spiegazioni sulle varie feature (quelle sono solo in inglese e in francese); c’è poi un cavo USB/Type-C, utile a caricarle (così da garantirvi le 15 ore di durata della batteria) e a collegarle al PC così da aggiornare il firmware tramite la suite di Turtle Beach (l’Audio Hub, che trovate qui per Windows e Mac), e infine il ricevitore wireless, che le rende compatibili con PC/Mac, PS4, anche PS5 e persino Nintendo Switch, ma non dispositivi che supportano il Bluetooth, il che comporta anche l’assenza di una feature presente invece nelle Stealth 700, ovvero la possibilità di personalizzare il suono tramite equalizzatore, qui assente, o meglio, l’headset è limitato a 4 preset (standard, boost dei bassi, boost di alti e bassi e boost vocale), 5 se si conta il Superhuman Hearing, che a detta dell’azienda serve a sentire meglio i passi dei nemici, ma che a conti fatti è un semplice preset extra, che enfatizza solo un certo tipo di rumori (come passi e spari), a scapito però della qualità generale (i bassi vengono azzerati del tutto, ad esempio). Poco vari poi i vari preset: come detto, si sente molto la mancanza di un EQ personalizzabile.

La qualità generale del suono risulta sì buona, come buono è l’effetto surround simulato, merito dei singoli driver presenti in ognuno dei padiglioni, da 50mm, ma assolutamente non eccezionale. Ancor meno eccezionale è, su PS5, il Tempest 3D, supportato ma, come riscontrato nelle Stealth 700, non paragonabile a quello delle Pulse 3D di Sony, che vincono anche nella pulizia, ma perdono nel confronto con la potenza dei bassi su tutti. Abbiamo provato le Stealth 600 Gen 2 con vari generi e varie piattaforme, trovandoci bene in tutti i casi, e in particolare in multiplayer, grazie alla possibilità di captare meglio i passi nemici o la direzione di smitragliate e colpi degli avversari. Apprezzatissima poi la possibilità, come anticipato, di ascoltare e regolare anche la propria voce, così da ascoltarsi e rendersi meglio conto se si sta urlando o meno (una feature perfetta per gli streamer, o per chi ha vicini dall’udito particolarmente acuto).

Meno esaltante l’ascolto puro e semplice di musica e video, ma il focus per questo tipo di cuffie è il gaming, e da quel punto di vista possiamo ritenerci soddisfatti. E sempre in merito alla musica, abbiamo invece apprezzato la messa in pausa quando viene rilevato l’allontanamento dalla postazione (oltre un raggio di una decina di metri circa): prima di perdere il segnale, insomma, le cuffie si assicurano di non farci perdere nemmeno un secondo di musica.

Conclusioni

Le Turtle Beach Stealth 600 Gen 2 migliorano le già buonissime Gen 1 con un redesign, e la buona qualità generale di sound e materiali. Non spiccano, ma fanno bene il loro lavoro, offrendo per una fascia media di prezzo delle cuffie wireless, versatili (almeno il modello PlayStation che abbiamo testato, che funziona anche su PC/Mac e Switch, oltre che su PS5), dalla longevità più che discreta (15 ore) e adatte sia a titoli single che, soprattutto, multiplayer.

Peccato per un supporto non così stellare al Tempest 3D, che le avrebbero rese una più che valida alternativa alle Pulse 3D (complice, appunto, la possibilità di utilizzarle anche altrove), ma il semplice effetto surround simulato è più che valido, e se non avete una PS5, potreste anche chiudere un occhio (o meglio, un orecchio) e procedere serenamente all’acquisto.

Le Turtle Beach Stealth 600 Gen 2 sono disponibili da GameStopZing. Fino all’11 agosto le troverete in sconto (dal 10% al 15%) insieme ad altri prodotti Turtle Beach grazie alla Summer Promo

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