Quando mi imbattei nel primo trailer di God of War, alla fu E3 di Los Angeles, rimasi colpito da quanto Santa Monica Studio avesse deviato dal concept originale della sua sacra trilogia, proponendo quello che sembrava un titolo sì action ma dai ritmi decisamente più lenti, con una forte direzione narrativa che, diciamocelo, non si era mai vista nei capitoli precedenti dedicati a Kratos. L’esclusiva PS4, che riprendeva il semplice nome God of War senza nessun numero come suffisso, uscì infine nel 2018 e ottenne un successo planetario. Non solo fu annoverato fra i più bei giochi di quell’anno, ma rinvigorì e cambiò un’IP forse rimasta fin troppo statica negli anni.
Di recente, Sony Interactive Entertainment ha deciso di approdare con più aggressività nel mercato PC, introducendo alcune delle sue più amate esclusive nel parco giochi più aperto riservato ai personal computer. È stato il caso di Days Gone, di Horizon Zero Dawn, ma anche tra i third party, come il più recente Final Fantasy VII Remake. God of War ha quindi seguito questi grandi titoli, approdando su PC proprio questo mese, a quasi quattro anni dal suo arrivo su PlayStation 4.
Le premesse sono ottime: risoluzione ampliata, supporto ai controller di casa Sony, frame-rate sbloccato, nuove feature grafiche e persino il supporto a NVIDIA DLSS e Reflex. Insomma, proprio tutto quello che i giocatori PC vorrebbero vedere in un porting fatto con tutti i crismi. Chi vi scrive, in effetti, si è approcciato a God of War con parecchie aspettative, sicuro di trovarsi davanti un lavoro migliore di quanto fatto, ad esempio, da Square con il suo Final Fantasy VII Remake Intergrade, un gioco sì spettacolare e divertente quanto però scevro di alcune feature PC che Sony sembra non aver voluto ignorare.
Ora, delle vicende che coinvolgono Kratos dopo la sua “caduta” dall’Olimpo in God of War III e della sua nuova vita con Atreus non ne parlerò in prima persona su questo articolo. Questo perché abbiamo già analizzato la trama e il gameplay di God of War nella nostra recensione a opera del buon Alberto, che vi invito a recuperare a questo link. Oggi, invece, io mi occuperò di ciò che interessa maggiormente ai giocatori PC: la qualità del porting e il lato tecnico del nuovo lavoro di Jetpack Interactive, basato su quello visto su PS4 di Sony Interactive Entertainment e Santa Monica Studios.
Risoluzione ampliata, supporto ai controller di casa Sony, frame-rate sbloccato e molto altro
Jetpack Interactive è infatti uno studio canadese che ha fatto del porting su PC la sua ragione d’essere, noto per aver contribuito a portare su computer il primissimo Dark Souls, poi Orcs Must Die! Unchained e molto altro. La scelta di Sony di affidarsi a uno studio terzo per il porting può essere dovuta al non proprio frizzante lancio di Horizon: Zero Dawn su Steam; il gioco di Guerrilla pare avesse un bel po’ di problemi di performance, sistemati solo in seguito da patch varie. Jetpack Interactive è invece uno studio specializzato, e, onestamente, si vede: il loro lavoro è rifinito e preciso, bello da vedere e da giocare, un ottimo porting che sembra aver colto nel segno il significato di “versione PC” di un titolo console.
Partiamo subito da alcune feature interessanti, come il DLSS di NVIDIA. God of War supporta questa tecnologia che sfrutta i processori Tensor Core delle GPU RTX per offrire un aumento di prestazioni in termini di frame-rate e nitidezza delle immagini. In questo caso, con il DLSS attivo, God Of War è una bellezza per gli occhi e mantiene un elevato numero di frame rate (superiamo agilmente i 100 con una “vecchia” RTX 2080 Ti) anche a risoluzioni più impegnative. Purtroppo per me (e anche un po’ per voi) non avendo uno schermo a 21:9 non ho potuto provare la risoluzione dedicata, però vi farà sicuramente piacere sapere che Jetpack Interactive ha previsto il supporto anche ai monitor ultrawide, per godervi la bellezza di Midgard anche a risoluzioni elevatissime.
Questo porting è rifinito e preciso, bello da vedere e da giocare
Per chi fosse dotato di schermo G SYNC, NVIDIA mette a disposizione la suite Reflex, che è pensata (assieme alle GPU RTX) per fornirvi una riduzione della latenza. C’è da dire che Reflex è pensato (molto probabilmente) per giochi multigiocatore frenetici come Apex Legends o Call of Duty Warzone, pertanto l’utilizzo di Reflex è pressoché inutile per l’utente medio. La presenza di questa tecnologia farà comunque contenti gli amanti del timing e delle difficoltà impossibili, che potranno contare su di un tool attivo che migliora la latenza durante gli scontri. Come avrete facilmente intuito, God of War vuole mettere bene in mostra parecchie delle feature PC che, diciamocelo, spesso sono quasi più un feticcio per appassionati che non un vero e proprio punto di svolta. Non è però il caso del SSDO (Screen Space Directional Occlusion), che va a cambiare l’illuminazione globale in tempo reale. Sostanzialmente è la versione nuova del “vecchio” SSAO che i giocatori PC conoscono bene. Sostanzialmente grazie al nostro SSDO le ambientazioni e i personaggi di God of War riceveranno un’illuminazione più realistica, con risultati visibili sin da subito (a patto di sacrificare un po’ di performance).
Un po’ inutile invece l’introduzione del Ground Truth Ambientazioni Occlusion (GTAO), che nonostante sia comunque una tecnologia ottima per quanto riguarda l’illuminazione generale, non dà grandi risultati a livello visivo, bisogna dirlo. Ultima, ma non meno importante, la totale compatibilità con i controller Sony, DualSense compreso. Il che significa che Jetpack Interactive ha tenuto conto delle feature dei controller di PlayStation in caso i giocatori più esigenti (o quelli in possesso di DualShock 4 e DualSense) vogliano un’esperienza il più simile possibile a quella offerta dall’ammiraglia Sony. E se avete una scheda video AMD? Beh, alcune feature esclusive potrebbero non essere disponibili, come il DLSS, tuttavia l’esperienza finale dovrebbe essere più o meno la medesima. Inoltre, devo segnalare che le opzioni grafiche sono (purtroppo) risicate al minimo: possiamo andare a toccare la qualità delle texture, quella dei modelli, il filtro anisotropie, le ombre, i riflessi, gli agenti atmosferici e l’occlusione ambientale. Purtroppo questi porting non danno mai vera libertà di customizzazione all’utente PC.
God of War vuole mettere bene in mostra parecchie delle feature PC
God of War è, sostanzialmente, un buon porting: prestazioni più che valide, miglioramenti visibili, supporto praticamente a ogni periferica di controllo (tastiera e mouse comprese, anche se non ve le consiglio per giocare l’avventura di Kratos). Non si potrebbe chiedere di più da Jetpack Interactive; certo, manca il supporto al Ray Tracing, che ai super puristi potrebbe far storcere il naso. Tuttavia non ne sentirete troppo la mancanza, parola mia. C’è però da sottolineare un “difetto” di questa produzione: il titolo è venduto a 49,99 euro, un prezzo forse un po’ esagerato per un gioco che ha quasi quattro anni. Specie tenendo conto che è stato già “regalato” con PlayStation Plus.
Eccola qua, pronta per voi, la miglior versione di God of War attualmente disponibile. Frame-rate migliorato, prestazioni più che buone, supporto alle più recenti tecnologie. Peccato per la mancata presenza del Ray Tracing, ma tutto sommato ci va bene così. Se non avete mai giocato a God of War, potete recuperare una delle esclusive migliori di PS4, anche se il suo prezzo per PC è decisamente alto. Appunto per il prezzo non molto invitante, tutti gli altri, specialmente chi lo ha giocato su PS5, possono sorvolare l’acquisto, dato che questa versione non ha nessun contenuto esclusivo né aree aggiuntive. Si tratta però di uno dei migliori (se non il migliore) porting su PC che SIE abbia fatto in tempi recenti, e se questa è la qualità che possiamo aspettarci per i prossimi progetti, non vedo l’ora di vedere altre esclusive approdare su personal computer. |
DISCLAIMER: La recensione di God of War su PC è stata possibile grazie al gentile supporto di Sony Interactive Entertainment.