Horizon Forbidden West speciale
Speciale 21 Gen 2022

Horizon Forbidden West e l’importanza del mistero

Horizon Forbidden West (cliccate qui per prenotarlo in versione PlayStation 5, mentre qui per l’edizione PlayStation 4) è sempre più vicino, in un mese di Febbraio che si prospetta decisamente ricco. Forse troppo, ad essere sinceri. Un titolo dietro l’altro, con una qualità che, stando alle premesse, potrebbe essere decisamente elevata. Horizon Forbidden West è uno dei titoli più importanti dell’anno per Sony, dopo il triste rimando dello scorso anno. Il nuovo grande titolo dei Playstation Studios, dopo una seconda metà del 2021 che ha lasciato un po’ a desiderare in termini di output first party (e con buone ragioni).

Non a caso, Horizon Forbidden West è attesissimo. Sull’onda del successo del predecessore, e forte della sua natura cross generazionale, il sequel di Guerrilla sta già macinando tantissimi preordini. Il pubblico è pronto ad una nuova avventura di Aloy, non c’è dubbio. Tra i fortunati possessori di PS5 poi, l’aria si fa ancora più scoppiettante. Di fatto, sarà uno dei primi banchi di prova per la next gen di un altro studio interno a Sony. E chissà fin dove riuscirà a spingersi il Decima Engine di Guerrilla.

Horizon Forbidden West

Con questa premessa è chiaro che, a poche settimane dall’uscita, è l’hype a regnare sovrano. Eppure, fin dal suo annuncio, Horizon Forbidden West mi è sempre parso manchevole di qualcosa. Per settimane ho interrogato il mio videogiocatore interiore in cerca di una risposta. Cosa manca ad Horizon Forbidden West? Apparentemente nulla. Guerrilla ha sapientemente mostrato come questo sequel voglia migliorare e costruire sulle già solide basi del precedente.

Una migliore interazione ambientale, dei combattimenti corpo a corpo più complessi, l’esplorazione subacquea e una fedeltà grafica (su PS5) da far davvero girare la testa. La risposta al mio quesito risiedeva però altrove, forse nell’aspetto più affascinante e importante della saga: il suo mondo.

Horizon Zero Dawn partiva da una premessa estremamente semplice e ben poco originale: un mondo in rovina, post apocalittico, dove gli umani non sono più nella condizione di supremazia e potere del 21° secolo. Il twist però era notevole, nel mondo di Horizon Zero Dawn, perché la scomparsa della nostra civiltà aveva lasciato spazio a creature meccaniche di ogni tipo. Un ecosistema meccanico incredibilmente affascinante, misterioso ed incomprensibile. Perché una sorta di T-Rex robotico correva per queste rigogliose foreste? Una domanda che ci siamo posti in molti, alla vista di quel primo, indimenticabile, trailer dell’E3 2015.

Un trailer che raccontava di una civiltà in rovina e di un mondo che era andato avanti, ricostruito un millennio dopo tra le macerie del 21° secolo. Animali robotici e tribù di nuovi umani calcavano queste terre, in una America irriconoscibile ma assolutamente bellissima da vedere ed esplorare. Ogni storia ha bisogno di un pizzico di mistero, e Horizon Zero Dawn ne aveva moltissimo.

Pensate al primo incontro con il razziatore nel finale di Mass Effect, o alla assurda realtà presentata in Death Stranding. Il mistero è il motore per andare a fondo di questi meravigliosi mondi fittizi. Il primo viaggio di Aloy ne è pieno, dalla creazione delle macchine passando per la vera identità della nostra protagonista. Muoversi per quelle terre per la prima volta è inebriante, un’esperienza ricco di fascino e voglia di scoprire.

Una voglia vorace, impaziente, di scoprire cosa si cela dietro questo mondo in rovina. Uno degli elementi più belli e riusciti di Zero Dawn era proprio questo. Una storia di crescita e scoperta, per una giovane donna, ma anche una grande narrazione di science-fiction che riusciva a stimolare l’immaginazione dei videogiocatori.

Quello che manca ad Horizon Forbidden West è questa stessa sensazione, almeno per ora. L’inesplorato lascia spazio al familiare, e l’avventura di Aloy diventa “solo” un ulteriore tassello di un puzzle in evoluzione. La piaga che affligge la terra è al momento un incipit ahimè un po’ debole. Nell’ultimo trailer dedicato alle tribù qualcosa ha stuzzicato la mia curiosità, ed è legato ad una potenziale tribù mai vista e proveniente da al di là del mare.

Non so se questo basterà a riaccendere in me il fuoco per Horizon Forbidden West, o se ciò che verrà raccontato sarà ugualmente d’impatto e coinvolgente, anche senza il “fascino della prima volta”. Quel che è certo è che non potrò rispondere a questa domanda fino al 18 Febbraio, quando uscirà su PlayStation 4 e PlayStation 5. In preordine da GameStop!

E voi? Condividete questo punto di vista, o siete coinvolti e attratti anche solo dall’idea di esplorare un nuovo tassello di questo mondo? Fatecelo sapere nel nostro gruppo Facebook!


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