Non è passato molto tempo dall’ultima volta che vi abbiamo parlato di Ghostwire: Tokyo. In quell’occasione, poco più di un mese addietro, eravamo stati invitati dal publisher ad assistere ad un evento online dedicato all’ultima fatica di Shinji Mikami, presentazione che ci ha visti passivi testimoni di una demo ambientata nei primissimi momenti dell’avventura, uno sguardo sufficientemente ravvicinato per farci un’idea sommaria sul gameplay, ma non abbastanza approfondito da apprezzarne l’effettiva efficacia.
A pochi giorni dal debutto ufficiale della produzione Bethesda, disponibile su PC e PlayStation 5 a partire dal prossimo 25 marzo (e che potete già preordinare sullo shop online di GameStop), ci è stata concessa la possibilità di vivere in prima persona, in tutti i sensi verrebbe da dire, il prologo dell’avventura, sgambata di un paio d’ore per le strade e gli (spettrali) quartieri di Tokyo in preparazione della recensione vera e propria che pubblicheremo sulle nostre pagine virtuali nei prossimi giorni.
La nostra disamina preventiva non può che soffermarsi inizialmente sull’aspetto grafico di Ghostwire: Tokyo. Abbiamo visto poco, beninteso, ma è innegabile che ci troviamo di fronte ad una produzione di tutto rispetto. Su PlayStation 5 si compone uno spettacolo degno di un hardware di nuova generazione. In modalità qualità, con ray tracing attivo, a dire la verità si nota qualche rallentamento di troppo, eventualità che soprattutto nelle fasi più concitate può infastidire i videogiocatori più pretenziosi, ma optando per la solidità dei 60fps, pur con qualche minimo compromesso estetico, la creatura di Tango Gameworks brilla letteralmente di luce propria.
Ogni strada, ogni isolato, ogni edificio di Tokyo vibra di luci al neon, ostenta dettagli di ogni tipo, palesa una verosimiglianza con la realtà sorprendente. C’è un evidente riciclo di asset ed elementi di contorno, la pioggia che bagna a più riprese la città non è così convincente, eppure esplorare la capitale nipponica rappresenta già di per sé una piacevole attività, tanto più che già in queste fasi iniziali dell’avventura non mancano affatto attività a cui dedicarsi.
Non possiamo ancora ipotizzare quanto e come peseranno nell’economia del gioco le quest secondarie, ma bighellonando per le vie della città abbiamo raccolto item utili al ripristino della salute; ci siamo imbattuti in gatti “parlanti”, titolari di attività ben avviate e raggianti nel venderci snack e bevande di tutti i gusti; anime da recuperare una volta scovate nello scenario.
Come il titolo lascia presupporre, del resto, Ghostwire: Tokyo ha a che vedere con l’aldilà, con demoni e presenze più o meno sinistre che infestano le strade della capitale completamente disabitata. Da quello che abbiamo potuto vedere, l’atmosfera del gioco è solo debolmente horror. I nemici che affronterete sono inquietanti, può capitare di provare un brivido lungo la schiena quando ci si ritrova a percorrere corridoi bui, ma non è Resident Evil, né tanto meno Silent Hill.
Il gameplay, almeno in queste prime fasi dell’avventura, si alimenta di esplorazione e combattimenti. Come già detto, Tokyo sembra una città piuttosto ampia, densa di punti di interesse e luoghi affascinanti alla vista. Tra power-up da recuperare, oggetti da scovare e le già citate anime da assorbire, sembra poterci essere sufficiente carne sul fuoco per tenere alto l’interesse.
Nelle poche zone che abbiamo potuto esplorare non ci è stata concessa chissà quale libertà di movimento, visto che tra nebbia che delimita l’area di gioco e muri invisibili, il tutto si è consumato per lo più tra le vie principali della metropoli, ma può anche darsi che ciò sia dovuto allo stato d’avanzamento dell’avventura, anche e soprattutto per guidare l’utente nei suoi primi passi, senza disorientarlo con spazi troppo ampi ed intricati.
Le prime ore in compagnia di Ghostwire: Tokyo ci hanno indubbiamente divertito e affascinato
Le potenzialità ci sono tutte insomma, ma solo in fase di recensione sapremo dirvi quanto sia divertente perdersi tra i quartieri dell’ambientazione.
Più controverso il discorso per quanto riguarda il combat system, che già dai trailer suscitava qualche lecito dubbio. Se il protagonista palesa una certa macchinosità negli spostamenti, quando si tratterà di mirare agli spiriti e ai demoni che vi talloneranno la situazione diventa lievemente complessa da gestire. Nulla di così invalidante, sia chiaro, ma complici i pur piacevoli effetti speciali generati da ogni colpo, in alcune circostanze diventa difficoltoso seguire l’azione, soprattutto con ray tracing attivo e conseguenti rallentamenti.
Anche “sparare”, passateci il termine, non avviene con la naturalezza e fluidità che ci si aspetterebbe. C’è un minimo di input lag, oltre che ad una relativa lentezza di fondo nella cadenza di fuoco, come è lecito aspettarsi beninteso, che rende ancor più complesso colpire dalla distanza. Con la pratica si migliora, ma di tanto in tanto capiterà di mancare il bersaglio anche a pochi metri di distanza, vuoi per la confusione che si creerà di fronte a voi, vuoi per un sistema di mira un po’ sincopato.
Ciononostante, Ghostwire: Tokyo vi permette, in certe circostanze, di sfruttare l’ambiente a vostro vantaggio. Il DualSense vi segnalerà l’avvicinarsi di nemici iniziando a gracchiare dall’altoparlante, feature che vi consentirà di non farvi mai trovare impreparati. Nascondendovi potrete sorprenderli alle spalle, per mortali ed immediate eliminazioni silenziose.
Per quanto possiate essere bravi, tuttavia, spesso e volentieri non potrete evitare lo scontro frontale. Complice la presenza di nemici che, in queste fasi iniziali, si limitavano ad attaccare a testa bassa, uno dopo l’altro beninteso, non siamo stati testimoni di scontri particolarmente impegnati o esaltanti.
Le prime ore in compagnia di Ghostwire: Tokyo ci hanno indubbiamente divertito e affascinato, nonostante qualche dubbio legato ai combattimenti. L’ambientazione è estremamente suggestiva e l’esplorazione sembra già foriera di ricompense.
Valuteremo in sede di recensione se e quanto il progetto di Shinji Mikami saprà reggere sul lungo periodo, magari inspessendo le meccaniche ludiche legate agli scontri contro i demoni. Le premesse per un ottimo gioco a base di spiriti e qualche brivido ci sono tutte.
Potete prenotare Ghostwire: Tokyo sullo shop online di GameStop!
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