Se c’è un brand che è in grado di fare innamorare in egual modo grandi e piccini, quello è sicuramente LEGO. C’è della magia, in quei piccoli mattoncini danesi (o forse sono solo io che ho avuto una sorta di imprinting fin da bambino). Oppure c’è solo una geniale capacità di fare marketing. Ad ogni modo, LEGO e Star Wars sono un connubio perfetto, un mix in grado di attirare come una calamita appassionati e appassionate in un vortice senza fine fatto di minifigures e piccole spade laser di plastica nelle quali investire tutto il denaro possibile.
Warner Bros. lo sa benissimo, e si è affidata nuovamente a Traveller’s Tales per creare da zero un gioco LEGO ambizioso come mai prima d’ora, che abbracciasse tutti i nove film della saga di Guerre Stellari (più qualche extra) e che desse quella fantomatica “svecchiata” ai titoli LEGO da tempo invocata da critica, fan e giocatori/giocatrici più in generale. Per raggiungere questo ambizioso risultato, è stato utilizzato il nuovo motore grafico proprietario di Traveller’s Tales, denominato NTT (si pronuncia Entity) il quale ha dato non pochi grattacapi agli sviluppatori (che pare siano stati sottoposti più volte alla nefasta pratica del crunch).
LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker si conferma quindi il titolo più ambizioso mai creato dallo studio, nonché il più lungo in termini di tempo di sviluppo: annunciato durante l’E3 2019 (ma in sviluppo già da fine 2017), LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker è stato più volte rinviato fino alla sua uscita definitiva, fissata per il 5 aprile di quest’anno.
Devo dirlo subito: l’attesa è stata ricompensata con quello che è, con molta probabilità, il miglior gioco LEGO mai creato finora. Ma andiamo con ordine: credo sia inutile raccontarvi la trama di Star Wars. Se siete qui a leggere questa recensione, è quasi assodato che conosciate le vie della Forza. Comunque sia, LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker ripercorre con estrema fedeltà e un pizzico della simpatica ironia LEGO l’intera epopea di Guerre Stellari: dalla classica trilogia iniziata nel 1977 ai più recenti (e ben più problematici) film sequel, passando per la recentemente più apprezzata trilogia prequel del 1999. Non si ha però accesso istantaneo a tutta la filmografia: il gioco ci permette di cominciare la storia di una delle tre trilogie a nostro piacimento, quindi da Episodio I: la Minaccia Fantasma, Episodio IV: Una nuova speranza e Episodio VII: il Risveglio della Forza. Gli altri film verranno sbloccati solo giocando e terminando i primi episodi. Mi sento di avallare questa scelta di game design, dato che probabilmente fra le intenzioni di TT Games c’è quella di invogliare il giocatore a un’esplorazione più attenta e curiosa. Il “tutto e subito” non è quindi contemplato, ed è un bene.
LEGO e Star Wars sono un connubio perfetto
Essendo io un diversamente giovane, ho iniziato la mia esperienza in LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker con l’episodio IV, il primissimo film uscito al cinema più di quarant’anni fa. Il primo impatto è stato quasi commovente. La stessa scritta azzurra, il testo a scorrimento inclinato, e una principessa in fuga da un minaccioso Darth Vader. Istantaneamente si notano le differenze con i “vecchi” giochi LEGO al quale ero stato abituato da anni di produzioni di Traveller’s Tales: prima fra tutte è la variazione nel sistema di mira, non più meccanico e automatico ma ragionato, evoluto e molto più divertente. Ora possiamo mirare ai nemici tenendo premuto un grilletto; così facendo la videocamera si sposterà dietro le spalle del nostro personaggio (proprio come, e mi fa ridere solo a scriverlo, nei third person shooter) dandoci la possibilità di sparare a diverse parti del corpo delle minifigure avversarie, causando immediatamente diverse reazioni. Agli stormtrooper, per esempio, parte via l’elmo quando gli spariamo in testa (e soffrono molto se gli sparate in mezzo alle gambe, n.d.r.), mentre ai droidi si staccano via i pezzi. Tutto molto naturale e ironico, curato con animazioni divertenti e in linea con i toni parodistici di LEGO.
Altra grande novità riguarda le coperture, introdotte per la prima volta in questo gioco LEGO. Proprio come negli sparatutto e negli action più blasonati, adesso la nostra minifigure LEGO “aderirà” alle superfici ad angolo per concederci un riparo dal fuoco di blaster avversario. Devo dire che ho trovato questa feature molto più divertente di quanto mi aspettassi; certo, si tratta comunque di un elemento derivativo e oramai onnipresente in qualsiasi gioco d’azione, ma vederlo così trasposto bene in un titolo LEGO mi ha lasciato piacevolmente sorpreso. La telecamera, più in generale, è stata rivisita e migliorata, per permettere a tutti/e, novizi/e e non, di avventurarsi nell’universo di LEGO Star Wars e ammirarne gli incredibili dettagli senza alcuna fatica. Interessante anche l’indicatore combo, presente sulla parte destra dell’interfaccia utente, il quale suggerisce e aiuta a tenere sotto controllo la varietà degli attacchi disponibili (utile soprattutto per i più piccini e le più piccine).
Il titolo più ambizioso mai creato dallo studio
Ma le novità non si fermano certo al sistema di combattimento. Ora, per la prima volta nella serie, sono presenti vere e proprie classi per i personaggi, con tanto di alberi di abilità (a dire il vero piuttosto essenziali, ma funzionali e coerenti con il gioco). Le nostre bellissime minifigures sono quindi divise in nove classi, le quali sono Eroe, Canaglia, Mercante di Rottami, Jedi, Cacciatore di Taglie, Cattivo, Droide Astromeccanico, Droide Protocollare e Lato Oscuro. A detta del vero è presente una decima classe all’interno della quale ricadono le creature speciali, come il Wampa di Hoth o il Rancor di Tatooine. Tra le minifigure sbloccabili durante la storia e quelle acquistabili con i mattoncini arriviamo a oltre 400 personaggi, comprese le varianti (ad esempio Anakin Skywalker bambino-adulto, Obi-Wan Kenobi maestro Jedi-Vecchio Ben); un numero davvero enorme e che andrà ad ampliarsi ulteriormente con i piccoli DLC ispirati a Rogue One e The Mandalorian in arrivo a breve.
Rivista anche la meccanica della Forza, ora con abilità decisamente più varie e precise rispetto al solito “solleva e lancia” che era oramai un classico dei giochi della serie. Ora abbiamo la possibilità di utilizzare al meglio i poteri della Forza (compresi anche trucchi mentali e spinta) in maniera più cinematica e decisamente più fedele alla controparte cinematografica. Come se non bastasse, sono presenti un discreto numero di collezionabili: non solo i “soliti” minikit ai quali la serie ci ha abituato, ma anche i nuovi Mattoncini Kyber che sono strettamente legati ai nostri skill tree. Infatti saranno necessari per sbloccare le varie abilità e potenziare così i nostri personaggi con salti più alti, velocità migliorata, ratio di fuoco superiore ma anche poteri della Forza e via dicendo. Non ci si può davvero lamentare per quanto riguarda la varietà: oltre che cambiare il sistema di combattimento, Traveller’s Tales ha anche cambiato l’approccio allo stesso, permettendo ai giocatori e giocatrici di scegliere come affrontare le schermaglie. Ad esempio, può capitare di poter costruire una torretta difensiva oppure una trappola elettrica: la scelta è nostra e ci permette di personalizzare, con i limiti del caso, ogni scontro. Stessa cosa riguarda l’esplorazione in modalità storia: la linearità tipica dei giochi LEGO è stata spezzata a favore di un approccio più flessibile e la possibilità di scegliere percorsi alternativi per raggiungere lo stesso obiettivo.
Il miglior gioco LEGO mai creato finora
Questa flessibilità da me citata trova spazio anche nell’esplorazione, una caratteristica cara agli amanti dei giochi LEGO e che qui trova nuovi modi per rinnovarsi appieno. Una delle critiche che ho sempre mosso ai giochi di TT Games riguardava la stagnazione delle modalità di gioco, che spesso erano dei copia e incolla di giochi passati ma con minifigure diverse. Finalmente la musica è cambiata con LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker, che ci presenta macro-aree (23 pianeti) con elementi da hub di gioco (come Mos Eisley o la base ribelle di Hoth) totalmente esplorabili e cariche di segreti, easter egg, puzzle ambientali e via dicendo. Da qui è possibile accedere alle sequenze della storia, rivivere i livelli tratti dai film (che sono 43) con nuove minifigure o partire per l’iperspazio ed esplorare la mappa galattica a bordo di un’astronave fra le molte disponibili e sbloccabili dal lore di Star Wars (qualcuno ha detto Slave I?).
A proposito dello spazio, finalmente le dogfight assumono un ruolo più centrale e non solo come semplici riempitivi fra una sessione di esplorazione e distruzione e l’altra. Oltre a poter viaggiare fra una zona e l’altra della mappa stellare grazie al soddisfacente salto nell’iperspazio, ora potremo essere attaccati da eventi casuali come la presenza di uno star destroyer, il quale ci costringerà a interrompere il viaggio per affrontare i micidiali TIE Fighter. Controller alla mano, pilotare le navi di Guerre Stellari risulta più fluido e divertente, e sembra che da TT Games si siano ispirati vagamente al Battlefront II di EA per quanto riguarda il feeling e la manovrabilità di caccia e trasporti. È anche presente la modalità prima persona per pilotare la nostra nave con una visuale che riprende l’interno dell’abitacolo.
A livello visivo, LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker è davvero uno spettacolo. Il cambio di motore di gioco e i mesi in più investiti nel polish del titolo danno dei risultati estremamente soddisfacenti: le minifigure non sono mai state così ricche di dettagli, e grazie alla nuova telecamera possono essere anche ammirate come mai prima d’ora. Passeggiare fra le sabbie di Tatooine farà sporcare mantelli e vestiti dei nostri personaggi di sabbia, mentre correre inseguiti dall’impero su Hoth ci riempirà di ghiaccio e neve. I dettagli sono incredibili anche per quanto riguarda i fondali: la maggior parte di questi è creato partendo da mattoncini LEGO; in tutti gli altri casi c’è un lavoro estremamente curato di ricostruzione degli scenari originali, come la foresta della luna boscosa di Endor.
Incredibile, almeno dal punto di vista di un fan, il doppiaggio originale. LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker è totalmente doppiato in italiano, ma la vera chicca è (prevedibilmente) il doppiaggio inglese, che utilizza le voci originali o doppiatori davvero simili (gli stessi visti nelle serie Disney+). Purtroppo per noi, i doppiatori italiani fanno sì un ottimo lavoro (non si può certo dire nulla), ma non riescono ad avvicinarsi all’epicità delle voci originali di Massimo Foschi (Darth Vader) o quella di Francesco Vairano (o Alvise Battain prima di lui nel ruolo di Palpatine) per citarne alcuni. Il gioco mette comunque a disposizione la possibilità di cambiare il doppiaggio e sceglierlo nella lingua preferita, pur mantenendo menù e descrizioni (e anche sottotitoli) in italiano.
Qualche difetto c’è, e va citato. Purtroppo ho notato alcuni cali di frame rate su PS5 durante alcune scene più concitate: è difficile digerire difetti del genere in un titolo con un così grande tempo di sviluppo e che, diciamocelo, non cerca il fotorealismo o le espressioni facciali super dettagliate. Spero che TT Games sistemi il tutto il prima possibile con qualche patch, perché è davvero odioso vedere qualche piccolo scatto anche con le console di ultima generazione. Come molti giochi LEGO inoltre, anche La Saga degli Skywalker eredita l’enorme quantità di collezionabili da raccogliere, segreti da scovare e mattoncini da accumulare. Su quest’ultimi Voglio soffermarmi in particolare, dato che diventa sempre più tedioso passare il tempo in un livello a spaccare tutto per accumulare mattoncini e raggiungere il rango di Vero Jedi piuttosto che divertirsi a… Beh, giocare. Questo genere di grind è oramai anacronistico e tende a rovinare l’esperienza di gioco, specie per i completisti che andranno sull’orlo di una crisi di nervi.
L’enorme mole di contenuti, la fedeltà visiva e il gameplay rinnovato rendono LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker il titolo di Traveller’s Tales più ambizioso mai creato, nonché il gioco LEGO più interessante, vario, completo e migliore (sotto tutti i punti di vista) attualmente disponibile. Con oltre quattrocento minifigures, 43 livelli, 23 pianeti, è l’esperienza LEGO Star Wars definitiva, alla portata di grandi e piccini, in grado di relegare ore e ore di divertimento. Peccato per qualche (davvero inaccettabile) calo di framerate che inficia un po’ l’esperienza complessiva. Inoltre alcuni elementi del gameplay, specie quelli legati al completismo, sono oramai anacronistici e andrebbero rivisti. Comunque sia, LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker è un must per tutti i fan e le fan di Star Wars, ai quali consigliamo di giocarlo con il doppiaggio originale. LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker è acquistabile da GameStop Italia. |
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