Soulstice – Anteprima

Soulstice non è un soulslike, nonostante il nome del titolo in sviluppo presso Reply Game Studios possa ricordare le terrificanti epopee di From Software. Il titolo, pubblicato per conto di Modus Games, va invece ad inserirsi in un genere decisamente diverso, quello degli stylish action o, se preferite, degli hack ‘n’ slash. Un genere piuttosto amato e con degli esponenti davvero illustri, basti pensare a Devil May Cry o a Bayonetta. Eppure, nonostante i mostri sacri del genere potrebbero guardare a Soulstice con sospetto, il team ha davvero le idee chiare sul progetto. Reply Game Studios ha confezionato un prodotto che non nasconde le sue ispirazioni, o le sue origini, ma che non ha paura di offrire qualcosa di nuovo, diverso.

Durante un evento abbiamo avuto l’opportunità di vedere Soulstice in anteprima, acquisendo nuove informazioni, ma anche di provarlo con mano grazie ad una demo. Briar e Lute sono le due protagoniste del titolo, due sorelle piuttosto peculiari. Questo perché Lute è uno spirito, che accompagnerà Briar in ogni suo spostamento. Un po’ come un avvoltoio, ma le sue intenzioni sono tutt’altro che malvage.

Soulstice

Lute aiuterà infatti Briar in combattimento, con un sistema di gioco che premia la sinergia tra i due personaggi e permette al giocatore di sviluppare il proprio stile di gioco, grazie a diversi elementi. L’impostazione non è dissimile da altri esponenti del genere: Soulstice ci permette di attaccare diversi nemici con un arsenale piuttosto vario e strutturato. Lo spadone è l’arma principale, con cui si eseguono fendenti e combo da intervallare o incastrare con le differenti armi secondarie presenti. In totale saranno 7, ma nella nostra prova abbiamo avuto modo di dedicarci ad un imponente martello e ad una interessante frusta, di Castlevania memoria.

Questo sguardo a Soulstice è stato interessante e rivelatorio

L’arma secondaria è importantissima, perché deciderà il flow dei nostri combattimenti. Soulstice si sviluppa con diverse combo, a terra o aeree, che vanno supportate da una buona gestione delle armi secondarie. Questo perché ogni nemico avrà delle debolezze diverse, richiedendo al giocatore di cambiare rapidamente il proprio assetto per fronteggiare la minaccia nel modo corretto. A questo elemento si aggiunge Lute, la sorellina spiritica di Briar, che sarà controllata da un’intelligenza artificiale, ma con cui il giocatore dovrà gestire i contrattacchi. Durante un attacco nemico infatti, potrebbe apparire un indicatore a schermo da premere con il giusto tempismo.

Questo è il “counter” di Lute, che ci salverà da un colpo sicuro e lascerà il nemico inerme per qualche secondo. Una meccanica fondamentale, ancora di più della tradizionale schivata. Questi elementi sono però complementari, e gestirli tutti permetterà di avere sotto controllo gli scontri ed avere la meglio. Anche di essere premiati, in un certo senso, aumentando la sinergia tra le sorelle e riempendo una barra specifica in alto a destra, che ci permetterà di sferrare un attacco speciale piuttosto forte.

Soulstice

Il flow degli scontri è convincente, Briar non risulta mai rigida o difficile da controllare, ma scorre con grande fluidità e dà al giocatore la sensazione di avere tutto sotto controllo. Il counter di Lute è interessante, così come il suo apporto agli scontri, che potrà essere personalizzato sviluppandone le abilità. Spendendo la valuta ottenuta dagli scontri, che si concluderanno con un voto alla vostra performance, si potrà infatti investire nel miglioramento delle combo di Briar, ma anche nelle abilità specifiche di Lute. Queste sono divise in quattri sezioni, ognuna designata ad una diversa specializzazione.

Abbiamo Attacco, Difesa, Field e Rapture. La cosa interessante è che svilupparne una piuttosto che un’altra non è limitante per la nostra esperienza, permettendoci di cambiare in qualsiasi momento e riavere indietro i punti spesi. Un sistema interessante, che permette di correggere il tiro qualora le nostre scelte non siano adatte al nostro stile di gioco, oppure di sperimentare per variare il gameplay dopo diverse ore di gioco.

In questo senso Soulstice è molto classico, alternando sezioni di combattimento con brevi momenti platform e puzzle, con cui far rifiatare il giocatore e dargli modo di godere delle ambientazioni di gioco. Nulla di troppo complicato, ma gli elementi spiritici di Lute vengono ben contestualizzati anche in queste sezioni. Fuori dagli scontri (ma anche durante, con alcuni nemici specifici) sarà possibile attivare due campi di forza, uno azzurro e uno rosso, ognuno legato ad una forma diversa di cristallo. Il primo rende visibile ciò che non si vede, mentre il secondo ci permette di attaccare dei cristalli altrimenti infrangibili. Nonostante l’idea molto semplice, Soulstice è intenzionato ad usare bene le sue carte. Gli sviluppatori hanno promesso un bilanciamento tra esplorazione, platform e puzzle, anche in termini di difficoltà. Non sarà mai soverchiante con i puzzle, proprio per design.

Soulstice

Un grande nemico di Soulstice, che ci ha fatto storcere il naso durante la nostra prova, è la telecamera. Uno stilysh action, con i suoi movimenti repentini e diversi nemici a schermo, richiede una telecamera perfettamente calibrata intorno all’azione. Durante gli scontri si percepisce la sensazione di non avere pieno controllo dell’azione, così come degli attacchi in arrivo e delle counter di Lute. In questo senso Soulstice rischia di essere confusionario, soprattutto negli ambienti più stretti o pieni di nemici. Il feeling della camera fissa, durante l’esplorazione, ci ha trasmesso tanto di Devil May Cry, in positivo. Gli scorci costruiti da Reply Game Studios sono ad ora convincenti ed evocativi, così come tutto l’impianto scenico.

Certo, le ispirazioni sono piuttosto chiare e sono state raccontate anche dagli stessi sviluppatori. C’è tanto di Berserk in Soulstice, ma anche qualche spruzzata di Bayonetta nel design di alcuni nemici. Eppure Soulstice non risulta mai macchiettistico, ha una sua personalità e sarà interessante scoprire come si evolverà a livello narrativo. I primi passi mossi per la città di Ilden sono stimolanti, così come i misteriosi personaggi che caratterizzeranno questo micro universo. Anche se il team ha dichiarato di aver costruito il gioco partendo dal gameplay, costruendo solo dopo un concept narrativo. Un ottimo approccio, che si percepisce dalla coesione che gli elementi di gioco hanno con quanto viene raccontato e mostrato a schermo.


Questo sguardo a Soulstice è stato interessante e rivelatorio. Il titolo di Reply Game Studios è ambizioso ma anche ben inquadrato nel genere di appartenenza. Pur essendo classico, ha un elemento che lo contraddistingue e su cui si basa tutta l’esperienza. Il gameplay hack ‘n’ slash potrebbe sorprendere, viste le meccaniche collaborative tra Briar e Lute e il loro sviluppo, ma la telecamera non convince durante queste sezioni.

Un problema che potrebbe minare la godibilità degli scontri, che risultano piuttosto dinamici e richiedono di sfruttare al meglio tutte le meccaniche di gioco. Soprattutto durante i boss o con i nemici speciali, che però non ci hanno convinti del tutto per la varietà dei pattern. Ma questa è una prova preliminare, poiché la bontà di Soulstice andrà confermata durante tutta la sua durata, quando uscirà il 20 Settembre. Per ora, le impressioni sono positive e sorprendenti, in un genere tendenzialmente inesplorato nel panorama dello sviluppo italiano.