Speciale 10 Ott 2022

Black Summoner: l’isekai che ti aspetti, ma è comunque figo

Il fenomeno degli Isekai è ormai in completa fioritura: il panorama anime è pieno di opere in cui vediamo un protagonista, classicamente “sfigato” nel suo mondo d’origine, venire spedito in un nuovo mondo in cui è incredibilmente OP (over-powered, ovvero fortissimo). Di solito in tale mondo vigono le regole degli RPG classici, ed è perciò ovvio che i personaggi nerd abbiano un vantaggio dato dalla loro impareggiabile esperienza nel settore.

Black Summoner ha sì un protagonista fortissimo, ma la sua abilità ha una derivazione molto particolare. Costretto a reincarnarsi in un altro mondo dopo che una divinità ha causato per sbaglio la sua morte, Kelvin baratta la sua intera memoria in cambio di punti abilità da spendere a suo piacimento!

Così si ritrova sperduto in un mondo sconosciuto, ma con gli incredibili poteri di un Summoner di grado S… un baratto ben riuscito direi. Senza contare che a guidarlo c’è nientepopodimeno che la dea che gli ha regalato questa nuova vita.

Gli spettatori si troveranno subito a loro agio, tra statistiche, punti abilità e magie. Proprio come Kelvin, che grazie alla sua “doppia exp” inizierà a scalare i ranghi della gilda locale a velocità impressionante.

In quanto Summoner avrà ovviamente bisogno di mostri alleati al suo fianco, che però assumeranno tutti un aspetto più o meno umano o comunque poco sospetto. Questo per scelta ben precisa del protagonista: pare infatti che i Summoner siano molto rari e ricercati e il nostro Kelvin non vuole che il suo divertimento venga rovinato da qualche noioso regnante.

La caratteristica principale di Kel, che lo rende amato da tutti gli spettatori, è la sua capacità di divertirsi durante i combattimenti. Non per niente i suoi alleati lo chiamano “battle junkie”. Più forte è il nemico e più il protagonista si eccita all’idea dello scontro, proprio come un videogiocatore posto di fronte al boss di turno.

Ovviamente non manca la componente “harem”, con un esercito di belle ragazze pronte a combattere per lui, che entreranno a far parte del team una alla volta. Non guasta che tali ragazze pestino come dei fabbri… non fatevi ingannare dai loro dolci visini, non sono affatto delicate fanciulle!

Black Summoner ha dunque tutti gli elementi tipici degli Isekai e a prima vista non sembrerebbe offrire niente di particolarmente innovativo, ma la sua forza sta tutta nei personaggi. Kelvin riesce in poche puntate a mettere su non solo quello che è un team estremamente efficiente, ma soprattutto una famiglia.

Ognuno dei personaggi ha un passato interessante, che di certo tornerà a fare loro visita presto o tardi. Compreso quello del nostro Summoner, che è per il momento ancora avvolto dal mistero, ma sembra colmo di rimorso dai pochi flashback che ci è dato vedere.

Sempre intrigante è anche vedere la crescita del party, che da una puntata all’altra è semplicemente assurda. Nuove abilità e sinergie aspettano ad ogni combattimento, con uno stile di animazione che passa dal 2D al 3D nei momenti più concitati, per sottolineare la dinamicità dei movimenti.

Se vogliamo però trovare una caratteristica davvero particolare di Black Summoner, è che il protagonista non è l’eroe. Il mondo in cui Kelvin si ritrova ha già il suo party di eroi: un gruppo di persone reincarnate proprio come lui con la missione di impedire il risveglio del Demon Lord.

Quale scopo ha quindi la presenza del nostro beniamino in questo mondo? Beh, starà a lui trovarlo. Per il momento se la sta spassando, ma i primi intrighi politici si sono già palesati. Riuscirà a tenersi lontano dai guai? O si lascerà trascinare dalla sua smania per i combattimenti? Lo scopriremo nelle prossime stagioni!

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