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AOC GK500 e GM510 – Recensione

AOC ormai da diverso tempo si impegna nell’offrire ai videogiocatori di tutto il mondo hardware di buona qualità a prezzi assolutamente contenuti. Laddove molti diretti competitor si affannano per proporre sul mercato il non plus ultra di ogni periferica possibile ed immaginabile, l’approccio dell’azienda taiwanese in ambito gaming si concentra su prodotti che potremmo definire di fascia medio-bassa solo per il prezzo con cui vengono venduti all’utente finale.

La tastiera GK500 e il mouse GM510, di cui parleremo nel dettaglio a brevissimo, ne sono un ottimo esempio, coppia di periferiche che se utilizzate senza conoscerne l’origine, potrebbero inizialmente ingannare anche i più esperti, pronti a scommettere di trovarsi di fronte ad un’accoppiata ben più costosa di quanto non lo sia in realtà.

A fare la fortuna di tastiera e mouse di AOC è l’attenzione per certi dettagli, una cura che li rendono altamente appetibili e consigliabili a chi non cerca l’eccellenza, ma vuole ugualmente prodotti di qualità, dotati di qualche feature idonea anche per il gaming in singolo e nel competitivo.

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Tastiera AOC GK500

C’è solo una cosa, al di là del prezzo, che tradisce immediatamente la fascia di appartenenza della GK500, ovvero la scatola. Rosso acceso ai bordi, un’immagine neanche troppo invitante stampata al centro, due loghi, una scritta e tanti saluti. Anche al tatto, non restituisce chissà quali buone impressioni segno che AOC, che da qualche parte doveva pur farlo, ha deciso di risparmiare proprio nell’imballaggio sia in termini estetici, che di qualità del materiale scelto.

Una volta aperto l’involucro, tuttavia, arriva subito lo stupore. Si, perché per una cifra pari a circa 50€, questo è il prezzo a cui si può attualmente acquistare la GK500, uno si aspetterebbe una tastiera di plastica, dall’aspetto poco solido e, soprattutto priva di qualsiasi altro accessorio. Scavando, quasi letteralmente, nella confezione, invece, si scova l’uncino utile per smontare in tutta sicurezza i tasti, utile per una profonda pulizia della periferica, ma anche per sostituire i tasti WASD, quelli comunemente più utilizzati nei giochi PC, con delle loro alternative in alluminio, più resistenti di quelli in plastica e anche argentati, così da distinguerli più facilmente, e al volo, in qualsiasi momento.

Al di là di queste piccole chicche, la portata principale sorprende immediatamente per la sua solidità. La superficie in alluminio, che ne rinforza il corpo centrale, rende la GK500 insensibile alle forti pressioni alle estremità, ma soprattutto a quelle inferte delle dita, anche imprimendo molta forza. Complici i tre gommini in silicone che la ancorano, spostarla è davvero impresa ardua, una buona notizia per tutti i videogiocatori che non dovranno inseguire la tastiera sulla propria scrivania mentre si corre e si spara in un qualsiasi FPS dai ritmi adrenalinici.

Ad aumentare ulteriormente l’aderenza, ci pensa anche il poggia polsi magnetico, venduto sempre in bundle, che porta in dote altri sei cuscinetti. A questo proposito, il poggia polsi rappresenta una delle tante qualità, ma anche uno dei pochi difetti della GK500. L’attacco magnetico è pratico, istantaneo e, soprattutto, non costringe l’utente a scendere a compromessi con complessi incastri, ma ne limita il posizionamento. O lo si tiene molto distante dalla tastiera, almeno cinque centimetri, oppure le forze della termodinamica decideranno autonomamente per l’attracco alla tastiera.

Come già detto, al tatto la GK500 regala belle sensazioni. Sebbene non sia stato concepito per scrivere lunghi testi, bisogna prenderci un po’ la mano per non schiacciare il tasto sbagliato, anche nell’utilizzo di tutti i giorni il prodotto AOC si è rivelato un degno compagno, proprio per merito dei materiali di costruzione che lo compongono.

Ovviamente, si comporta ancora meglio nel gaming, dove un paio di feature, la rendono una tastiera adatta al compito. I 104 tasti sono tutti equipaggiati di switch meccanici Outemu Red, uno standard non certo avveniristico, ma che garantisce certamente precisione, lag quasi nullo e, soprattutto una silenziosità rotta semplicemente dal contatto tra il tasto e la base stessa della tastiera, un rumore piuttosto piacevole da ascoltare in ogni caso.

GK500 è praticamente immune all’acqua

Con una corsa di appena 4mm, una forza minima da applicare pari a 50gr ed il provvidenziale anti-ghosting fissato ad un massimo di 25 tasti, ci siamo trovati perfettamente a nostro agio sia negli FPS più caotici, che negli MMO in cui va gestito un ampio inventario.

Piacevole anche l’illuminazione RGB della tastiera, gestibile tramite il software scaricabile gratuitamente sul proprio PC. Gli effetti applicabili non sono moltissimi, ma trovare la giusta combinazione di colori ed effetti non è impossibile. A questo proposito, stonano i LED rossi dedicati al caps lock, fin troppo intensi e davvero cheap.

Tramite lo stesso software, ovviamente, è anche possibile riprogrammare ogni tasto e modificarne la sensibilità a proprio piacimento.

Ultima caratteristica interessantissima della GK500: è praticamente immune all’acqua. Ovviamente non vi stiamo invitando ad immergerla in una bacinella, ma se vi cadrà per sbaglio un bicchiere d’acqua, non dovrete buttarla, visto l’intelligente sistema di canaline e fori, presente sul corpo della tastiera, che fa sì che il liquido defluisca senza alcun danno.

Mouse GM510

Per il GM510, vale più o meno lo stesso discorso, ad eccezione di quello fatto per la scatola, graziata da una grafica ben più convincente. Con circa 40€, vi poterete a casa un mouse da gaming che punta tutto sulla leggerezza, con un motivo a nido d’ape nel corpo centrale che sacrifica plastica, e relativo peso inutile, al fine di essere il più maneggevole possibile.

Al tatto, nonostante la cavità, il GM510 restituisce una buona sensazione di solidità. I pulsanti laterali, per il page up e down di default, sono facilmente raggiungibili, la rotella scorre che è una meraviglia, i tasti frontali producono un buon suono e hanno poca corsa, il piccolo pulsante al centro, purtroppo, è più difficile da premere ed è deputato alla regolazione dei DPI.

Pensato principalmente per destrorsi, il GM510 ci ha ben supportato sia in FPS dove era necessaria rapidità e precisione, sia in lunghe sessioni con degli strategici. La mano si adatta perfettamente alla forma del mouse e non causa il minimo sforzo spostarlo lungo il tappetino, anche dopo numerose partite, proprio grazie alla sua estrema leggerezza, appena 60gr senza considerare il filo in nylon lungo 1,8 metri.

C’è da dire che rispetto a mouse meglio equipaggiati, ma anche ben più costosi, di tanto in tanto si lamenta una lieve imprecisione. I 16000 DPI massimi dichiarati dal costruttore sono un numero assolutamente degno, ma all’atto pratico ogni tanto qualche piccola sbavatura c’è, comunque comprensibilissima considerando il prezzo a cui la periferica è venduta.

Come per la tastiera, completa il pacchetto il software G-Menù tramite il quale personalizzare ulteriormente la sensibilità del GM510, creare profili specifici per certi generi o titoli, giocare con il led RGB che illumina il corpo centrale del mouse di una gradevole e tenue luce.

Conclusioni

GK500 e GM510 rappresentano un’ottima accoppiata per quanto concerne il rapporto qualità-prezzo.

Se cercate periferiche che possano spianarvi la strada nella vostra carriera da pro player siete sicuramente fuori strada, dal momento che esistono tastiere e mouse molto meglio equipaggiati, a prezzi enormemente maggiori tuttavia.

Se al contrario cercate un buon compromesso, affidandovi a due prodotti che possano soddisfarvi anche lontani dall’ambito gaming, per meno di cento euro totali potrete contare su un dynamic duo davvero niente male, dotati entrambi di feature che solitamente non si trovano in questa fascia di prezzo.

 

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