Speciale 06 Dic 2022

eFootball 23: Intervista a David Monk

La Milan Games Week è sempre un’ottima occasione per conoscere da vicino tantissime realtà videoludiche piccole e grandi. Tra i protagonisti di quest’anno spicca Konami con il suo eFootball 23, che si è presentato alla fiera milanese con un bellissimo stand con tanto di erba sintetica a terra, postazioni di gioco aperte a tutti e una serie di eventi che hanno riscosso un notevole successo tra i presenti. Ed è proprio qui che abbiamo incontrato David Monk, Head of Football Acquisition & Activation, Konami Digital Entertainment, con cui abbiamo parlato del percorso di eFootball, del futuro del titolo e ovviamente dell’esperienza della Milan Games Week di quest’anno.

Ciao David e grazie per essere qui con noi nel bellissimo stand di eFootbal23 in questa Milan Games Week. Uno stand che ha attirato moltissime persone in questi giorni, il che è un dato tangibile di quanto il videogioco abbia appassionato la community italiana e non solo. Come avete vissuto questo evento?

E’ la mia prima volta alla Milan Games Week e posso dirti che stiamo amando questa fiera! Il mio background, prima di arrivare in Konami 4 anni fa, è sempre stato legato al calcio. Passando dal pallone al joypad abbiamo avuto un grande interesse nel capire la community, le sue necessità e come poterla coinvolgere al meglio. Perciò in fase di progettazione dello stand eFootball nulla è stato lasciato al caso ma tutto è stato pensato per trasportare i giocatori in campo regalando loro un’esperienza unica attraverso il gioco ma non solo. Abbiamo preparato un’area per le foto, diverse competizioni, merchandise. Molte persone sono venute a dirci che il nostro stand era quello più coinvolgente di tutta la fiera e questo mi rende molto felice.
Abbiamo lavorato duramente con Pro Gaming Italia e LabCom per dare ai nostri fan l’opportunità di conoscere Konami da vicino e dare una dimensione umana ad eFootball.

eFootball è stata una rivoluzione in casa Konami e una rivoluzione nel panorama dei videogiochi calcistici e si sa che le rivoluzioni non si fanno in un giorno ma si costruiscono nell’arco di mesi e anni. Quale è stata la parte più difficile nel creare questa “rivoluzione eFootball”?

Non ci siamo limitati solo a cambiare il nome del brand ma siamo andati più a fondo cambiando il business model rendendo il titolo free to play e completamente digitalizzato per renderlo più accessibile, abbiamo cambiato il motore grafico. Perchè cambiare nome? Eravamo noti come Winning Eleven in Asia e come PES in Europa. Passare ad eFootball ci permette di diventare un brand uniforme a livello globale e riconoscibile da chiunque a prescindere da dove ti trovi. Ci piace considerare questa come un’evoluzione del nostro gioco che si è trasformato in una piattaforma che non è più vincolata alle uscite annuali ma che invece può evolversi stagione dopo stagione per portare maggior valore agli utenti. E’ stato molto difficile, soprattutto perchè non è facile portare avanti tutti questi cambiamenti in una volta sola ma si sa: coloro che si muovono per primi sono i più esposti alle critiche perchè sono i primi a fare qualcosa di nuovo. Lo abbiamo visto con la versione 0.9, ma oggi con la season 2 di eFootball 23 siamo di fronte a tutt’altro gioco che porta molto più valore ai giocatori, molte più partnership e molte più licenze, oltre che un gameplay molto più dinamico e fluido.

Un valore innegabile dell’esperienza eFootball è che è una esperienza in continua crescita. Dalla 0.9 e i suoi problemi fino a oggi, un momento in cui eFootball 23 ha decisamente fatto un salto di qualità, trovando la propria dimensione che diventa ogni giorno più ricca e tutto questo in appena un anno e poco più. La domanda a questo punto è: dove vuole e dove può arrivare eFootball?

Ottima domanda, se guardiamo alla dimensione italiana abbiamo già ottime basi composte da tre ingredienti principali: una fan base molto coinvolta che è rimasta vicina al brand anche nei momenti difficili e che abbiamo voluto ringraziare organizzando per loro competizioni come la Coppa eFootball Italia (di cui vi abbiamo parlato nel nostro articolo). Poi il forte ecosistema competitivo che abbiamo in Italia. Un esempio su tutti è Carmine (xNaples17x) che ha vinto l’eFootball Championship Open e gli eAzzurri che hanno vinto gli Euro 2020 e questi fattori sono essenziali per la nostra strategia a livello eSports. E infine l’ultimo ingrediente sono i club partner. Ne abbiamo 7 in Italia, più di ogni altra nazione. Questi tre ingredienti insieme creano una forte piattaforma su cui poter costruire per il futuro. Ciò che stiamo facendo in Italia, che è il pioniere del nostro progetto, vogliamo portarlo a livello globale.

Gli eventi di questi giorni sono stati un piccolo assaggio delle potenzialità del videogioco a livello di esports. Quale strategia ha Konami per il futuro degli esports di eFootball?

eFootball vuole creare un nuovo concetto di eSport con nuovi format, nuovi giocatori, nuovi stakeholders e ovviamente i fan che compongono la base della nostra piramide. E’ una struttura simile a quella esistente nel calcio reale e Konami con eFootball vuole creare quella stessa struttura anche nel mondo degli eSports.

Grazie mille David, ci vediamo sul campo!

Grazie a voi e in bocca al lupo per i vostri match!

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