Questo articolo nasce più come un diario ironico della vita da videogiocatrici, piuttosto che come solito manifesto sull’esistenza di queste mistiche figure delle donne che giocano, oltre ad un pizzico di informazione su quello che, nonostante ormai sia diffuso, è ancora lo sconosciuto mondo rosa dei videogames. I commenti di Facebook inseriti nell’articolo provengono dalla domanda “Donne che giocano, cosa ne pensate?”.
Videogiocatrici reali, o finte giocatrici?
Bene giovincelli, distogliete per un attimo lo sguardo dalla foto qui sopra e continuate a leggere: è importante, prima di tutto, fare una distizione: donne che giocano per passione, e donne che giocano per moda o che solo perché hanno Angry Birds sul loro cellulare, si sentono gamers.
In questo commento c’è del vero e c’è del falso. La parte vera è che sul web sbucano come funghi ragazze che si credono “Nerd“, ma che appunto si limitano a qualche sessione di gioco occasionale, con un titolo altrettanto occasionale, sfruttando la console del fratello/fidanzato/marito. Ci sono anche le “chiacchierone” che cercano di attirare l’attenzione spacciandosi per videogiocatrici, ma che di fatto non vanno oltre alla conoscenza del titolo di un gioco… e che minano la credibilità delle giocatrici serie.
Quella che è falsa è l’affermazione “è assolutamente idiota secondo me far provare alle ragazze giochi come cod fifa e gta“. Tempo fa, nel mio clan, alcuni ragazzi trascinarono le proprie ragazze su CoD, e si appassionarono tanto da giocare anche più dei rispettivi fidanzati. Attualmente la serie Call of Duty, Assassin’s Creed, Halo, Gears of War e Mass Effect sono alcuni dei titoli più gettonati dal pubblico femminile (escludendo i giochi per console portatili, prodotti Nintendo come Wii Fit e titoli come Dance Central/Just Dance), mentre è già più raro trovare donne che giocano a GTA e Fifa (ma ce ne sono anche lì). Abbiamo nominato titoli come Gears of War, non Viva Piñata, che vengono considerati ancora “roba da maschi“. Non è cosa rara, quindi, imbattersi in un rumore di tacchi alti seguito da un headshot (chiaramente parliamo di tacchi alti figurativi, si sa che le donne “stealthano” e “camperano” più che volentieri).
Come e quando inizia una donna a giocare?
Può iniziare in svariati modi, e in un tempo non ben definito… molte iniziano da bambine piccole (alzo la manina, mi avvicinai alla tecnologia col Commodore 128 quando avevo pochissimi anni di vita), molte iniziano con i recenti prodotti Nintendo, considerati più “Female Friendly” (sì, me lo sono inventata adesso il termine), altre si lasciano trascinare nel tunnel dei videogames dai rispettivi fidanzati.
Sta di fatto che negli ultimi anni, il pubblico femminile si sta indirizzando sempre più verso il mondo videoludico, facendosi strada fra pregiudizi di vario genere, sia da parte dei giocatori, che dalla società in generale che ancora demonizza i videogiochi.
ARVE Error: id and provider shortcodes attributes are mandatory for old shortcodes. It is recommended to switch to new shortcodes that need only url
Abbiamo detto pregiudizi?
Sì, esistono ancora i pregiudizi per le videogiocatrici… e una certa chiusura mentale da parte della maggiorparte dei giocatori, e non solo.
Sei donna e giochi ai videogames? “Sei sicuramente un cesso“, “hai la femminilità di un bisonte“, “sei impedita“, “ci giochi solo perché vuoi rimorchiare“, “FAKE!!!“… questi sono i pregiudizi standard che certe persone di una ben poca apertura mentale hanno verso noi donzelle con questa “insolita” (per loro) passione.
Un classico esempio di pregiudizio, e chiusura mentale:
Se le donne stanno in cucina, non vedo perché gli uomini non se ne debbano andare …in miniera (e non parliamo di picconare cubi su Minecraft). Sta di fatto che alcuni sono ancora legati alla concezione medievale che la donna debba stare in casa e fare la domestica non pagata, quando invece potrebbe dilettarsi in quattro legnate a Street Fighter, qualche sparo a CoD/BF, qualche urlo su Skyrim o ad arrampicarsi su qualche cornicione in Assassin’s Creed. Donne che giocano a Facile? Sarà… basta farsi un giro tra le loro GamerTag o sbirciare i loro trofei PS, per vedere come molte abbiano sbloccato sia obiettivi che trofei inerenti a difficoltà nei giochi, come il famoso “Un monumento ai tuoi peccati” di Halo: Reach (“Completa ogni missione della Campagna a difficoltà Leggendaria, in giocatore singolo”, e vi assicuro non è una passeggiata) o finire Gears of War in Folle.
WTF???? Perché dovremmo sembrare scarse? non siamo mica cheerleader ad un incontro di Sumo! Se voleva essere un complimento verso le videogiocatrici, ritenta.. sarai più fortunato!
Parlavamo appunto di Fake…. Ora, per quanto la sua battuta possa essere scherzosa, i fake dilagano soprattutto negli MMORPG. Mi è capitata una volta, mentre ero in gruppo sul Live, che un ragazzo non ben identificato entrasse in gruppo sbraitando “Allora!! E’ l’ora di finirla con sta gente che si fa gli avatar femminili!!“. Sono quelle cose che ti lasciano un attimo spiazzato, provocando il silenzio totale nel gruppo, finché qualcuno non dice “ma guarda che è una ragazza” o un mio “scusa?“. In 12 anni di carriera sui MMORPG, invece, i Fake erano all’ordine del giorno… gente che si fingeva donna perfino su Teamspeak, e che risultava anche credibile! Conosco un ragazzo che si finse donna per oltre un anno, stuzzicando gli ormoni dei suoi compagni di gilda e infrangendo cuori a destra e sinistra… inutile dire che quando hanno scoperto che… come dire… la fascinosa fanciulla aveva in dotazione il pistolino, hanno infranto loro qualcos’altro a lui… ma non scenderò in dettaglio. In quel periodo la moda di fingersi donna era così diffusa, che sebbene una ragazza postava foto, parlava su TS/Ventrilo/Skype con gli altri, ancora qualcuno non le credeva. Così alcune ragazze finivano per essere penalizzate dai fake, non ricevendo nemmeno il minimo aiuto da quelli che, invece, facevano la fila per aiutare il fake, e che probabilmente erano ancora scottati dalla storia. Ultimamente, grazie ad una presenza femminile più attiva, i fake stanno scomparendo definitivamente… anche perché una donna che gioca a World of Warcraft o Guild Wars, o quel che volete, non fa più notizia!
Non si vive di solo CoD
Eh sì, la serie Call of Duty sembra essere gettonatissima tra il pubblico femminile degli ultimi anni…
Ma possiamo dire che giocare solo ed esclusivamente ad un titolo faccia di una donna una vera videogiocatrice? A voi la risposta
[hr]
SONDAGGIO!
[poll id=”33″]
[hr]
Per quel che mi riguarda, penso che fare qualche tiro occasionale su CoD una volta al mese non faccia di una donna una vera videogiocatrice, semmai interessata a CoD. Ci vuole un minimo di varietà e di informazione sul mondo videoludico, sapere un minimo di “storia” dei videogames, ma, cosa più importante, avere curiosità intellettuale per i giochi, e una certa apertura mentale da voler provare un po’ tutto senza pregiudizi.
Attenzione però, questo non significa che una persona debba focalizzarsi sui videogiochi smettendo di lavarsi e interessarsi al mondo reale e ai rapporti sociali… il troppo, stroppia!
Donna in Clan/Gilda, l’ormone si impenna!
…E talvolta non solo quello! Per qualche oscuro motivo, le donne che giocano vengono viste come il Sacro Graal per alcuni accaniti videogiocatori. Poi, se al videogiocare aggiungiamo anche un po’ di senso dell’umorismo, tanto da tener testa alle battute spesso imbarazzanti dei compagni di clan, la compagnia di una donna in gruppo diventa ancor più gradevole.
Sono molti quelli che sognano di poter condividere la loro passione per i videogiochi e il loro cuore con una donzella che li “capisce“, così come tendenzialmente una videogiocatrice preferisce stare con un partner un minimo appassionato ai videogames.
C’è da dire che molte ragazze preferiscono essere più “lupi solitari” che animali da branco, appunto a causa del troppo interesse che a volte suscitano.
Cosa può accadere ad una ragazza perennemente inserita in un gruppo maschile? Comincia a vedere doppi sensi ovunque.
Qui parlo per esperienza personale… Una sera, dopo aver conosciuto da poco un ragazzo del clan FAL, ci ritrovammo a chiacchierare di dieta e cibo (sì, discorso insolito tra uno sparo e l’altro su Bad Company 2). Lui fece un’innocentissima domanda “Ma ti piace la banana?”, ovviamente io, abituata ad alcuni amorevoli porcellini del mio clan BFC e ai loro doppi sensi, scoppiai a ridere in gruppo… mettendo in imbarazzo lui che intendeva davvero il frutto, e non altro.
Intimità da Nerd
E cosa c’è di più bello di una coppia con la passione per i videogames, che videogioca assieme?
Per molti è un aspetto da non sottovalutare nel rapporto, non tanto perché siano fissati coi videogames, quanto si tratta comunque di un qualcosa da condividere, dove uno dei due non punta il dito reputandoli una cosa da bambini.
Parliamo di dati sulle videogiocatrici: secondo uno studio di Harris Interactive a nome di GameHouse, il 67% delle donne giocanti hanno una relazione stabile (sposate o conviventi), di cui 7 su 10 sono felici del loro status sentimentale. Il rimanente 22% non si è mai sposata, e il 14% è divorziata, separata o vedova.
Inoltre, il 55% delle donne dichiara che i videogames rendono loro felici, e il 50% si sente più sveglie/intelligenti delle donne che non giocano.
Beh, non sappiamo se effettivamente siano le migliori, ma quel che sappiamo è che sono più “attive” della media di donne non-giocanti!
Questo è un estratto tradotto sempre dallo stesso studio, che mostra come le giocatrici online abbiamo una vita sessuale più intensa. Secondo un’indagine di mercato condotta da Gametart, invece, le donne che utilizzano regolamente console portatili e non, conducono una vita sessuale più attiva rispetto alle donne non videogiocatrici; parliamo di una media di 4,3 volte a settimana a differenza delle altre donne che tengono una media di 3,2 volte a settimana. Un motivo in più per voi per far avvicinare la vostra consorte al magico mondo videoludico!
La voce rosa
Per loro salvaguardia, ho oscurato i nomi delle gentili donzelle che hanno risposto alla domanda “Donne che giocano, cosa ne pensate?“, sono sicura che, se vorranno, si faranno ben sentire loro!
In conclusione
Tra maniaci importunatori su Uno, pregiudizi, proposte di matrimonio, sconcerie varie, noi videogiocatrici continuiamo a crescere di numero, giorno per giorno. La differenza tra noi signore e voi signori? Forse ogni 28 giorni siamo un po’ più irascibili di voi 😉
Detto questo, vi lascio in compagnia di alcuni tra i migliori commenti provenienti da FB, ringraziandovi proprio per quei commenti e per il tempo dedicato a questo editoriale, accompagnato dal motto che mi accompagna da anni, precisamente da quando storpiai un celebre slogan di Dungeon Keeper 2 “It’s GOOD to be NERD!“.
Commenti