Oramai da decenni, l’universo epico creato da J.R.R. Tolkien ne Il Signore degli Anelli ha affascinato lettori e le lettrici di tutto il mondo, trasportandoli in un regno di avventure, eroismo e mitologia. Ma non è solo nella letteratura che la Terra di Mezzo ha trovato il suo successo. Nel corso degli anni, l’immenso franchise è stato adattato anche in varie produzioni transmediali, come il cinema: prima con i vari tentativi animati, poi con la trilogia di Peter Jackson degli anni 2000, che ha conquistato il cuore di migliaia di fan in tutto il mondo.
Naturalmente, in seguito è venuto il momento di invadere il mondo dei videogiochi, offrendo ai giocatori l’opportunità di esplorare i luoghi iconici, vivere le avventure indimenticabili e combattere le forze del male. In questo articolo retrospettivo, prendendo come spunto la recente pubblicazione de Il Signore degli Anelli: Gollum, che potete acquistare qui, ci immergeremo nel mondo dei videogiochi basati sul Signore degli Anelli, esplorando i titoli più memorabili e l’impatto che hanno avuto sulla cultura videoludica, scoprendo come l’eredità di Tolkien si è trasferita nel regno interattivo dei videogiochi.
Iniziamo da Il Signore degli Anelli: Le Due Torri, un titolo del 2002 firmato da un “defunto” sussidiario di Sierra, Stormfront Studios. Questo gioco ci ha portato più vicini alla Terra di Mezzo di qualsiasi altro videogioco precedente, catturando un pubblico variegato di appassionati/e fan di Tolkien. Con la sua innovativa fusione fra le sequenze video tratte direttamente dagli epici film di Peter Jackson e l’azione avvincente dei combattimenti, Il Signore degli Anelli: Le Due Torri offriva una fedele ricostruzione di alcune delle battaglie più iconiche de Il Signore degli Anelli.
Le Due Torri ha offerto un’esperienza di gioco davvero coinvolgente, per i mezzi dell’epoca (stiamo parlando di PlayStation 2 come piattaforma di riferimento). Nonostante la sua durata relativamente breve, il gioco ha avuto un impatto significativo in moltissimi/e videogiocatori e videogiocatrici. I giocatori erano incantati dalla straordinaria opportunità di attraversare la Terra di Mezzo, impersonando gli eroi del film e concatenando attacchi speciali simili a quelli di God of War per sconfiggere orde di orchi e Uruk Hai. È stata un’avventura davvero spettacolare che ha affascinato un vasto pubblico di giocatori/giocatrici, dagli/le occasionali/e appassionati/e agli/le affezionati/e fan della saga. Nonostante il motore di gioco ed il gameplay fossero piuttosto basilari e lasciassero diverse aperture per futuri miglioramenti, Il Signore degli Anelli: Le Due Torri ha senza dubbio rappresentato una pietra miliare nel panorama dei giochi con licenza basati sugli scritti di Tolkien. La sua riuscita combinazione di narrazione cinematografica e gameplay coinvolgente ha aperto la strada per titoli successivi, mostrando che c’era ancora molto da esplorare nei confini della di Terra di Mezzo.
Passiamo poi ai giochi di strategia, nei quali è impossibile non menzionare La Battaglia per la Terra di Mezzo di EA Los Angeles. Si tratta di un RTS in cui le fazioni in guerra arrivano direttamente dagli scritti tolkeniani, con pesanti influenze dai film di Peter Jackson. Ne La Battaglia per la Terra di Mezzo, quattro fazioni si sfidano nella Guerra dell’Anello: a rappresentare i Popoli Liberi ci sono i signori dei cavalli di Rohan e Gondor con le sue forgie e mura difensive. Le Forze delle Tenebre comprendono gli Uruk-hai al servizio di Isengard e le orde di orchi di Mordor, rinforzate dai guerrieri Haradrim, dai Mûmakil e dai Troll. Il gioco dava la possibilità ai giocatori e alle giocatrici di gestire direttamente personaggi eroici come Pipino, Faramir, Boromir, Gandalf, Merry, Eowyn, Eomer, Theoden, Gimli, Legolas, Aragorn e Barbalbero. Il roster di villain comprendeva Lurtz, Saruman, Gollum, due Nazgûl a cavallo e il Re Stregone di Angmar. Interessante il fatto che possedere l’Anello del Potere permetteva di contare sui servigi di Galadriel, per i buoni, e Sauron per i cattivi. Frodo, Sam e Shelob sono giocabili in diverse fasi delle campagne del bene e del male, ma non possono essere utilizzati nelle battaglie delle schermaglie. La Battaglia per la Terra di Mezzo ha convinto pubblico e critica, nel lontano 2004, dimostrando che il brand de Il Signore degli Anelli poteva adattarsi praticamente a qualsiasi genere di videogioco e aprendo le porte al sequel, La Battaglia per la Terra di Mezzo II.
E quindi, sebbene La Battaglia per la Terra di Mezzo avesse dimostrato che Il Signore degli Anelli poteva essere adattato a tutti i generi, fu LEGO Lord of the Rings a fortificare il concetto, declinando la saga ai toni parodici a cui il brand dedicato ai mattoncini danesi ci ha ormai abituati da anni. Giocare attraverso le location trasformate con mattoncini LEGO era qualcosa di sorprendente, nel 2012, ma quando vennero aggiunti i dialoghi tratti direttamente dai film, questo semplice titolo LEGO si trasformò in una divertente avventura attraverso la Terra di Mezzo, alimentata direttamente dal motore inesauribile della nostalgia. LEGO Lord of the Rings offre un’esperienza unica che permette ai giocatori di immergersi nell’universo fantastico di Tolkien in modo divertente e accessibile. Con uno stile visivo unico che combina l’iconica estetica LEGO con la ricchezza degli scenari e dei personaggi della trilogia cinematografica di Peter Jackson, il gioco catturò l’attenzione di giocatori di tutte le età.
Sicuramente a colpire maggiormente furono le scene e le situazioni tratte dai film, che vennero trasposte in maniera brillante nel mondo LEGO, offrendo un’interpretazione divertente e caricaturale degli avvenimenti epici narrati nei libri e sul grande schermo. L’umorismo pungente e i tempi comici perfetti, caratteristici dei giochi LEGO di Traveller’s Tales, resero l’esperienza ancora più coinvolgente. LEGO Lord of the Rings è un titolo che ha saputo catturare l’essenza e l’atmosfera del mondo creato da J.R.R. Tolkien, trasformandolo in una parodia epica e accessibile a un pubblico variegato. Fu uno dei primissimi titoli ad essere adatto a tutti, sia ai neofiti del brand che ai puristi più esperti.
Molti/e di noi invece hanno speso una malsana quantità di tempo in un MMORPG uscito nel lontano 2007. Già, perché con una vasta varietà di razze e luoghi mozzafiato, la Terra di Mezzo è un luogo ideale per un gioco di ruolo online: Lord of the Rings Online è uno dei più longevi MMORPG, e ha subito diversi rifacimenti e aggiornamenti nel corso degli anni. Il titolo ha permesso ai players di tutto il mondo di connettersi simultaneamente per esplorare luoghi iconici come la Contea, Gondor, Gundabad e Mordor attraverso le sue numerose espansioni. Un piccolo particolare simpatico da notare è che Lord of the Rings Online permette persino di schierardi dalla parte di Sauron e prendere il comando di potenti mostri per seminare il terrore tra i Popoli Liberi. Ancora oggi è animato da una comunità vivace abbinata a un mondo che offre una moltitudine di possibilità, mantenendosi come uno dei migliori MMORPG disponibili.
Prima di passare però al miglior gioco basato su Il Signore degli Anelli, è doveroso fare una menzione d’onore a due titoli che hanno lasciato un’impronta duratura nell’universo videoludico della saga.
Il primo merita sicuramente un encomio speciale: Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re ha ampliato le solide fondamenta gettate da Stormfront Studios con “Le Due Torri”. Con una campagna più lunga, grafica aggiornata e nuovi personaggi giocabili amatissimi come Gandalf, “Il Ritorno del Re” riuscì a migliorare l’azione frenetica del suo predecessore. Con un atto di marketing geniale, Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re venne rilasciato prima del film stesso, e il gioco includeva alcune scene inedite tratte dal film omonimo, un gradito bonus per i fan della serie assetati di nuovi contenuti. L’aggiunta del gameplay cooperativo ha reso l’esperienza ancora più coinvolgente, confermando Il Ritorno del Re come un viaggio avvincente nell’universo di Tolkien, ancora amato oggi e ricordato con nostalgia.
La seconda menzione d’onore va a Lord of the Rings: The Third Age, un RPG a turni ispirato ai franchise di Final Fantasy e Tales of. Ambientato parallelamente alla trilogia cinematografica, il gioco segue un gruppo di eroi inediti guidati ogni tanto dalle parole di Gandalf. La Terza Era offrì una prospettiva diversa su Il Signore degli Anelli e ha ottenuto successo grazie a un interessante approccio al design di combattimento e all’esplorazione del mondo di gioco.
Arriviamo ora al vincitore, anzi, ai vincitori; ma ci sarete arrivati/e anche voi. Sto parlando de La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor e La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra di Monolith. Il primo tentativo di Monolith di ricreare la Terra di Mezzo è stato un successo travolgente, consegnando al pubblico uno dei migliori giochi d’avventura in circolazione nel 2014. Con una storia originale ambientata prima degli eventi dei film di Peter Jackson, L’Ombra di Mordor ha fatto molti passi nella giusta direzione. Sebbene il suo mondo aperto non fosse fra i più variegati, L’Ombra di Mordor ha compensato le sue lacune con un approccio progressivo alla narrazione interattiva, che ci ha messo nei panni del Senzamorte, un ramingo che si è trovato in contatto con lo spettro di Celebrimbor, colui che ha forgiato i Silmaril e gli Anelli del Potere.
L’Ombra di Mordor è ricordato soprattutto per il suo sistema Nemesis, che ha permesso ai giocatori di partecipare e plasmare le dinamiche di potere degli Orchi: creare vendette personali con guerrieri Uruk generati proceduralmente è un’esperienza unica che ancora non ha un pari quasi dieci anni dopo la sua uscita. Ma comunque, se L’Ombra di Mordor è stato un creativo passo in avanti, L’Ombra della Guerra ha perfezionato la formula. Monolith ha abbandonato l’estetica cupa del suo predecessore e ha offerto uno dei migliori giochi open world della scorsa generazione riuscendo ad ampliare il lore del mondo e la storia del suo protagonista Talion. Ne L’Ombra della Guerra, il sistema Nemesis si evolve ancora, con gli orchi che ricordano persino come Talion ha combattuto contro di loro, adattandosi al nostro stile di gioco mentre salgono di livello insieme al protagonista. È un’impressionante realizzazione che prende vita durante gli imponenti assedi dei castelli nel gioco, culminando in intense battaglie contro i boss che possono essere affrontate in qualsiasi modo noi scegliessimo.
Per concludere, l’universo de Il Signore degli Anelli ha dato vita a una serie di giochi indimenticabili che hanno spaziato tra diversi generi, offrendo esperienze uniche e coinvolgenti per i fan di Tolkien e per i giocatori in generale. Dalle avventure action-packed di “Le Due Torri” e “Il Ritorno del Re”, alla strategia epica di “La Battaglia per la Terra di Mezzo”, fino alla magia dell’MMORPG “Lord of the Rings Online”, ogni titolo ha contribuito a immergere i giocatori nel ricco mondo della Terra di Mezzo. Questi giochi rappresentano un tributo eccezionale al lavoro di J.R.R. Tolkien e dimostrano che l’eredità del Signore degli Anelli continua a ispirare e affascinare anche nel mondo dei videogiochi.
Chiaramente il viaggio non è affatto concluso: giochi mobile come Gli Eroi della Terra di Mezzo di EA e CG Games, il già citato Il Signore degli Anelli: Gollum, o la recente espansione dedicata al Signore degli Anelli di Magic the Gathering presagiscono a un futuro piuttosto affollato di titoli e opere basate sul libro mastro del professor Tolkien. Staremo a vedere.
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