Mortal Kombat 1 torna alle origini, ma non nel vero senso della parola: tutto quello che conoscevamo si è resettato e rinizia a scrivere nuovamente la sua storia dopo gli eventi di MK11. Ma noi videogiocatori (soprattutto quelli po’ “attempati”) di certo non dimenticheremo le esperienze vissute, non scorderemo mai quegli anni passati nei migliori chioschi al mare a inserire monetine nei cabinet selezionando i nostri eroi preferiti: Johnny Cage, Sub Zero, Scorpion e Raiden, giusto per citarne qualcuno.
Eppure, non è stato facile arrivare a Mortal Kombat, Ed Boon e soci sono riusciti a iniziare lo sviluppo solo alla fine del 1991, mentre nelle sale giochi di tutto il mondo già echeggiavano gli Shoryuken, o quelli che i giovani chiamavano comunemente “attackensplugen”: ma che volete farci, i sintetizzatori dell’epoca non ci facevano comprendere perfettamente la tecnica Tatsumaki Senpukyaku… ma questa è un’altra storia.
Dieci mesi di sviluppo e solo quattro persone a lavoro, ma nell’ottobre del 1992 nelle sale americane arrivò un autentico picchiaduro di stampo occidentale, con una grafica da urlo (sempre per l’epoca) e con veri personaggi digitalizzati. Un vero e proprio “trionfo della follia”: tra urla, fatality e teste mozzate.
I ragazzi ne furono stregati, ma non tutti la pensavano allo stesso modo: in America e in Europa fu etichettato come un titolo troppo violento. Per fortuna intervenne l’ERB (Entertainment Rating Board) che classificò i videogiochi per fasce d’età e diede vita facile anche al brand di MK.
Perdonateci questo viaggio nei ricordi e nella storia, ma ci serve per addentrarci nei reami di Mortal Kombat 1, il nuovissimo picchiaduro di Ed Boon (c’è sempre il suo gradito zampino) e di NetherRealm Studio. Fondamentalmente cosa cambia? La violenza c’è, le Fatality ci sono, un combat system appagante e immediato? Sembra proprio di sì.
E allora dov’è la novità? Mortal Kombat 1, come ci suggerisce il nome, è un sequel ma anche una sorta di ripartenza del brand, non solo dal punto di vista narrativo ma anche dei personaggi che abbiamo amato per tanti anni. Non fraintendeteci, se avete imparato a usare Sub Zero, Scorpion, Shang Tsung e Raiden, potrete continuare a farlo anche se non saranno proprio loro.
Ebbene sì, dopo gli eventi di Mortal Kombat 11, Liu Kang, diventato il nuovo protettore della Terra (una divinità come Raiden per intenderci), ha creato un’ennesima linea temporale per una pacifica esistenza senza guerre e brutalità. Ma ci crediamo?
Mileena (sorella gemella di Kitana) ed erede al trono del Regno Esterno, è stata contagiata da una malattia che sembra essere letale. I Lin Kuei e fratelli Scorpion e Sub-Zero lotteranno incessantemente per il futuro del clan mentre i campioni (e come potevano mancare?) del Regno della Terra, Raiden e Kung Lao, si batteranno per la famiglia e l’onore.
In tutto questo ci sarà spazio per il “belloccio” di turno, Johnny Cage, la cui sua unica preoccupazione è quella di restare nelle grazie dei fan: la vanità di quest’uomo non conosce confini. Alla selezione si aggiunge anche Kenshi Takahashi, determinato a recuperare la prestigiosa spada Sento e ristabilire il nome della sua famiglia.
D’altro canto uno dei fiori all’occhiello del franchise è senza dubbio la modalità storia che, tra alti e bassi, è riuscita a creare sempre qualcosa di unico e con dei risvolti abbastanza costruttivi. Il presidente di Warner Bros. Games, David Haddad, ne è certo: “questo nuovo inizio continuerà ad attirare nuovi giocatori e a entusiasmare i fan più accaniti”.
E su questo crediamo non ci siano molti dubbi, l’unico aspetto che potrebbe “indispettire” i fan storici sono le reinterpretazioni dei personaggi classici. Ma per venire incontro agli aficionados, Ed Boon ci ha tenuto a precisare che saranno presenti i Kombattenti Kameo, ovvero i vecchi volti amici da utilizzare come assist nelle fasi più concitate.
Riassumendo: avremo una nuova storia cinematografica, nuovi eroi e nemici iconici reimmaginati in un mondo mai visto prima. Ma se la storia ci ha insegnato qualcosa, crediamo che Shang Tsung non possa andare contro la sua natura stessa di cattivone per eccellenza: vediamo cosa succederà.
Cosa aspettarci a livello storia sarà tutto da scoprire, ma dal gameplay trailer rilasciato qualche giorno fa, il combat system ci è sembrato ben curato e immediato.
Nonostante tutti i buoni propositi di questo nuovo inizio di Liu Kang, non mancheranno le modalità dove poter scatenare il caos, e questo potremo riassumerlo come Fatality: teste che volano, lame circolari e budella che schizzano un po’ ovunque. Dopotutto, questa feature non è quella più amata dai fan?
La domanda a questo punto è: questo nuovo reboot è necessario? Decisamente sì, e se non ci fosse stato avremo potuto dire addio a Mortal Kombat per sempre, ma questo non crediamo fosse nei piani di Netherealm Studio. Tuttavia per fare centro bisognerebbe contenere anche lo spettro delle microtransazioni: se ricordate, all’uscita di Mortal Kombat 11 ci sono state diverse lamentele derivate dalle ricompense nella modalità Krypta.
A quanto pare in questo nuovo capitolo dovrebbe tornare una sorta di valuta di gioco, speriamo non ci siano incidenti di percorso sotto questo punto di vista.
Insomma, Mortal Kombat 1 sembra proiettarci verso un nuovo inizio, con uno sguardo all’indietro su tutto quello che di buono si è fatto negli ultimi 30 anni. Dopotutto, il brand ha sempre regalato grandi soddisfazioni: e poi, diciamocelo, fare l’iconica spaccata con la skin dell’intramontabile Jean Claude Van Damme su Johnny Cage non ha davvero prezzo.
Da qui al lancio ufficiale, fissato per il 19 settembre 2023, avremo ancora modo di parlarvi di MK1. Per il momento non ci resta che dirvi: Choose Your Destiny!
È possibile prenotare Mortal Kombat 1 direttamente da GameStop.it, anche in edizione Collector’s Edition.
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