Approcciarsi a un gioco della serie Final Fantasy, il cui qui preso in esame Final Fantasy XVI può ovviamente essere acquistato da GameStop, non è mai un compito facile per chiunque si fregi del titolo di “recensore”. Ci si ritrova a dover superare un mix di timore reverenziale per la storia e l’eredità della serie, oltre alla complessità intrinseca del gioco stesso. Tuttavia, ero particolarmente curioso di immergermi in un capitolo che si allontanasse dalla direzione di Tetsuya Nomura, la mente creativa dietro a numerosi titoli della serie.
Da fan di lunga data, sono abituato alle sperimentazioni e alle innovazioni che contraddistinguono i giochi di Final Fantasy. Tuttavia, l’idea di un nuovo titolo senza la presenza di Nomura mi ha suscitato un misto di entusiasmo e preoccupazione. Nomura è stato una figura chiave nella creazione di personaggi iconici e trame complesse, ma allo stesso tempo ha suscitato diverse polemiche con alcune delle sue decisioni creative. Pertanto, l’opportunità di vedere come un nuovo team avrebbe affrontato la sfida di portare avanti la serie mi ha attratto fin da subito.
Final Fantasy XVI si distingue per essere radicalmente diverso dalle sue precedenti incarnazioni. Il gioco abbandona le ambientazioni moderne/futuristiche e la presenza di robot e macchinari vari, facendo un audace ritorno a un mondo medievale e di high fantasy. Questa scelta è stata una svolta interessante che ha catturato la mia attenzione fin dal primo momento. Sono stato rapito dalla bellezza degli scenari, dalla maestosità dei castelli e dalla magia che permea ogni aspetto di questo universo fantastico.
Una delle caratteristiche che ho apprezzato maggiormente è stata l’attenzione ai dettagli nel design dei personaggi e delle ambientazioni. Final Fantasy XVI ci regala un cast di protagonisti ben sviluppati, ognuno con le proprie motivazioni, sfide e segreti. Ho trovato particolarmente coinvolgenti le relazioni complesse e gli intrecci emotivi che si sviluppano tra i personaggi, che conferiscono una profondità significativa alla storia. Ma partiamo dall’inizio.
Partiamo dall’elemento che interessa probabilmente di più a chiunque abbia mai messo mano su di un Final Fantasy, ovvero la trama. Final Fantasy XVI si sviluppa in un affascinante mondo chiamato Valisthea, un luogo diviso in diverse nazioni dalle dinamiche complesse. Tra queste, troviamo il Grand Ducato di Rosaria, L’Impero di Sanbreque, il Regno di Waloed, la Repubblica Dhalmekiana, il Regno di Ferro e il Dominio Cristallino.
In Valisthea, la magia nasce dall’etere, una misteriosa energia che permea tutte le cose, viventi o meno, in un modo che mi ha ricordato la Forza di Guerre Stellari. Arriviamo quindi ai Cristalli, oggetti di grande importanza, i quali sono in grado di convertire l’etere in magia, permettendo di manipolare gli elementi come fuoco, acqua e ghiaccio. Tuttavia, in questa terra, esistono individui speciali chiamati Portatori, in grado di utilizzare la magia anche senza l’ausilio dei Cristalli. Purtroppo, i Portatori sono spesso emarginati e sfruttati da alcuni governi, costretti ad affrontare discriminazioni e schiavitù. Tra di loro, si distinguono i Dominanti, coloro che sono in grado di canalizzare il potere degli Eikon, gigantesche creature sovrannaturali legate a specifici elementi e dotate di incredibili poteri.
Final Fantasy XVI si distingue per essere radicalmente diverso
Ma sul mondo di Valisthea si sta diffondendo la Piaga, un’arida devastazione che consuma le terre e le colture, trasformando tutto in un orrido deserto e consumando i poveri Portatori che usano troppo la magia in fredda pietra. Questo fenomeno minaccia la stabilità delle nazioni e mette in pericolo la vita di tutti gli abitanti. È in questo contesto che prende vita la storia di Final Fantasy XVI, seguendo le vicende del protagonista, Clive Rosfield, il primogenito del Duca di Rosaria.
Nonostante la sua posizione privilegiata, Clive non è destinato a succedere al Ducato. Questo ruolo spetta a suo fratello minore, Joshua, che è stato scelto come arciduca dalla Fenice, uno degli Eikon più potenti. Tuttavia, Joshua è spesso malato e fragile, mentre Clive, sin da giovane, ha dimostrato una grande forza, abilità nel combattimento e il dono di essere un Portatore benedetto dalla Fenice stessa.
Il comparto narrativo di Final Fantasy XVI si sviluppa in un intreccio avvincente e sorprendente che porta il protagonista Clive a fronteggiare una serie di eventi drammatici e sconvolgenti. Tutto ha inizio quando, in una notte segnata da tradimenti, la vita di Clive viene stravolta dall’apparizione di Ifrit, il secondo e potente Eikon di Fuoco. Questo evento, di cui preferisco evitare di svelare troppi dettagli per non rovinare la vostra esperienza con il gioco, provoca una tragedia che cambia il corso della sua vita e segna la fine del Grand Ducato di Rosaria, che diventa una provincia sotto il controllo dell’Impero di Sanbreque.
Gli anni passano e Clive, reclutato con la forza nell’esercito imperiale, diventa un soldato e Portatore al servizio dell’Impero. Gli viene assegnato l’incarico di uccidere la Dominante di Shiva, l’Eikon di ghiaccio, ma scopre che la ragazza che deve eliminare è nient’altro che Jill, una vecchia amica d’infanzia. Questo incontro inaspettato porta Clive a disobbedire agli ordini e a disertare per salvare Jill. È da qui che prende il via la vera avventura del nostro protagonista, che lo vede trasformarsi da reietto a leader ribelle, diventando l’unica speranza per il futuro di Valisthea.
Il comparto narrativo di Final Fantasy XVI si sviluppa in un intreccio avvincente e sorprendente
La trama di Final Fantasy XVI è avvolta da una cupa e tragica atmosfera, richiamando chiaramente le influenze della celebre serie TV Game of Thrones. Lo stesso produttore, Yoshida, ha dichiarato di aver mostrato lo show di HBO a tutto il team di sviluppo per ispirare la loro creatura con i toni e la drammaticità della storia dei sette regni. Inoltre, questo capitolo della serie si distingue per la sua audacia nel mostrare scene violente e sanguinolente, rendendolo il Final Fantasy più brutale di tutti. Davvero, non ho mai visto così tanto sangue spillato in nessun altro capitolo della saga.
La storia si dipana per una trentina di ore (che raddoppiano in caso vogliate completare tutte le side quest) con un’abilità straordinaria nel coinvolgere l’empatia del giocatore, suscitando emozioni profonde attraverso le vicende dei personaggi e le sfide che devono affrontare. Ogni scelta e ogni azione di Clive e dei suoi alleati avranno un impatto significativo sul destino di Valisthea, rendendo l’esperienza di gioco ancora più coinvolgente e appassionante. Final Fantasy XVI riesce a offrire un’esperienza narrativa intensa, in cui i giocatori e le giocatrici si troveranno a fare i conti con la perdita, i tradimenti, i segreti e rivelazioni sorprendenti, tutto mentre cercano di salvare il mondo da una minaccia imminente.
Come avrete già intuito, Final Fantasy XVI offre una coinvolgente esperienza di gioco, con Clive Rosfield che si distingue come un protagonista profondamente cupo e tormentato. È innegabile che la sua pesantezza possa risultare eccessiva a volte, risultando stucchevole agli occhi di giocatori e giocatrici. Tuttavia è un difetto sul quale si può facilmente soprassedere, anche grazie al fatto che alcuni personaggi comprimari si distinguono per una scrittura eccellente (come Cid, il Dominante dell’Eikon del tuono, Ramuh) e aggiungono un ulteriore livello di complessità e fascino alla trama.
Un altro, almeno personalmente, aspetto positivo del gioco è la presenza di un compagno animale, Torgal, un simpatico lupo che, nonostante non parli, conquisterà il cuore dei giocatori e delle giocatrici. La presenza di un personaggio animale offre un tocco di dolcezza e leggerezza in mezzo alla pesantezza cupa del mondo di Final Fantasy XVI.
La trama di Final Fantasy XVI è avvolta da una cupa e tragica atmosfera, richiamando chiaramente le influenze della celebre serie TV Game of Thrones
Comunque sia, è chiaro che la struttura delle missioni principali è avvincente, e offre una trama avvolgente e ricca di suspense. Tuttavia, le quest secondarie non brillano particolarmente, sebbene ci siano alcune eccezioni particolarmente ispirate. Da notare che alcune missioni secondarie sono praticamente essenziali (contrassegnate dal simbolo “+”) in quanto permettono di sbloccare miglioramenti permanenti come nuove barre per la Limit Break o la possibilità di cavalcare i Chocobo, elemento fondamentale per molti appassionati di Final Fantasy.
Non mi sorprenderebbe inoltre venire a sapere che fra le ispirazioni che hanno contribuito alla genesi di questo capitolo ci fosse anche The Witcher III di CD Projekt RED, dato che l’attenzione per la profondità della trama, i personaggi ben caratterizzati e il mondo ricco di sfumature oscure potrebbero richiamare il celebre gioco di ruolo. Anche alcuni elementi di gioco, come la presenza di una bacheca con annunci di caccia per i mostri, mi ha ricordato le avventure di Geralt.
Arriviamo al tanto discusso gameplay di Final Fantasy XVI, in particolare al punto che ha scatenato numerose polemiche tra i fan più tradizionalisti della serie: il sistema di combattimento. Square Enix ha affidato lo sviluppo del nuovo combat system innovativo (quantomeno per la serie) a Ryota Suzuki, ex dipendente di Capcom che ha lavorato su titoli quali Devil May Cry V e Dragon’s Dogma. Come dicevo, le controversie sono iniziate quando è stato reso noto l’abbandono del sistema di combattimento a turni caratteristico dei vecchi capitoli, per abbracciare una meccanica decisamente più orientata all’azione. E devo dire che è vero, il combat system di Final Fantasy XVI è puro dinamismo, con un incessante e frenetico tambureggiare dei tasti.
Durante le battaglie, avremo il controllo esclusivamente di Clive, il protagonista, mentre gli alleati che compongono il nostro party saranno gestiti dall’intelligenza artificiale. Tuttavia, avremo la possibilità di impartire ordini al fedele lupacchiotto Torgal, il quale potrà attaccare, eseguire assalti o addirittura curarci.
Il combat system di Final Fantasy XVI è puro dinamismo
Una delle caratteristiche interessanti del sistema di combattimento è la capacità di Clive di utilizzare i poteri dei vari Eikon che andrà acquisendo man mano che proseguiremo nel corso della storia. Questo gli permetterà di sfruttare abilità particolari e strategicamente molteplici, basate sui diversi elementi ai quali gli Eikon sono legati. Inutile dirvi che graficamente la resa dei poteri è spettacolare. A volte, l’azione sullo schermo può diventare davvero caotica, con esplosioni, fulmini, magie e creature che si susseguono in rapida successione. Tuttavia, il gioco fa del suo meglio per garantire al/la giocatore/giocatrice una sensazione di controllo costante, nonostante la complessità degli elementi presenti.
Il sistema di combattimento di Final Fantasy XVI è un aspetto del gioco che va a svilupparsi man mano che la trama si svela, offrendo al giocatore un’esperienza di crescita e evoluzione parallela al protagonista. Le schivate e le parate diventano un elemento centrale del gameplay, richiedendo un tempismo preciso e una conoscenza approfondita degli attacchi nemici. Non basta semplicemente premere freneticamente i tasti per eseguire combo efficaci, ma è fondamentale comprendere la tipologia di attacchi che l’avversario sferrerà, così da poter reagire in modo appropriato. La capacità di prevedere le mosse nemiche e reagire di conseguenza aggiunge un elemento strategico che rende i combattimenti coinvolgenti e soddisfacenti.
Inoltre, alcuni avversari che incontreremo durante il nostro playthrough avranno a disposizione una varietà di attacchi potenti che possono immediatamente ridurre gli HP di Clive a zero. Comprendere appieno queste mosse è fondamentale per evitare di rimanere intrappolati in situazioni pericolose. Il gioco sfida i players a studiare attentamente i modelli di attacco dei nemici, identificando i punti deboli e sfruttando al meglio le opportunità di contrattacco. Questo livello di profondità e tattica nel combattimento contribuisce a mantenere un costante senso di sfida e soddisfazione.
Un aspetto lodevole del sistema di combattimento di Final Fantasy XVI è l’attenzione dedicata all’accessibilità. Oltre alla possibilità di regolare la difficoltà del gioco in modo personalizzato, con modalità separate per la trama e l’azione, sono disponibili anelli speciali che rendono l’esperienza più accessibile a tutti i giocatori e giocatrici. Ad esempio, un anello permette di eseguire automaticamente le combo, semplificando le sequenze di attacco per coloro che preferiscono concentrarsi sulla strategia e la narrazione.
L’azione sullo schermo può diventare davvero caotica
Inoltre, un altro anello consente a Clive di schivare automaticamente gli attacchi quando possibile, offrendo un’opzione di difesa più agevole per i giocatori che possono avere difficoltà a padroneggiare i movimenti di schivata. Queste opzioni di personalizzazione della difficoltà consentono a ogni giocatore di adattare l’esperienza di gioco alle proprie preferenze e capacità, garantendo un’esperienza gratificante per tutti/e.
Durante i combattimenti, noterete una barra che regola la forza di volontà dei nemici, sotto la loro salute; è un’idea consolidata presente anche in Final Fantasy VII Remake. Colpendo ripetutamente gli avversari, la loro forza di volontà si abbassa gradualmente, fino all’esaurimento. In quest’ultimo caso, l’avversario verrà portato alla situazione di “vacillamento” in cui rimane inerme per un breve periodo, rendendolo vulnerabile a ulteriori attacchi, oltre che ad infliggergli maggiori danni. Questo stratagemma di gameplay classico aggiunge una dimensione tattica e strategica alle battaglie, richiedendo al giocatore di pianificare attentamente gli attacchi per sfruttare al meglio le debolezze dei nemici.
L’esperienza guadagnata durante le battaglie non solo porta all’aumento di livello dei personaggi e al miglioramento delle statistiche, ma offre anche punti abilità che possono essere distribuiti nell’albero delle abilità di Clive. Ogni volta che si ottiene un nuovo Eikon, lo skill tree si espanderà con nuove skill collegate a quel particolare Eikon. Questo sistema permette ai giocatori di personalizzare le abilità di Clive in base al proprio stile di gioco preferito, consentendo di sviluppare un personaggio unico e adatto alle proprie strategie di combattimento.
Un altro aspetto apprezzabile è la possibilità di reimpostare tutti i punti abilità in qualsiasi momento, senza costi aggiuntivi (come accade per altri giochi, n.d.r.). Questo permette ai giocatori e alle giocatrici di adattare le abilità di Clive in base alle esigenze specifiche delle diverse situazioni di gioco o di sperimentare con diverse combinazioni di abilità senza preoccupazioni. La flessibilità offerta dal sistema di ripartizione dei punti abilità si rivela particolarmente utile per adattarsi allo stile di gioco preferito del giocatore o della giocatrice in qualsiasi momento.
Final Fantasy XVI ha dedicato moltissima attenzione all’accessibilità
Tuttavia, l’interfaccia utente potrebbe beneficiare di una migliore gestione. Inizialmente, il menu di gioco potrebbe risultare poco chiaro, ma con l’esperienza e l’abitudine, riuscirete ad adattarvi rapidamente. Per fortuna, c’è un’opzione che permette di accedere all’Active Time Lore (ATL), una banca dati che contiene informazioni sui personaggi e gli avvenimenti del gioco, la quale risulta utile per i giocatori che desiderano approfondire la storia e comprendere meglio il contesto in cui si svolge il gioco. Nonostante l’interfaccia generale possa essere migliorata, l’ATL fornisce un supporto apprezzabile (e fatemi dire, essenziale) per immergersi e comprendere il mondo di Final Fantasy XVI.
Sicuramente il sistema di combattimento di Final Fantasy XVI è frenetico, caotico e spesso si riduce al button mashing puro, specie con le opzioni di accessibilità attive. Comunque sia è divertente, e si distingue per la sua profondità strategica e la sfida che presenta, offrendo ai giocatori l’opportunità di crescere e affinare le proprie abilità insieme al protagonista. L’attenzione all’accessibilità tramite opzioni personalizzabili e anelli speciali dimostra l’impegno degli sviluppatori nell’offrire un’esperienza di gioco inclusiva e coinvolgente per tutti i giocatori e le giocatrici, cosa che apprezzo particolarmente. Final Fantasy XVI offre un sistema di combattimento avvincente e gratificante che si adatta facilmente alle esigenze di ognuno, ma sicuramente ciò non basterà ad accontentare i puristi del JRPG giapponese, che potrebbero comunque non apprezzarne le sfumature.
Final Fantasy XVI offre un’esperienza che va oltre il completamento della storia principale. Durante la nostra scorsa intervista, Naoki Yoshida ci ha rivelato che la vera modalità di gioco di Final Fantasy XVI è il new game plus, disponibile dopo aver terminato l’avventura principale. Una volta completata, si sblocca infatti la modalità FINAL FANTASY, che introduce nuove sfide e opportunità di miglioramento per il protagonista, Clive.
La modalità FINAL FANTASY va ben oltre la semplice modifica della difficoltà, infatti cambia anche gli spawn dei mostri e rende i combattimenti ancora più impegnativi. In questa modalità, i giocatori avranno la possibilità di potenziare ulteriormente l’equipaggiamento di Clive, consentendo loro di affrontare nuove sfide e sperimentare un gameplay ancora più gratificante. Naoki Yoshida ha descritto questa modalità come l’esperienza definitiva che Final Fantasy XVI offre ai giocatori e alle giocatrici.
Tuttavia, personalmente trovo un po’ esagerato “costringere” i/le giocatori/giocatrici a terminare il gioco per affrontarlo nuovamente in questa modalità. Non tutti accetteranno questa sfida, e potrebbe risultare una scelta discutibile da parte degli sviluppatori, nonché una delle modalità meno giocate di questa nuova avventura. Comunque sia, è importante sottolineare anche che il completamento del gioco principale offre l’accesso alla modalità Ulimaniac, che porta la difficoltà ad un livello superiore. Consiglio vivamente questa modalità solo ai veri appassionati del gioco, poiché è estremamente difficile e richiede una conoscenza approfondita del gameplay e delle meccaniche di combattimento.
Spendo due parole per il comparto tecnico di Final Fantasy XVI, il quale si distingue per essere davvero notevole, offrendo una grafica moderna e appagante per lo sguardo. Durante la mia esperienza di gioco, non ho riscontrato cali di framerate significativi o impattanti, sebbene in alcune situazioni particolarmente ricche di elementi a schermo abbia notato qualche piccolo rallentamento. Tuttavia, questi rallentamenti non hanno compromesso in modo significativo l’esperienza complessiva.
Il gioco si basa su un motore proprietario creato dalla Creative Business Unit III di Square Enix, noto come BUIII Engine (Business Unit III Engine). Questo engine ha dimostrato di offrire un’ottima stabilità e performance, consentendo di sfruttare appieno le capacità hardware delle console di nuova generazione e dei PC.
Gli scenari e i panorami di Final Fantasy XVI sono semplicemente fantastici, trasportando i giocatori e le giocatrici in regioni ricche di dettagli e atmosfera. Tuttavia, ho notato che in alcune occasioni le espressioni facciali dei personaggi principali, inclusi Clive e i suoi compagni, possono risultare un po’ meno convincenti, soprattutto durante le sidequest. Fortunatamente, le cutscene del gioco sono spesso epiche, grazie a una cura particolare nella regia e nell’animazione.
Un altro elemento di grande rilievo è la colonna sonora di Final Fantasy XVI, curata da Masayoshi Soken, già noto per il suo lavoro su Final Fantasy XIV. La musica è epica, spettacolare, coinvolgente e sempre azzeccata, con tonalità medievaleggianti che si fondono perfettamente con l’ambientazione del gioco. È senza dubbio una delle migliori colonne sonore degli ultimi anni, che aggiunge un ulteriore livello di profondità emotiva e coinvolgimento all’esperienza di gioco.
Final Fantasy XVI vanta un doppiaggio italiano di alto livello che contribuisce a rendere i personaggi ancora più convincenti. In particolare, Alessandro Capra offre un’ottima interpretazione del protagonista Clive, conferendogli la giusta dose di “cupezza” attraverso la sua voce. Capra ha già prestato la sua voce ad altri importanti personaggi dei videogiochi, come Edward Kenway in Assassin’s Creed Black Flag e Connor in Detroit: Become Human, dimostrando la sua versatilità nel dare vita a personaggi complessi.
La voce di Jill, l’amica di Clive, è interpretata da Ilaria Silvestri, nota per aver doppiato Eivor in Assassin’s Creed Valhalla. La sua voce conferisce a Jill una presenza carismatica e coinvolgente, aggiungendo profondità al personaggio. Tra tutti i doppiatori presenti nel gioco, spiccano le interpretazioni di Alberto Angrisano nel ruolo di Cid e di Luca Appetiti nel ruolo del principe Dion Lesage di Sanbreque. Alberto Angrisano, noto per aver doppiato Idris Helba nei film di Thor e nel Marvel Cinematic Universe, offre una performance convincente nel dare vita a Cid, conferendo al personaggio un carattere forte e deciso. Luca Appetiti, invece, offre un’interpretazione memorabile nel ruolo del principe Dion Lesage, donandogli una voce ricca di sfumature e personalità.
Consiglio comunque, magari alla seconda run in modalità FINAL FANTASY, di provare il doppiaggio anglosassone, che è quello originale (invece del giapponese) sul quale è stato costruito il gioco.
Final Fantasy XVI offre un’esperienza coinvolgente e appagante per gli appassionati della serie e per i fan dei giochi di ruolo. La trama avvincente, con il suo tono cupo e drammatico, tiene il giocatore o la giocatrice incollato/a allo schermo, mentre i personaggi ben scritti e ben doppiati in italiano aggiungono profondità e empatia alla storia. Il sistema di combattimento action, sebbene abbandoni i turni e faccia innervosire i puristi, si rivela complesso e stimolante, offrendo varie possibilità di strategia e richiedendo un’attenta gestione delle abilità e del tempismo. Inoltre, le opzioni di accessibilità lo rendono probabilmente il capitolo più inclusivo dell’intera saga. Il comparto tecnico, con la sua grafica moderna e gli spettacolari panorami, crea un’atmosfera suggestiva e immersiva. Tuttavia, alcuni piccoli rallentamenti e un’interfaccia utente migliorabile potrebbero essere considerati come aspetti negativi. Nonostante ciò, Final Fantasy XVI è un titolo che riesce a conquistare con la sua profondità narrativa, il gameplay coinvolgente e l’attenzione ai dettagli, garantendo ore di divertimento ed emozioni agli appassionati e alle appassionate di questa amata saga di giochi di ruolo. Non è facile dare un voto a quest’opera, complice il grande peso che la serie ha nel videoludo. Comunque sia, mi sento di consigliarlo praticamente a tutti e a tutte: Clive vi convincerà, credetemi. La recensione di Final Fantasy XVI è stata possibile grazie a un codice inviatoci da Plaion. |