Dark Fantasy, sovrannaturale e un pizzico di cyberpunk. Basterebbe questa breve introduzione per immergervi nel clima e nel mood che si respira in Master Detective Archives: RAIN CODE, già disponibile all’acquisto da GameStop, la nuova avventura da “detective del mistero” siglata da un nome di rilievo nello scenario videoludico: Kazutaka Kodaka. Si tratta di una firma autorevole che ha dato vita a quel meraviglioso universo – perdonate la nostra smisurata passione – conosciuto come Danganronpa.
Kodaka-san con Master Detective Archives: RAIN CODE mette in scena un’avventura investigativa con situazioni al limite e dark humor che colpisce il videogiocatore con i suoi numerosi “plot-twist”.
Non ve lo nascondiamo: avevamo grosse aspettative per questa nuova IP, soprattutto dopo aver appresso i talenti che ci sono dietro lo sviluppo e che hanno, in un certo senso, dato un nuovo volto alle visual novel investigative di stampo nipponico. E bisogna dire che il risultato finale non ci ha deluso!
Partiamo con ordine: il nostro viaggio del mistero inizia in una piccola stanza, più precisamente in quello che sembra un ripostiglio di una stazione ferroviaria. Ci siamo risvegliati e, a quanto pare, siamo stati colpiti da un’amnesia che ci ha privato di qualsiasi ricordo della nostra vita.
Secondo una lettera, siamo dei Master Detective (investigatori dotati di poteri unici) con l’obiettivo di raggiungere Kanai Ward utilizzando il biglietto allegato dell’Amaterasu Express, un treno completamente automatizzato. Ad attenderci ci sono altri Master Detective, radunati dall’organizzazione, che non saranno proprio amichevoli e diffideranno del protagonista a causa della sua amnesia.
Master Detective Archives: RAIN CODE è uno di quei titoli da tenere strettamente in considerazione
E proprio mentre cercheremo di entrare in sintonia con i nuovi “colleghi”, ecco che succederà un imprevisto che cambierà le carte in tavola già dalle prime battute: un primo mistero si intravede tra una carrozza e l’altra e sarà compito nostro risolvere il caso.
In nostro aiuto accorrerà una divinità della morte (Shinigami) che sembra aver fatto un patto con Yuma (il protagonista): allegra, loquace, ma con un senso della moralità diverso da quello di un semplice essere umano. E questo è solo l’incipit della nostra missione investigativa che ci porterà a scoprire una città pullulante di casi da risolvere, di sfide e caccia alla verità.
Abbiamo accennato a dei poteri speciali: ebbene sì, Yuma può risolvere i casi utilizzando il potere della sua partner, ovvero quello di creare un universo alternativo. Si tratta del Labirinto dei Misteri, che materializza i casi irrisolti in una nuova forma con cui sarà possibile interagire.
In altre parole, ogni indagine nasconde una verità e starà a noi scovarla nelle profondità di questo labirinto. Le indagini dunque verranno condotte sia nel mondo reale, esaminando le scene del crimine e interagendo con gli elementi dello scenario, che in questo universo alternativo: insomma, due facce della stessa medaglia.
È chiaro come nel labirinto del mistero ogni cosa assuma una forma ben specifica: non mancano trappole, bivii, domande a scelta multipla e l’assassino di turno che farà qualsiasi cosa per impedirci di risolvere il caso. La prontezza dei riflessi è fondamentale ma lo sono di più le Chiavi Soluzione, indizi della nostra indagine che ci serviranno per “incastrare” sempre di più il colpevole.
Le meccaniche di questo universo alternativo fanno sì che la visual novel risulti più dinamica, coinvolgente, ma soprattutto originale. Inoltre, le fasi action per controbattere i vari attori dell’indagine a colpi di “Lama Soluzione” rendono più variegato e fruibile il titolo anche a coloro che non amano i tempi dettati dal genere.
Ma è giusto precisarlo: il punto forte di Master Detective Archives: RAIN CODE è la sua storia, quindi bisogna prendersi il giusto tempo e addentrarsi senza fretta in ogni angolo (e mistero) che la città della pioggia ha da offrire.
Ogni labirinto generato dalla dea della morte assumerà una forma sempre diversa in base alla zona dove avviene il misfatto, ricordando concettualmente i palazzi di Persona 5. Il nostro tempismo, deduzione e prontezza di riflessi verranno messi a dura prova caso dopo caso, ma non aspettatevi una difficoltà troppo eccessiva: difficilmente vedrete la scritta Game Over a schermo, soprattutto se giocherete bene le vostre carte e starete attenti a ogni elemento della scena del crimine.
Le indagini ci faranno guadagnare dei punti esperienza che potremo spendere per acquisire abilità speciali e ottenere dei vantaggi, come aumentare l’energia massima o diminuire il tempo di attesa degli enigmi.
Master Detective Archives: RAIN CODE è dunque ambientato a Kanai Ward, una città infusa di strade al neon, insegne iconiche e una sottile pioggia che non cessa mai di battere. Il lavoro di design generale è davvero delizioso e trae ispirazione all’intramontabile Blade Runner e altre produzioni del genere.
Siamo stati completamente rapiti dalla bellezza generale di Master Detective Archives: RAIN CODE
Il titolo, in esclusiva per Nintendo Switch, mostra altresì un pochino il fianco per quel che concerne il comparto tecnico. La fluidità non è sempre delle migliori e in alcune occasioni potremmo incorrere a dei piccoli rallentamenti, dei caricamenti non sempre immediati e qualche caso di pop-in.
In generale il gioco non sfrutta la “piena potenza” sotto la scocca di Nintendo Switch, e lo si nota anche in una “pulizia delle texture” non sempre perfetta. Ma nonostante tutto siamo stati completamente rapiti dalla bellezza generale di Master Detective Archives: RAIN CODE, dalla sua immediatezza e dalla storia ben raccontata.
Le vicende sono suddivise in capitoli e, come avrete capito, la lista degli omicidi crescerà proseguendo con le investigazioni. Grazie alla mini mappa di gioco saremo guidati in modo preciso verso il prossimo indizio o dialogo: nulla è lasciato al caso.
Occorreranno 20/25 ore per veder scorrere i titoli di coda, dimostrazione che è stato fatto un lavoro molto accurato, impreziosito dalle nostre parti con una buona localizzazione in italiano fedele al giapponese. Se possiamo darvi un consiglio, giocare questo titolo in lingua giapponese e sottotitoli in italiano è la scelta più saggia per goderselo al meglio.
Abbiamo gradito questa particolare formula investigativa su due fronti, con labirinti pensati per risolvere il caso in modo più dinamico con “combattimenti deduttivi” e minigiochi. Forse le missioni secondarie non sono poi così eccezionali, ma potrebbero comunque rivelarsi un discreto riempitivo.
Il comparto musicale poi è di ottima fattura e non a caso porta la firma di Masafumi Takada, autore di numerose composizioni per videogiochi tra cui Killer7, God Hand e, ovviamente, Danganronpa. Tutto sommato l’ultima opera di Too Kyo Games e Spike Chunsoft si dimostra come una solida avventura investigativa che coinvolge e appassiona per la maggior parte della sua durata.
Nell’ambito delle visual novel investigative, Master Detective Archives: RAIN CODE è uno di quei titoli da tenere strettamente in considerazione. A differenza di altre produzioni, il titolo rinfresca la formula classica introducendo delle fasi action durante la risoluzione dei vari casi di omicidio. Anche se si potrebbe accusare una certa ripetitività dopo le prime 10 ore di gioco, Master Detective Archives: RAIN CODE riesce a farsi apprezzare grazie a una storia convincente noir fantasy, personaggi iconici e scenari cyberpunk immersivi. Sicuramente non è un gioco che renderà tutti felici, però ha un senso dell’umorismo deliziosamente dark, è bizzarro, è sfacciato, e ha una mole di dialoghi che qualcuno potrebbe trovare troppo eccessiva. Sono presenti alcuni piccoli problemi tecnici che tuttavia non minano minimamente la fruizione dell’ultima fatica dei ragazzi di Too Kyo Games e Spike Chunsoft. Se avete amato alla follia titoli come il già citato Danganronpa o addirittura la serie di Ace Attorney, allora l’investigazione sovrannaturale di RAIN CODE potrebbe darvi tante soddisfazioni. Master Detective Archives: RAIN CODE è disponibile da GameStop. |
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