I titoli simulativi di corsa presentano tantissime sfaccettature differenti, ognuno con le sue particolarità. Sono proprio queste caratteristiche a rendere unici i titoli del genere. Le due ruote, tra l’altro, rappresentano un micro-verso inserito all’interno del macro-verso dei titoli simulativi di corsa, ed è proprio a queste coordinate che si trova, spuntando tra gli altri, RIDE. La saga di casa Milestone ha da sempre ricercato il meglio nel micro-verso delle due ruote. Con otto anni di esperienza, RIDE 5 (che potete acquistare da GameStop a questo link) è pronto a lanciare il franchise in una nuova direzione unicamente “next-gen”, migliorando il brand sotto ogni aspetto.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: no, non è un titolo per chiunque. No, non è una saga nata per le masse. E infine no, non è vero che anche questo capitolo non sia alla portata di tutti. Per quanto l’ultima fatica di casa Milestone si collochi all’interno di un micro-verso, per quanto specifico possa essere, si presenta come un titolo sufficientemente bilanciato e sorprendentemente user-friendly nell’approccio di pista, per quanto necessiti comunque di una modesta quantità di impegno costante per essere padroneggiato a dovere.
Ma andiamo ad analizzare queste migliorie. Innanzitutto, come si presenta il titolo? Possiamo confermare le promesse fatte riguardo il realismo di grafica e simulazione. Concentrarsi unicamente sulla nuova generazione di console e PC ha permesso un miglioramento del comparto estetico senza precedenti per la saga. Visivamente in primo piano si trova il meteo dinamico, che presenta un livello di realismo molto avanzato, cosa che in game si riesce a percepire. Il meteo influisce sulla temperatura dell’asfalto, cosa che va a condizionare l’esito delle prestazioni in gara. Oltretutto è possibile scegliere l’evoluzione della dinamica del meteo in ogni modalità di gioco. Altro elemento interessante e che approfondisce il livello simulativo, è l’introduzione del calcolo procedurale delle nuvole generate ora in 3D, restituendo effetti di interazione dinamici e una visuale realistica dell’ambiente di gioco. Si ha modo di vedere le nuvole mentre cambiano forma, e anche interagire con fulmini e saette, in base alla densità.
Il titolo presenta varie modalità di gioco. La gara singola, l’Endurance, le Prove a Tempo, la Race Creator e la modalità due giocatori in coop locale con Split Screen. Quest’ultima modalità è un ritorno nella saga molto gradito per gli appassionati. Con ben 270 Motorbike, 20 case motoristiche e 44 piste totali (che arriveranno con i DLC), c’è solo che l’imbarazzo della scelta. Ovviamente immancabile la modalità Carriera, che si snoda dalle competizioni minori fino alle gare internazionali. Gradita la presenza, fin da subito, di differenti tipologie di competizioni anche all’interno della Carriera stessa, dalle gare semplici alle prova a tempo, passando per le 1 vs. 1, e così via.
Un miglioramento della quality of life senza precedenti per la saga
Durante la totalità del percorso si affrontano un totale di 10 rivali, che saranno una sorta di antagonista al giocatore. Meccanica interessante, poiché battere l’avversario è uno stimolo in più per competere e progredire nelle gare. Per quanto riguarda il multiplayer, è presente il crossplay (fino a 20 giocatori online) con lobby tra giocatori su console (PlayStation 5 e Xbox Series S|X) e PC. Le Leaderboards sono condivise, e la modalità Race Director (che verrà introdotta post lancio) permetterà di personalizzare in tutto e per tutto le gare anche nell’online.
Per quanto riguarda il menù di gioco, RIDE 5 pecca leggermente nell’essere user-friendly. Non il più elegante dei menù, ma non per questo incomprensibile. Grave, la totale mancanza di un tutorial, sebbene al primo avvio si presenti una veloce sessione di gioco in cui vengono presentate alcune (ma non tutte!) le meccaniche e i comandi in pista. Sta al giocatore andare a vedere nei comandi con quali pulsanti fare cosa. Sotto questo aspetto, sebbene sia palesemente un titolo aperto a tutti, rimane ancora un titolo non alla portata del casual player.
Ma cosa succede quando si scende in pista? Questo discorso si ricollega alla mancanza di un vero tutorial. Il primo approccio al titolo, è parecchio destabilizzante. E la colpa risiede nella mancanza di indicazioni riguardante i punti di frenata. Esattamente come il suo gemello MotoGP 23, il più grande difetto di RIDE 5 risiede nelle indicazioni sbagliate dell’aiuto traiettoria. Di per sé, la posizione della traiettoria è corretta (anche un’occhio non abituato alle corse lo può capire), ma non indica affatto il corretto punto di frenata: a volte è presto, a volte è tardi, e si fa presto a capire che il suo scopo sia quello di indicare se si sta andando troppo veloce o troppo lenti. Il che di per sé non è un male, ma un vero aiuto ai neofiti arriverebbe se venisse indicato quando frenare, per poter affrontare una curva senza finire fuori pista. Quindi va a finire che, nel caso non si conosca la pista (o il comportamento della moto), ci si ritrova a dover passare un sacco di tempo a usare il comando rewind fino allo sfinimento. Cosa che per chi vuole imparare non è assolutamente un approccio sbagliato, ma alla lunga questa meccanica mette alla prova anche l’animo più paziente. È vero che esiste la possibilità di attivare l’aiuto in frenata, ma ciò non risolve del tutto il problema.
RIDE 5 può vantare il miglior comparto sonoro che si possa desiderare in un titolo di corse
Superato l’ostacolo dei punti di frenata, parliamo del feeling con le due ruote. Pad alla mano, com’è? Divertente e realistico. Quando ci prendi la mano, è quasi difficile non sorridere. Sembra una grande contraddizione visto del problema dei punti di frenata, eppure è così: ciò è merito del grande lavoro che hanno fatto in casa Milestone, che è andata a migliorare sotto pressoché ogni punto di vista la fisica della moto, e come reagisce alle condizioni della pista. Il livello di realismo tocca vette molto alte, dalla deformazione delle gomme alle inflessioni delle sospensioni, tutti elementi che si sentono eccome. E poi c’è il comparto sonoro. Questo titolo può vantare senza modestie il miglior comparto sonoro che si possa desiderare in un titolo di corse. Ogni moto presenta un sound design unico, e nulla è lasciato al caso. Questa componente aiuta anche nell’individuare rapidamente la posizione degli altri piloti in pista, cosa non da sottovalutare.
Regge il confronto con il gemello MotoGP 23? Si, anche se l’approccio è molto differente. Sebbene risultino entrambi molto realistici, il primo ha una componente molto più arcade, mentre in questa nuova versione RIDE 5 ha un approccio più incentrato sul pilota, rispetto che alle moto.
RIDE, intesa come saga, è stata da sempre l’espressione più realistica del mondo delle due ruote. Anche quest’ultima versione, risulta come il simulativo definitivo del genere, con un approccio meticoloso e molto approfondito. A prescindere dalla piattaforma, il feeling è unico e impeccabile. Sebbene si riconfermi come una saga non consigliata per chiunque, in questo nuovo capitolo si nota la voglia di andare incontro anche ai neofiti, invitiamo dunque caldamente gli appassionati all’acquisto. Armati di pazienza e determinazione, e superata la difficoltà nell’approccio iniziale, il titolo è solo che un piacere e una sfida. Ricordiamo che potete acquistare RIDE 5 da GameStop a questo link! |
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