Finalmente ci siamo potuti sedere nell’abitacolo dei bolidi di EA Sports WRC (acquistabile da GameStop a questo link), l’attesissima nuova simulazione costruita sulla licenza del campionato del mondo di rally.
Attesissima perché arriva dopo un cambio alle redini (o al volante, forse è più azzeccato) dello sviluppo, che ha visto passare in corsa dai francesi di Kylotonn, fino allo scorso anno incaricati di realizzare giochi sotto etichetta Nacon, ai britannici di Codemasters, da qualche tempo passati con successo sotto l’ala di Electronic Arts.
In fase di anteprima abbiamo potuto scoprire quanto fosse grande, fedele e completo il mondo della WRC, rimanendo sorpresi dall’ambizione che il team ha mostrato nel tuffarsi su Unreal Engine 5, motore che secondo le dichiarazioni (e le potenzialità) era l’unico a poter trasportare in modo ideale le piste lunghe anche oltre 30 km.
E considerando il pedigree del team, autore della serie DiRT Rally e discendente digitale di chi ha dato vita al leggendario Colin McRae Rally su PlayStation (e PC), al primo sgommare delle ruote non s’è sentita puzza di bruciato ma il profumo di grandi potenzialità.
Sarà Electronic Arts in grado, dopo l’eccellente transizione avvenuta con il brand F1, di occupare con successo un nuovo spazio nella scena racing? Controller alla mano e copia di EA Sports WRC per Xbox Series X avviata, proviamo a vedere di che pasta è fatta questa prima iterazione rallystica realizzata dagli studi del colosso di Redwood.
Da amante del videogioco in sé, concentrato sempre prima sull’esperienza, non sono solito cominciare un’analisi partendo dalla grafica o dalla presentazione, se non in casi particolari. E in questo caso è però inevitabile storcere un po’ il naso di fronte a un impatto iniziale davvero freddino, confezionato in modo fin troppo scolastico.
Il video di introduzione prova anche a creare l’atmosfera, ma una volta approdati al menù iniziale l’impressione è che alla ricerca dell’efficacia minimalista si sia incappati nella banalità asettica. È vero che non tutto può essere fuochi d’artificio e cori da stadio, però… però si può fare di più.
È inevitabile storcere un po’ il naso di fronte a un impatto iniziale davvero freddino
Il primo impatto è con un editor striminzito, insoddisfacente (ma vabbé, poco ci interessa dell’estetica di un pilota che sarà perennemente dietro i finestrini dei nostri bolidi), che ci porta successivamente a un menù molto semplificato, con le modalità elencate nel sottopancia e in primo piano il nostro discutibile pilota di fronte alla sua vettura.
Per carità, non mi aspettavo un successore di DiRT 5 che esplodesse in colori e sperimentasse con l’UI, però il brand EA Sports, e in generale EA, portano con sé aspettative di un certo grado per quel che concerne la presentazione, e in questo caso sono state disattese.
Ma andiamo oltre alle impressioni e tuffiamoci in pista, approfittando dell’impegno del team nel creare un titolo che potesse parimenti dare soddisfazione agli appassionati e ai nuovi arrivati. Il modo migliore per capirlo è, ovviamente, tuffarsi nella Scuola di Rally.
La modalità risulta sufficientemente utile a metabolizzare le meccaniche base, ma anche qui si percepisce un feeling molto “piatto”: la voce narrante (la stessa del navigatore) è molto curiosa e viziata da un’inflessione dialettale, e per quanto sia efficace in gara lo è un po’ meno in tutto ciò che la precede.
Non sono tanti i giochi che si possono fregiare di funzionare adeguatamente con un controller in mano
Però non si può negare come traspaia l’enorme esperienza del team nei giochi di corse, rally in particolare: non sono tanti i giochi che si possono fregiare di funzionare adeguatamente con un controller in mano, eppure EA Sports WRC sembra riuscire a offrire una discreta esperienza anche a chi non dispone di un volante.
Ovvio, non stiamo parlando dell’elasticità e permissività di un Forza Horizon 5, ma nonostante le molte correzioni con lo stick e le abbondanti dosi di gas, non si incorre così tanto nel classico sovrasterzo e conseguente sbandamento. Un volante è comunque consigliato per evitare di dannarsi l’anima, ma sembra proprio che ci si possa divertire anche con la dotazione standard. E se fate fatica, c’è sempre la possibilità di scalare verso il basso la sfida proposta dalla CPU.
Le modalità che vi prenderanno più tempo in singolo saranno la Carriera e il Campionato. Nel primo caso si entrerà nel vivo della gestione di un team emergente, alle prese con una delle tre divisioni presenti (Junior WRC, WRC2 e WRC) da affrontare grazie al supporto di un benefattore.
Questo però, mettendoci il grano, seguirà con grande attenzione ogni nostra mossa, segnalandoci gli eventi a cui dovremmo partecipare e mettendo limiti agli investimenti. Tradire le sue aspettative può essere un rischio calcolabile, fermo restando che gli obiettivi di fine anno sono da raggiungere, a meno di non voler mettere alla prova il rapporto lavorativo.
La parte di gestione, con il recruiting di tecnici e specialisti, non è da strapparsi i capelli, ma mettendo insieme tutti i pezzi ne viene fuori una modalità sicuramente corposa e che può dare il giusto brio, dovendo raccordare le prestazioni in pista (compresi danni e riparazioni) al bilancio, al calendario e alle proprie aspettative.
Il Campionato permette invece di vivere un’esperienza semplificata, andando a correre tappa dopo tappa per portarsi a casa l’ambita coppa. Il pregio in questa occasione è da ritrovarsi nell’utilizzo della licenza WRC e nella fedeltà con cui sono stati riproposti tutti i percorsi della competizione.
Fedeltà, autenticità, realismo: la comunicazione che ruotava attorno a EA Sports WRC ha lasciato intendere che avremmo avuto tra le mani l’esperienza definitiva per tutti i fan delle corse su sterrato, e ogni scelta del team di Codemasters punta in questa direzione. Dalle vetture perfettamente riprodotte alla ricreazione delle gargantuesche piste, tutto profuma di ufficialità.
L’utilizzo del nuovo motore grafico non ha avuto ricadute sensibili sulla giocabilità, che costruisce sulle solide basi di DiRT Rally 2.0, offrendo un sistema di controllo godibile e al tempo stesso adrenalinico nella gestione delle tante curve e asperità che incontreremo.
Un sistema di controllo godibile e al tempo stesso adrenalinico nella gestione delle tante curve e asperità che incontreremo.
Meno efficace invece la resa visiva, che si scontra con quelli che sembrano limiti di esperienza (e forse poco tempo a disposizione). L’impatto immediato con la grafica di EA Sports WRC è positivo, ma non fa gridare al miracolo: su PlayStation 5 e Xbox Series X (versione testata) l’obiettivo è raggiungere i 4K a 60fps, ma è evidente come tali numeri siano stati ottenuti con forti compromessi.
Sono tante le situazioni in cui sono visibili fenomeni di stutter durante il gameplay, verosimilmente legati alla mole dati delle lunghe piste, così come un evidente tearing utile ad agevolare un aggiornamento video evidentemente stressato. L’esperienza alla guida risulta quindi accettabile ma non ideale, e la speranza è che nel tempo i vari aggiornamenti possano raddrizzare la situazione.
Se tecnicamente ci siamo al pelo, è invece innegabile che in altre situazioni l’autenticità sia stata raggiunta in modo più che efficace. In particolare va menzionata la modalità “Momenti”, che propone sfide singole basate su eventi particolari della storia del campionato WRC.
Si tratta di un’altra sezione di gioco che punta a coinvolgere il giocatore a lungo termine, proponendo un aggiornamento continuo di queste prove di abilità, inizialmente pubblicate quotidianamente. Potremo quindi provare a ripetere una corsa vittoriosa superando al contempo degli obiettivi specifici (effettuare salti di una certa lunghezza, non subire danni, etc.), rivivendo situazioni che spaziano lungo i 50 anni di vita del WRC.
Uno degli esempi più brillanti è probabilmente è la messinscena del Rally di Finlandia del 1992, in cui uno spericolato Colin McRae completò la sua gara al volante di una Subaru molto danneggiata, che perdeva sempre più pezzi e stabilità con il passare del tempo.
In EA Sports WRC potrete quindi provare il brivido di mettervi al volante di una vettura già compromessa e dimostrare di essere in grado di replicare le gesta leggendarie del pilota britannico. Nice.
A completare l’offerta di modalità ritroviamo ovviamente i grandi classici come le prove a tempo, le sfide rapide o il multiplayer, che consente di creare dei preset per affrontare competizioni con gli amici o provare a sfidare il mondo.
Interessante la modalità Club, che grazie al supporto dell’applicativo EA Racenet permette a più utenti di unirsi in un unica squadra per competere in modo asincrono, partecipando alle competizioni nei tempi e nei modi che preferiscono e visualizzando poi i risultati finali in modo organico.
È innegabile che si abbia tra le mani un prodotto valido, completo e dal potenziale consistente
Si tratta di uno strumento molto flessibile, in grado di convogliare giocatori di tutto il mondo (sfruttando anche il cross platform tra le diverse piattaforme) in sfide personalizzate a seconda delle proprie esigenze: che si tratti di una serie di prove brevi o di un gigantesco campionato con tutte le tappe del WRC, nulla è precluso.
EA ha inoltre pronti dei Club ufficiali, i quali permetteranno a tutti i giocatori che vi entreranno di partecipare a eventi speciali dedicati sia alle vetture del campionato WRC moderno che alle classi storiche.
In linea con la tendenza odierna, anche in EA Sports WRC è presente un pass che – onestamente – risulta piuttosto trascurabile. Come di consueto sono presenti versioni standard e premium, che al completamento offrono oggetti estetici di dubbia utilità vista la limitata componente social e, in generale, la davvero minima attenzione dedicata all’avatar del giocatore in sé.
Sicuramente interessante è invece la possibilità di creare la propria vettura, scegliendo tra le classi WRC 1, WRC 2 e WRC 3: di certo le vetture nel gioco sono più che sufficienti a sostenere l’esperienza (parliamo di quasi 80 vetture), ma l’idea di dare forma al proprio bolide farà la felicità di tanti giocatori, soprattutto nella modalità carriera o nelle sfide tra amici.
Lo spirito del campionato WRC però è proposto con una fedeltà e autenticità encomiabili
Bisogna però fare un po’ di attenzione, perché il rischio di creare una macchina esteticamente paragonabile alla Homer-mobile è davvero molto alto! In ogni caso, tutte le opzioni a disposizione vi terranno impegnati per molto tempo – in totale contrasto con lo striminzito editor del personaggio.
Tutto buono per sfruttare al meglio la modalità foto, con cui sarà possibile immortalare le vetture ufficiali, le nostre rivisitazioni sul tema (grazie all’editor delle livree e relative personalizzazioni) e anche le nostre creazioni.
EA Sports WRC si presenta alla partenza della nuova stagione con un pacchetto evidentemente capace di far trasparire l’esperienza del team di Codemasters, ma che al tempo stesso lascia trapelare una sorta di frenesia in fase di chiusura del progetto. Prendendolo in considerazione come “capitolo zero” del nuovo corso, è innegabile che si abbia tra le mani un prodotto valido, completo e dal potenziale consistente. Ci sono però tante situazioni in cui si sarebbe potuto fare di più: dall’aspetto tecnico, assolutamente da rifinire per poter essere considerato realmente valido e affidabile, fino alla rappresentazione delle varie modalità, offerte al giocatore in modo fin troppo scolastico (nonostante gli ottimi spunti a livello di idee). Lo spirito del campionato WRC però è proposto con una fedeltà e autenticità encomiabili, e sfrecciare lungo le enormi piste accuratamente riprodotte dona un senso di realismo che si può trovare in pochi giochi, nonostante i limiti tecnici. Gli appassionati troveranno quindi pane per i loro denti, e potranno seguire il progresso di questo “nuovo franchise” consci che EA Sports e Codmasters stanno lavorando su basi davvero solide. |
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