Una delle sorprese più grosse venute fuori da queste giornate di annunci e reveal estivi è legata sicuramente al reveal di Dragon Age: The Veilguard, quarto capitolo della serie targata Bioware (giocabile con Xbox Game Pass Ultimate, acquistabile a questo link) che in una manciata di giorni ha cambiato nome, mostrato un trailer dallo stile “quantomeno curioso” e poi ha svelato un gameplay decisamente più action di quanto la gente potesse aspettarsi.
In tutto questo, apriti cielo: per usare un eufemismo, i fan (o almeno quelli più chiacchieroni sui social) non sembrano aver apprezzato troppo il cambio di tono generale e la caratterizzazione dei nuovi personaggi, temendo che i cambiamenti svelati negli scorsi giorni possano aver impattato in modo deciso anche sulla storia e sui personaggi coinvolti – in particolare Solas.
Tra i tanti che hanno voluto commentare il gameplay trailer di Dragon Age: The Veilguard, c’è anche un personaggio che può sicuramente dire la sua in una conversazione sul tema: si tratta infatti di David Gaider, ex di BioWare che ha letteralmente creato la serie Dragon Age a livello narrativo e di scenario come Lead Writer di Origins (il primo capitolo) e di Inquisition (il terzo).
Gaider ha sfruttato la piattaforma X per commentare passo passo il trailer gameplay, mostrando un certo apprezzamento per tante delle scelte compiute dall’attuale team di Bioware. Ecco alcuni dei punti più salienti della sua analisi:
- Il gameplay ha mostrato che il tono “oscuro” della serie, che sembrava perso con il reveal trailer, in realtà è ancora ben presente.
- La stilizzazione dei personaggi richiederà un po’ di tempo per essere metabolizzato, ma ogni Dragon Age ha avuto un approccio stilistico diverso quindi non è una novità.
- Il combattimento è rivolto maggiormente all’azione, con meno elementi tattici, ma non è troppo diverso da quanto visto in Dragon Age 2.
- Le ambientazioni sono strepitose, senza se e senza ma. A vederle Gaider rimpiange di non aver potuto ottenere questi risultati nei giochi precedenti.
- Apprezzato il ritorno della ruota delle emozioni, con frasi ancora più corte (ma potrebbe essere solo questa fase del gioco).
- È stato molto bello rivedere Solas e scorgere le prime avvisaglie della storia principale. Gaider passerebbe giorni a commentare ogni dettaglio e a vedere se corrisponde o meno all’idea che si era fatto in merito alla direzione della storia dopo Inquisition. Ma non lo farà.
- Conclude con i complimenti vivissimi allo staff.
Indipendentemente dal valore finale del gioco, è bello vedere che una persona così importante nella “Bioware che fu”, amata da migliaia di giocatori, abbia avuto tempo e modo di portare la conversazione in merito a Dragon Age: The Veilguard su toni più sereni, perché come spesso accade l’eco delle critiche (anche feroci) rende davvero complesso il dialogo e l’analisi razionale di quello che vediamo.
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