Il divertentissimo giocattolo di Sony
Astro Bot è un giocattolo, è pura meraviglia, una manifestazione genuina e lampante del concetto di divertimento. Platform tridimensionale in tutto e per tutto, che propone una struttura globale simile a quanto visto in Super Mario 64 e Super Mario Galaxy, dimostra ancora una volta tutto il talento dei ragazzi in forza al Team Asobi, ormai legati in un rapporto quasi simbiotico con la saga e la simpaticissima mascotte di Sony.
Diciamocelo senza peli sulla lingua: PlayStation 5 aveva un bisogno quasi drammatico di un gioco del genere. Un titolo qualitativamente convincente, ideale per un pubblico variegato, perfettamente a suo agio nello sfruttare con notevole efficienza le peculiarità dell’hardware della console e del controller.
Il punto di partenza non poteva che essere il già sorprendente Astro’s Playroom, gioco incluso in qualsiasi PlayStation 5 commercializzata sin dal lancio. Questo nuovo capitolo è a tutti gli effetti un sequel diretto che ne recupera idee e progressione, ingigantendone ogni elemento.
Come nella grande tradizione dei platform tridimensionali, al centro dell’avventura c’è un hub esplorabile, anch’esso ricco di piccoli enigmi da risolvere e piattaforme su cui arrampicarsi. Se nel prequel ci si intrufolava nei circuiti della PlayStation 5 per esplorarne i mondi custoditi al suo interno, questa volta toccherà ricomporre pezzo dopo pezzo la console, dopo che un antipatico alieno ne ha rubato i componenti.
A seguito di un atterraggio di fortuna su un pianeta apparentemente desertico, toccherà al coraggioso Astro Bot trarre in salvo i colleghi prigionieri nei pianeti del sistema e, per l’appunto, recuperare chip e processori, non prima di aver combattuto con i consueti boss di fine livello.
Come detto l’hub non è un semplice orpello estetico, quanto un’ambientazione generosa di feature, che progressivamente si riempirà dei robot che trarrete in salvo e a cui dovrete richiedere assistenza in vario modo.
Tutto ruota intorno al DualSense, nuovamente sfruttato come pochissimi altri giochi hanno saputo fare in questi anni
Tanto per cominciare, raccogliendo i pezzi di puzzle nei livelli veri e propri, sbloccherete alcune strutture adibite a compiti specifici. Per esempio, c’è il gacha game con cui ottenere collezionabili e la stazione dove personalizzare l’aspetto della piccola navicella spaziale, a forma di DualSense, con cui potrete spostarvi da un pianeta all’altro nel menù preposto al compito.
Inoltre, dopo aver salvato un numero sufficiente di robot, potrete chiederne assistenza per sollevare un masso, creare un ponte sospeso, liberare un passaggio, tutte azioni utili per raggiungere altre zone, a loro volta generose di pezzi di puzzle o altri personaggi che hanno bisogno del vostro aiuto.
A mano a mano che raccoglierete i pezzi di PlayStation 5 e lo scenario si popolerà di Astro Bot, molti dei quali vestiti come famosi personaggi di altri brand di Sony e non solo, da God of War a Okami, passando per Sly Cooper e Resident Evil, l’hub diventerà un luogo movimentato, vivace, ricco di vita. Anche quando non ci sarà nulla da fare, in termini di progressione dell’avventura, non mancherà mai la voglia di farsi un giro in questo scenario per vedere le simpatiche animazioni dei robot vestiti da scimmie di Ape Escape o per vedere come si nasconde dentro la sua scatola la versione Astro Bot di Snake di Metal Gear Solid.
Basterebbe commentare e gustarsi questa ambientazione per capire quanto la produzione Sony sia un giocattolo in grado di strappare continuamente un sorriso e di divertire a partire da cose semplicissime. Ma ci sono anche i tanti livelli che compongono un’avventura che è in grado di intrattenere almeno per una dozzina di ore, una longevità destinata ad aumentare di quasi del doppio se si desidera scovare ogni robot da salvare e si vogliono ottenere tutti i collezionabili presenti nel gioco.
Un giocattolo in grado di strappare continuamente un sorriso
Anche da questo punto di vista, il modello di riferimento più vicino è ovviamente il gioco del 2020. Tutto ruota intorno al DualSense, nuovamente sfruttato come pochissimi altri giochi hanno saputo fare in questi anni. I trigger adattano il feedback all’azione in corso. L’altoparlante si esibisce in veri e propri concerti tra esplosioni, effetti di ogni genere, i rumori dei diversi tipi di terreno su cui si muove il protagonista. La vibrazione sottolinea efficacemente ciò che sta accadendo sullo schermo e vi farà letteralmente percepire ogni singolo passo effettuato da Astro Bot.
Lo stesso DualSense, insomma, è a sua volta un giocattolo nel giocattolo, uno strumento qui utilizzato con estrema efficacia, fonte continua di sorprese per come riesce a trascinare l’azione al di fuori dello schermo e a porla letteralmente tra le mani del videogiocatore.
Ma non è l’unico modo in cui Astro Bot dà prova delle capacità, finora solo relativamente espresse, di PlayStation 5. L’SSD elimina quasi del tutto i tempi di caricamento, passando non solo da un’ambiente all’altro senza interruzioni, ma anche da un livello alla schermata dell’overworld senza soluzione di continuità.
Esteticamente, poi, si resta continuamente abbagliati da scenari vivi, zeppi di dettagli, ravvivati da effetti di ogni genere. Dalle texture, alle animazioni, passando per la resa dell’acqua e la gestione delle luci, nulla è lasciato al caso e mette in mostra i muscoli che scalpitano nello chassis di PlayStation 5. Il tutto è naturalmente supportato da una direzione artistica di primo livello. Sia quando si tratta di declinare in chiave Astro Bot livelli tratti da altri videogiochi, come la fredda Midgar di God of War Ragnarok, sia quando ci si muove in scenari inediti, come il coloratissimo casinò, o l’immancabile mondo piratesco su un’isola tropicale, il colpo d’occhio è sempre soddisfacente.
È davvero difficile muovere una critica di qualsiasi tipo sul fronte estetico e tecnico, tanto più che lo stupore e la meraviglia è continua, con un’ostentazione di originalità e gusto artistico che certifica ulteriormente l’abilità di Team Asobi.
Le sorprese sono sempre dietro l’angolo e non finiscono mai
In tutto questo, ed è significativo sottolinearlo, non abbiamo ancora fatto il minimo accenno al gameplay vero e proprio, né tantomeno al level design dei piccoli mondi che esplorerete.
Sì, perché anche senza un DualSense così reattivo, senza un comparto tecnico così sfavillante, Astro Bot sarebbe comunque un platform degno di ogni lode. Astro Bot, che potete acquistare sullo shop online di GameStop, è dotato di un’insospettabile trasversalità, caratteristica che lo rende adatto e divertente sia ai neofiti, sia agli esperti di platform. Per completare l’avventura principale, difatti, non vi servirà chissà quale abilità con il pad. Le vite sono infinite e i checkpoint abbondano. Anche i passaggi complessi sono relativamente pochi, sebbene se la curva di apprendimento c’è e in certe fasi vi chiederà un minimo d’impegno.
Al tempo stesso, tuttavia, non mancano robot o pezzi di puzzle più difficili da scovare, né scenari segreti dove il livello di difficoltà generale si alza notevolmente. Tutto è alla portata di chiunque, beninteso, non dovete aspettarvi una sfida troppo elevata, ma chi vorrà completare il gioco del tutto avrà pane per i suoi denti.
Al di là di piattaforme su cui saltare, nemici da sconfiggere con un’elegante piroetta, caverne da esplorare sottacqua e elementi da distruggere a suon di pugni per proseguire sul sentiero, Astro Bot lega la maggior parte dei livelli all’uso di specifici power-up che otterrete appena atterrati sul pianeta di turno. Premendo i due trigger, per esempio, potrete attivare le molle applicate al braccio, per montanti di incredibile potenza. Grazie alla scimmia aggrappata alla schiena del protagonista potrete arrampicarvi su specifiche superfici. Un topolino vi donerà l’abilità di rimpicciolirvi a comando, così da sgattaiolare nei pertugi. L’orologio vi consentirà di rallentare il tempo, abilità imprescindibile per sconfiggere certi nemici e raggiungere in tempo le piattaforme in caduta libera.
Astro Bot è la nuova killer application di PlayStation 5
Da questo punto di vista, le sorprese sono sempre dietro l’angolo e non finiscono mai. Anche quando i power-up si ripetono in alcuni livelli, vengono utilizzati in modi sempre originali e inediti per risolvere puzzle ambientali o battere avversari.
Il level design, in questo senso, non è mai banale, celando alla vista tanti passaggi, collezionabili, aree opzionali. Persino il più esperto di platform, di tanto in tanto si troverà in difficoltà, divertito nel dover trovare a tutti i costi la soluzione all’ostacolo di turno.
Meritano una menzione a parte, infine, anche i boss di fine livello. Tutti sorprendentemente impegnativi, vi coinvolgeranno in battaglie relativamente prolungate, in cui spesso il combattimento si alterna a fasi platform in cui sfruttare il power-up di turno in modo intelligente. Un’altra qualità del gioco che certifica lo strepitoso lavoro compiuto da Team Asobi.
Conclusioni
Astro Bot è la nuova killer application di PlayStation 5, un titolo capace, da solo, di certificare la bontà dell’hardware della console, l’utilità delle feature del DualSense e l’estro creativo delle first party di Sony.
Il giocattolo di Team Asobi è uno dei migliori platform mai visti in circolazione, un concentrato di idee e trovate che vi sorprenderà di continuo. Ci si divertente costantemente e si prova autentica soddisfazione ogni volta che si spegne la console, consapevoli di aver ben speso il proprio tempo libero. Dall’hub, ai power-up, passando per le boss fight, non farete mai due volte la stessa cosa, un senso di meraviglia che si amplifica ulteriormente, se siete fan PlayStation di lungo corso, grazie alle tante citazioni e rimandi ad altri giochi disciolti nell’avventura.
Impreziosito da un comparto estetico e tecnico di prim’ordine, Astro Bot è un gioco assolutamente da avere, consigliatissimo sia che siate esperti di platform, sia che siate alla vostra prima esperienza con i videogiochi. Avremmo gradito un paio di livelli in più, certo, ma chi vorrà acciuffare tutti i collezionabili del gioco ne avrà comunque per almeno una ventina di ore.
Parti per il viaggio spaziale di Astro Bot, acquistandolo da GameStop!
Good
+Ogni livello è una fucina di idee di design+Artisticamente e graficamente meraviglioso+Il DualSense è sfruttato alla grandeBad
-Un paio di livelli in più non avrebbero guastato
Commenti