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Copycat – Recensione

Sono io l'impostore!

Dagli sforzi dello studio indie australiano Spoonful of Wonder nasce Copycat, una breve avventura narrativa con protagonista un’adorabile micia.

So cosa state pensando: “ecco Stray 2, la vendetta”. Vi posso però assicurare che Copycat ha ben poco a da spartire con il gioco di Annapurna del 2022; l’unico punto in comune è il protagonista peloso. In Copycat non troverete puzzle da risolvere, o lunghe sessioni di platforming, ma piuttosto una storia da seguire passo passo, che punta a far riflettere gli umani sulle loro responsabilità come “proprietari” di animali domestici.

Il progetto è stato fondato da Screen Australia, un’iniziativa del governo australiano volta a finanziare la crescita dell’industria videoludica locale. Si tratta probabilmente di un caso, ma non sfugge il collegamento al mondo reale: l’Australia è infatti uno dei Paesi più colpiti dal randagismo, che ogni anno causa danni ingenti alla fragile fauna autoctona.

Abbandonare un gatto ha molteplici conseguenze, ma dato che il lato ambientale non è quello che più facilmente colpisce l’animo umano, Copycat punta sul lato emotivo. Per una volta, vestite i pelosi panni di un animale domestico, e lasciatevi trasportare dalle sue semplici emozioni.

La decisione più difficile di tutto Copycat

Tutto inizia in un gattile, dove i giocatori sono posti davanti alla decisione più difficile del gioco: una selezione di sei adorabili mici tra cui scegliere. Purtroppo, proprio come nella vita reale, non ci si può portare a casa tutto il rifugio; solo una di queste bestiole potrà trovare posto a casa di Olive e ereditare il nome di Dawn.

Olive è una signora anziana, con evidenti problemi di salute, che vuole “rimpiazzare” la sua gatta scappata di casa poco tempo prima. La ricetta non è certamente delle migliori, e già ci sarebbe da fare un bel discorsetto al responsabile del rifugio che decide di affidare un animale ad una signora di minimo 70 anni che tossisce come se dovesse sputare un polmone da un momento all’altro, ma in ogni caso l’adozione va a buon fine, e Dawn viene accolta in una nuova casa.

Una storia che punta a far riflettere gli umani sulle loro responsabilità come “proprietari” di animali domestici

Inizialmente schiva, Dawn si apre piano piano a Olive, e accetta la vita da gatta di casa (anche perché non riesce a cacciare nemmeno una farfalla). Tutto sembra andare finalmente liscio, quando un incidente causa un assoluto disastro: uno scambio di gatti! La vecchia Dawn è tornata e all’improvviso per la protagonista non c’è più posto.

La cosa è assolutamente inaccettabile, perciò la gatta cercherà in tutti i modi di riprendersi il “suo” posto, accorgendosi molto presto che la vita da randagia non le si addice affatto.

Così ha inizio il viaggio di Dawn verso una nuova casa

La storia viene narrata a mo di documentario, con una voce fuori campo che descrive il comportamento della gatta comparandolo a quello dei grandi felini e dei gatti selvatici in modo ironico. A differenza di un normale documentario, il narratore è però tutt’altro che imparziale, commentando spesso i risultati di Dawn e agendo da consigliere.

Copycat è un’avventura narrativa semplice, di breve durata, che riesce però a suscitare moltissime emozioni

I pensieri di Dawn vengono invece visualizzati su schermo tramite scritte, che appaiono quando ci si avvicina a determinati oggetti o luoghi. Una delle parti più interessanti del gioco è proprio esplorare gli ambienti per scoprire cosa la gatta pensa del mondo umano: il tagliaerba, gli gnomi da giardino, i dipinti e altro ancora.

Esplorando la casa sarà possibile trovare alcuni minigiochi e godersi appieno la vita da gatto, per esempio distruggendo il divano per farsi le unghie, o facendo a pezzi rotoli di carta igienica. Ci sono anche palle e uccellini da importunare, ma il livello di interattività non è molto alto. Sarebbe stato bello poter fare più “cose da gatto”.

Sta lontana da me, umana!

Il ruolo dei giocatori in Copycat è per lo più quello di spettatori. Saranno chiamati a prendere alcune decisioni, ma in realtà queste non hanno grandi ripercussioni sulla storia. Si tratta di un titolo fortemente guidato, in cui il lato divertente è trovare quelle poche cose interagibili per sbloccare minigiochi e/o trofei.

Esplorando la casa sarà possibile trovare alcuni minigiochi e godersi appieno la vita da gatto, distruggendo divani e rotoli di carta igienica

Nel corso della storia principale il gameplay si rivela piuttosto semplice: oltre alle scelte, i giocatori dovranno mettere in mostra il loro tempismo per acchiappare prede, effettuare salti complessi e sfuggire all’occhio vigile di cani e bambini in brevi sezioni stealth. Ci sono poi parti in stile infinite runner dalla difficoltà irrisoria, dove si devono evitare oggetti posti sul percorso.

La sfida più interessante è rappresentata dai combattimenti tra gatti, in cui Dawn dà sfoggio delle sue abilità nascoste e costringe i giocatori ad eseguire intricate combo di tasti, sempre più lunghe e complicate. Mi raccomando, non fatele fare brutta figura davanti ai randagi! Ne va della sua fragile autostima.

Una passeggiata notturna può aiutare a schiarirsi le idee

Copycat è ambientato per la maggior parte in casa di Olive e nel quartiere circostante. Gli spazi sono ben pensati, e una particolare attenzione è data alle texture degli oggetti: sembra quasi di poter toccare il sedile della macchina o il tappeto del salotto. Molto bella anche l’illuminazione, che dà il meglio di sé sulle strade bagnate dalla pioggia.

Ovviamente non parliamo di un prodotto AAA, ma di un indie, perciò si perdonano i salti al rallentatore di Dawn. Tutto sommato le animazioni feline sono abbastanza credibili, e a livello tecnico tutto fila liscio come l’olio.

Per quanto riguarda il comparto audio, è chiaro che sia stato fatto un grande lavoro. Dalla colonna sonora, in grado di strappare sorrisi e lacrime a seconda dell’occasione, all’impeccabile doppiaggio di ogni essere umano presente in gioco (con menzione speciale al narratore, che ho personalmente adorato).

Conclusioni

Copycat è un’avventura narrativa semplice, di breve durata, che riesce però a suscitare moltissime emozioni. Non è facile far affezionare i giocatori ad un protagonista in sole tre ore, ma Dawn, sarà un po’ per la sua pelosità, un po’ per il suo carattere da combinaguai, riesce nel suo compito con facilità.

Il taglio da documentario è un’idea fantastica, che smorza un po’ le situazioni più difficili e, tra le altre cose, racconta svariate curiosità sui grandi felini e i gatti selvatici. Imparare divertendosi è sempre ottimo, e in questo Copycat riesce alla perfezione.

Unico difetto, il gameplay risulta un po’ troppo “guidato”. Il giocatore non ha un vero impatto sulla narrazione, ma può solo accompagnare Dawn nel suo viaggio, che risulta comunque un’esperienza interessante ed educativa sotto vari punti di vista. Un titolo da non perdere, e non solo per gli amanti degli amici a quattro zampe.

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  • Good
    +Tema importantissimo
    +Ricco di emozioni
    +Narrazione eccezionale
  • Bad
    -Non c'è granché da fare
    -Durata molto breve
  • 7 Quasi purrrrfetto
Conclusioni

Copycat è un’avventura narrativa semplice, di breve durata, che riesce però a suscitare moltissime emozioni. Non è facile far affezionare i giocatori ad un protagonista in sole tre ore, ma Dawn, sarà un po’ per la sua pelosità, un po’ per il suo carattere da combinaguai, riesce nel suo compito con facilità.

Il taglio da documentario è un’idea fantastica, che smorza un po’ le situazioni più difficili e, tra le altre cose, racconta svariate curiosità sui grandi felini e i gatti selvatici. Imparare divertendosi è sempre ottimo, e in questo Copycat riesce alla perfezione.

Unico difetto, il gameplay risulta un po’ troppo “guidato”. Il giocatore non ha un vero impatto sulla narrazione, ma può solo accompagnare Dawn nel suo viaggio, che risulta comunque un’esperienza interessante ed educativa sotto vari punti di vista. Un titolo da non perdere, e non solo per gli amanti degli amici a quattro zampe.

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  • Good
    +Tema importantissimo
    +Ricco di emozioni
    +Narrazione eccezionale
  • Bad
    -Non c'è granché da fare
    -Durata molto breve
  • 7 Quasi purrrrfetto

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