Zelda
Speciale 26 Nov 2024

The Legend of Zelda, la timeline aggiornata – Speciale

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Facciamo ordine dove regna il caos

Una delle più grandi fonti di discussioni tra i fan (e non) di The Legend of Zelda è capire il funzionamento della timeline della saga. Complicata e intrecciata, non parliamo di certo di un effetto alla Terminator (ehm, quasi in verità), ma sicuramente ha le sue difficoltà.

Volutamente o meno, non è mai stato troppo chiaro il funzionamento della timeline, specialmente visto il come a un certo punto si dividi in tre diramazioni parallele. Inoltre c’è da aggiungere la questione della domanda da un milione di dollari su Breath of the Wild & Tears of the Kingdom: si trovano all’interno o all’esterno della Timeline?

In un recente articolo avevamo appurato come in un recente evento australiano, i due titoli fossero al di fuori della Timeline, per via di un cartellone brandizzato Nintendo. Ma è davvero così?

Cerchiamo di analizzare i fatti, i dati alla mano.

La famosa foto a Sydney che ha fatto riaccendere la discussione.

Le dichiarazioni dei producer & la Leggenda del Documento Segreto

Iniziamo a riordinare le idee partendo da un’intervista del 2009 a Shigeru Miyamoto, game designer, artista e producer della serie di Zelda, dove ha parlato dell’esistenza di un enorme documento, continuamente aggiornato, che spiega come ogni titolo sia legato agli altri, ma soprattutto cosa li leghi tra loro. Nel parlarne però ha anche aggiunto come per loro, ciò “non è importante“, come sia meglio concentrarsi sul singolo gioco piuttosto che sulla intera storia. “Non negherà l’importanza della storia in grande, ma il plot non deve mai diventare così importante da rendere il tutto poco chiaro“.

A 15 anni da quella dichiarazione però, troviamo necessario (e anche giusto, sottolineiamo) fare un punto netto della situazione. Sfortunatamente Eiji Aonuma, producer storico della serie, già nel 2003 con l’uscita di The Wind Waker ha voluto mettere un punto fermo sulla questione: questo documento è estremamente confidenziale, e ci hanno accesso unicamente lui, Miyamoto e il direttore dell’episodio di volta in volta in lavorazione.

Lo stesso Aonuma però ha dato indizi importanti negli anni. Per esempio nel 2007 aveva per la prima volta accennato alle linee temporali parallele, facendo riferimento a Ocarina of Time (1998) e ai viaggi temporali presenti in esso. Difatti quel titolo sarà cruciale per la timeline, ma lo vedremo in un secondo momento.

Aonuma
Eiji Aonuma mentre ride delle nostre teorie, conoscendo la verità.

L’origine di tutto, fino a Skyward Sword – L’inizio della timeline

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio“.

O meglio, in questo caso le Tre Dee: Din, Nayru e Farore, dee rispettivamente del Potere, creatrice della terra, della Saggezza, creatrice dell’ordine, e del Coraggio, creatrice della vita. Prima ancora di queste creazioni, le tre Dee crearono la Triforza, un oggetto magico formato da Tre Triangoli e affidato alla dea Hylia.

Rispolverato il cassetto della lore, la linea temporale ha il suo inizio in questo momento, e dopo una era chiamata “Era della Dea Hylia“, arriviamo a Skyward Sword, che verrà seguito poi da The Minish Cap, Four Swords e infine Ocarina of Time.


Cosa dice il sito ufficiale? – La diramazione della timeline

Arrivati a Ocarina of Time, ci sono poche speculazioni da fare, essendo la timeline lineare e precisa. Da quel momento in poi però, dati gli eventi di gioco, si aprono tre strade, per la precisione due di cui una divisa a sua volta in due. I dati sono stati presi dal sito ufficiale giapponese.

Ancora oggi Ocarina of Time è considerato il miglior titolo della saga.

L’eroe è sconfitto

Nella timeline in cui l’Eroe di Hyruyle viene sconfitto, segue il declino del Regno. Ganon sconfigge l’Eroe del Tempo in battaglia (Ocarina of Time), prendendo la Triforza del Coraggio e della Saggezza. In un ultimo sacrificio, i Sette Saggi, guidati dalla Principessa Zelda, imprigionano Ganon e oramai corrotta dimensione parallela Sacred Realm, chiamata Dark World. Segue un periodo di guerre e calamità, in cui il sigillo viene spezzato nella Imprisoning War, vicenda antecedente a A Link to the Past.

ATTENZIONE: è definita “Imprisoning War” anche la guerra avvenuta nell’epoca passata su Tears of the Kingdom, ma non è la stessa. Verrà analizzata più avanti nell’articolo. Le due guerre hanno in comune il nome poiché l’esito della battaglia è il medesimo: Ganon(dorf) viene sconfitto ed esiliato dai Saggi.

La storia prosegue con le vicende dei seguenti titoli:

  • Triforce of the Gods
  • A Link to the Past
  • Link’s Awakening
  • Oracle of Seasons and Oracle of Ages
  • A Link Between Worlds
  • Tri Force Heroes
  • Echoes of Wisdom (la new entry!)
  • The Legend of Zelda
  • Zelda II: The Adventure of Link
Link's Awakening
Un remake apprezzatissimo dai fan storici.

In questa lunga ramificazione della timeline c’è da fare una precisazione: Link’s Awakening, che ha ricevuto un delizioso Remake nel 2019, è un sequel di A Link to the Past (e su questo non c’è dubbio). Però alcune interpretazioni lo vedono come sequel anche di Oracle of Seasons and Oracle of Ages. Per fare chiarezza: nel libro che celebra i 25 anni della saga, The Legend of Zelda: Hyrule Historia c’è scritto che Link’s Awakening è un sequel di Oracle of Seasons and Oracle of Ages

A contrasto di ciò però, in The Legend of Zelda: Encyclopedia, libro rilasciato nel 2017 per celebrare i 30 anni della saga, c’è scritto invece che si tratta di un un prequel. Noi ci atteniamo a quanto riportato nel sito ufficiale della Grande N, che concorda con il secondo libro, il più recente.

Tanto per fare confusione, durante il rilascio di Ocarina of Time nel 1998, Mr. Miyamoto ha dichiarato a Nintendo Power nel Vol. 116 che non è importate quando avvengano le vicende di Link’s Awakening, ma che l’importante è che fossero dopo Ocarina of Time (e grazie tante).

Quell’intervista divenne celebre per via dello scalpore che suscitò un’altra dichiarazione: Miyamoto parlò di come A Link to the Past fosse successivo perfino a Zelda II, creando confusione generale tra gli appassionati anche per via delle dichiarazioni del suo traduttore Dan Owsen, che ricalcò “l’errore” del maestro. La questione fu risolta solamente l’anno successivo.

L’eroe trionfa

Nella timeline in cui l’Eroe esce vittorioso dallo scontro contro Ganon, ci sono due possibili ramificazioni: la prima è la Child Era che vede Link tornare alla sua era. La seconda è la Adult Era, in cui l’eroe è scomparso dal mondo. Inspiegabilmente, la Master Sword esiste in entrambe le ramificazioni: nella prima Link la riporta nel Piedistallo del Tempo, nella seconda è Zelda stessa a farlo.

Child Era

La storia prosegue con le vicende di seguenti titoli:

  • Majora’s Mask
  • Twilight Princess
  • Four Swords Adventures
Frame del corto animato del 2016 di Majora’s Mask

Immediatamente gli eventi successivi a Ocarina of Time, Link è tornato al suo tempo originale, e avverte la Principessa Zelda delle ambizioni di Ganondorf.

Dopodiché l’Eroe parte per una terra lontana da Hyrule, in cerca della fatina Navi. Ciò si collega direttamente a Majora’s Mask, e agli eventi di gioco che includono, come sappiamo, viaggi nel tempo grazie alla Song of Time.

Successivamente, dopo sette anni, Ganondorf viene condannato a morte, ma l’esecuzione fallisce, e viene bandito nel Twilight Realm dai Sette Saggi. Questi fatti sono antecedenti agli eventi narrati in Twilight Princess, che si terranno molti anni dopo, in quella che viene appunto chiamata Twilight Era.

Il Link di Twilight Princess è un discendente dell’Eroe del Tempo, difatti eredita da lui la Triforza del Coraggio (che gli permette di trasformarsi in un lupo una volta entrato nel Twilight Realm). Centinaia di anni dopo questi eventi, arrivano quelli più distaccati di Four Swords Adventures (Shadow Era).

Adult Era

Questa terza diramazione nasce sempre dai fatti di Ocarina of Time, con la differenza che l’Eroe del Tempo viene mandato nel passato, e Ganondorf viene imprigionato nel vuoto del Reame Sacro oramai corrotto assieme la Triforza del Potere. La Triforza della Saggezza rimane con Zelda, ma quella del coraggio si frammenta in otto pezzi attraverso Hyrule. Zelda stessa riporta la Spada Suprema al Piedistallo del Tempo.

La storia prosegue con le vicende di vari titoli:

  • The Wind Waker
  • Phantom Hourglass
  • Spirit Tracks
 Wind Waker
Wind Waker, altro titolo apprezzatissimo dai fan del franchise.

In questa timeline, tra un evento e l’altro passano centinaia di anni, ere in cui le vicende vengono dimenticate, e le discendenze interrotte. Nonostante i collegamenti siano fiebili, la ricorrenza dello Spadaccino, della Principessa e del Demone ricorrono incessantemente.

Ad esempio, Wind Waker prende luogo centinaia di anni dopo la Grande Alluvione (in cui le Dee Dorate hanno allagato il Regno di Hyrule per fermare il ritorno di Ganondorf, vista l’assenza di un eroe), essa stessa avvenuta centinaia di anni dopo gli eventi di Ocarina of Time. L’unica eccezione è Phantom Hourglass, sequel direttamente collegato a Wind Waker. Alla fine degli eventi di questo titolo, Link e Tetra (aka Zelda) fondano la Nuova Hyrule, in una terra lontana.

La timeline si conclude con gli eventi di Spirit Tracks, un centinaio di anni dopo.

Dove si collocano Breath of the Wild e Tears of the Kingdom?

Ecco la grande domanda alla quale vorremmo tutti sapere la risposta. Dai pochi, pochissimi dati che abbiamo, sappiamo che Breath of the Wild e Tears of the Kingdom non si trovano in nessuna delle tre ramificazioni. Analizzando meglio i dati che ci vengono forniti molto vagamente dalle vicende di gioco, la risposta più logica è che si tratti di qualcosa di inedito.

The Legend of Zelda: Tears of the kingdom
Zelda intrappolata nel passato in Tears of the Kingdom.

Questa specifica linea di eventi ha origine durante una Imprisoning War che abbiamo visto in game su Tears of The Kingdom, ma attenzione: come abbiamo appurato precedentemente, non si tratta della stessa Imprisoning War successiva a Ocarina of Time.

Bisogna anche trovare un significato alla famosa foto scattata a Sydney in un evento Nintendo da un fan, e che vede i due titoli completamente tagliati fuori dalla timeline. Oltre alla foto incriminata, c’è da appurate l’assenza totale dei due titoli nella timeline del sito ufficiale internazionale. A contrasto di ciò, nel sito ufficiale giapponese (forse più aggiornato?) i due titoli sono presenti alla fine delle timeline, separati da una linea. Qual è quindi la risposta a questo enigmatico quesito? Sarebbero addirittura eventi e titoli NON-canonici?

Dal punto di vista commerciale il rebrand dell’intero franchise ha avuto un successo totale, con vendite ben oltre le 50 milioni di unità tra i due titoli su Switch. Senza però ignorare i successi del remake di Link’s Awakening del 2019 e del recentissimo Echoes of Wisdom (la quale collocazione vedremo più tardi), dedicati a un pubblico più nostalgico.

Per rispondere in definitiva al quesito, la teoria più “sensata” (e gettonata, parrebbe) è che tutti gli eventi narrati nel reboot (anche il viaggio nel tempo di Tears of the Kingdom) siano successivi alla separazione delle tre linee temporali post Ocarina of Time, in un futuro talmente distante nella timeline, da non essere influenzato dalla separazione. In pratica per quanto riguarda l’Arrivo degli Zonai, non sarebbe importante quale sia la linea temporale di appartenenza, poiché a quel punto si sarebbero ricongiunte.

Anche Sonia e Rauru sono confusi dalla timeline..

Una teoria personale assolutamente azzardata

Una teoria personale è la seguente: Breath of the Wild e Tears of the Kingdom (senza dimenticare Age of Calamity!) si trovano in una quarta timeline, non scatenata da un evento particolare in Ocarina of Time. Si tratterebbe dunque di una dimensione parallela, un What If se vogliamo essere precisi.

Ma ciò non vuol dire ignorare gli altri titoli: in game ci sono continui riferimenti con oggetti e riferimenti specifici a ciascun titolo della saga (che potrebbe essere puro fan service, beninteso). Ma risulta impossibile ignorare anche il parallelismo importante tra gli eventi nei flashback di Tears of The Kingdom, e quelli di Ocarina of Time (la famosa Imprisoning War).

Nel logo di Tears of the Kingdom vediamo un doppio Uroboro. Il simbolo, già di per sé ha un significato specifico: simboleggia l’unità, la totalità del mondo, l’infinito, l’eternità, il tempo ciclico, l’eterno ritorno, l’immortalità e la perfezione. Nel logo però sono presenti due Draghi che si mordono la coda a vicenda formando un cerchio, e quindi rafforzando ancora di più questo concetto.

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom
Un logo che dice tutto e niente.

Ne è testimone la ciclicità degli eventi e dei fatti data dalla maledizione originaria: la reincarnazione dei tre protagonisti è solo la punta dell’iceberg. Anche altri personaggi li ritroviamo, in forme e nomi leggermente differenti, ma che bene o male che ricoprono lo stesso ruolo. E con essi, anche gli eventi diventano ricorrenti.

Ad ogni modo, anche se i fatti fossero situati precedentemente a Skyward Sword, o successivamente all’ultimo evento che ha riunito le tre linee temporali (cosa ancora non confermata), non avrebbe comunque importanza: parliamo di eventi così distanti nel tempo (nell’ordine dei 10mila anni), che i collegamenti si sciolgono automaticamente, e si può considerare a tutti gli effetti qualcosa di parallelo e staccato.

A mettere tutti d’accordo, ovviamente dividendo, è proprio il Maestro Eiji Aonuma in un’intervista del 2017, per l’uscita di Breath of the Wild in cui ha semplicemente dichiarato che: “la storia di Hyrule cambia nel tempo


… e Echoes of Wisdom?

Recentemente è stato confermato da Nintendo stessa come The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom (la new entry!) si collochi precisamente nella linea temporale in cui “L’Eroe è sconfitto“, collocandosi come abbiamo visto in precedenza, subito dopo Tri-Force Heroes e prima del primissimo The Legend of Zelda.


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