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Unknown 9 Awakening – Recensione

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Non il migliore dei risvegli e degli inizi

La sensazione che si prova giocando ad Unknown 9 Awakening è la stessa di un genitore costretto a fare una tirata d’orecchie, in senso figurato s’intende, al proprio figlio quando porta a casa una pagella poco esaltante in termini di risultati ottenuti. Gli volete bene, sapete quanto in certi casi si sia persino impegnato, ma è doveroso metterlo di fronte alle proprie responsabilità. Dovete sgridarlo e riprenderlo, anche se non vorreste proprio, anche se preferireste uscire per prendere insieme un gelato, invece di creare in casa quell’antipatico clima di tensione che perdura per qualche giorno.

Eppure, è proprio il caso di biasimare la produzione Bandai Namco, non solo per il gioco in sé, ma anche per le ambizioni di cui si fa portatrice. Punto d’origine di un brand che si sta sviluppando e si svilupperà anche sotto forma di un podcast, di una serie di fumetti e di libri, le intenzioni sono di creare un brand multimediale, che affonda le sue lontane origini ne I Nove Sconosciuti, romanzo di Talbot Mundy e pubblicato nel 1923.

Non mancano scenari piuttosto affascinanti e ben realizzati

Se la base, dunque, è quella di creare un’opera high concept, capace di declinarsi in più contesti, di parlare diverse lingue e, magari, di creare una storia che possa proseguire negli anni con ambizioni sempre maggiori, c’è da chiedersi perché Unknown 9 Awakening sia stato realizzato con così poca cura e attenzione, un risultato tanto più deludente, quanto più ci si accorge che un cuore pulsante, in questo gioco c’è e batte pur sommerso da decine e decine di disattenzioni, imprecisioni, storture.

Unknown 9 Awakening è un action in cui una blanda esplorazione fa da raccordo a sezioni stealth a cui spesso si alternano scazzottate a corto raggio. Che il gioco non volesse inventarsi nulla di nuovo si era capito già dai trailer, dove l’atmosfera e la direzione artistica palesava influenze di Uncharted e Beyond Good and Evil, ma di per sé questo non è certo uno dei peccati originali del gioco.

Alla base di tutto c’è il Rovescio, dimensione sovrannaturale che ricalca alla perfezione la nostra, luogo in cui si celano misteri e un potere che può essere sfruttato dai Quaestor, membri di un gruppo che ha sviluppato capacità come la telecinesi, la creazione di barriere energetiche e altre abilità che potremmo definire magiche. Nel Rovescio, tuttavia, si nasconde anche la conoscenza di un antico popolo perduto, che abitava la Terra ben prima degli umani, fonte di sapere che potrebbe consentire un balzo tecnologico incredibile, ricercato con ogni mezzo possibile dagli Ascendenti che vogliono farla propria per scopi egoistici e largamente avvolti nel mistero.

Le fasi stealth sono sicuramente la parte più riuscita del gioco

Haroona, all’inizio della vicenda, è un’aspirante Quaestor che segue la sua maestra Reika in una missione per scoprire le macchinazioni di Vincent, suo vecchio allievo e ora al comando della The Leap Year Society, a cui gli Ascendenti fanno riferimento.

Per quanto non particolarmente originali, le premesse narrative hanno indubbiamente il loro fascino e, sulle prime, si è disposti a dare credito ad una trama che sulla carta ambisce ad espandersi su altri media e, soprattutto, che gode della collaborazione di Anya Chalotra, attrice nota ai più per aver interpretato Yennefer nella serie tv di The Witcher.

L’incantesimo, purtroppo, dura una manciata di cut-scene, giusto il tempo di accorgersi quanto siano mal animati i modelli poligonali dei personaggi tirati in ballo e di come la regia virtuale sia senza mezzi termini un disastro quasi totale. Transizioni prive di senso, inquadrature che non seguono a dovere l’azione, scene in cui spostamenti e salti temporali non vengono spiegati né mostrati a dovere, tutto sembra votato al risparmio, a celare alla bell’e meglio una realizzazione travagliata e frettolosa. Come detto, ciò che è peggio, non aiutano di certo le espressioni facciali, spesso grottesche, dei personaggi in scena. E da questo punto di vista pesa ulteriormente il coinvolgimento di un’attrice del calibro di Anya Chalotra.

L’arte di Anya Chalotra non viene sfruttata al massimo a causa di un modello poligonale di Haroona fin troppo rigido e statico

Tutto ciò a fronte di un ventaglio di protagonisti indiscutibilmente ben scritto, di alcuni dialoghi davvero graffianti, di una lore che, per quanto priva di chissà quale carattere, grazie anche al diario di Haroona che potrete consultare in qualsiasi momento e che si aggiorna progressivamente, riesce a restituire le coordinate di un mondo immaginifico intrigante.

L’alunno si impegna, insomma, ma non ha chiaramente le basi, le capacità, le risorse per performare come dovrebbe, come ci si aspetterebbe da un’opera high concept. Poco male, di per sé, se i colpi di scena sono pochi e il finale è praticamente scontato. Il problema è proprio a monte, nonostante non manchi qualche passaggio riuscito, come detto.

La situazione non migliora particolarmente quando si analizza il gameplay, ancorato a fondamenti superati e stantii.

La giovane protagonista gode di tutta una serie di abilità magiche, che si potenziano nel corso dell’avventura

Il level design, tanto per cominciare, non si spinge oltre alla riproposizione ininterrotta di corridoi da seguire e arene in cui combattere i nemici. Ogni tanto c’è un piccolo sentiero che si dirama, sempre generoso di qualche power-up, ma è davvero poca cosa. La direzione artistica, per fortuna, rende il giudizio meno severo. Se i modelli poligonali non convincono più di tanto, in Unknown 9 Awakening non mancano paesaggi ammalianti e ambientazioni suggestive. Tra un villaggio indiano, una foresta amazzonica e le segrete di un castello, insomma, c’è sempre il tempo per restare incantati, apprezzando ulteriormente la lore del brand.

Nelle fasi esplorative, tuttavia, si fanno i conti con tutta una serie di glitch e piccole disattenzioni tecniche che rendono difficoltoso e macchinoso lo spostamento dell’avatar. Capita di incastrarsi su superfici apparentemente superabili, si fanno i conti con muri invisibili la cui presenza è spesso inspiegabile, attivare il salto automatico da una piattaforma e l’altro non è per niente intuitivo, Haroona e nemici si esibiscono con una certa frequenza in animazioni disarticolate e disturbanti.

Fortunatamente le fasi stealth sono sicuramente la parte più riuscita del gioco. Come anticipato, la giovane protagonista gode di tutta una serie di abilità magiche, che si potenziano nel corso dell’avventura, tramite apposito skill tre, recuperando delle sfere d’energia dopo avere scovate nello scenario. Si va dall’attacco furtivo alle spalle, in grado di strappare letteralmente l’anima al malcapitato di turno, a onde energetiche che diminuiscono la stabilità del nemico, passando per la possibilità di diventare invisibili per una manciata di secondi o di impossessarsi dei corpi degli avversari così da fargli attaccare gli alleati senza uscire allo scoperto. Ogni abilità è legata a specifiche barre che si ricaricano autonomamente nel giro di pochi secondi e indicatori che vanno ricaricati eliminando guardie e sentinelle. Non mancano inoltre oggetti dello scenario attivabili dalla distanza, che fungono da perfette trappole mortali.

Strappare l’anima agli ignari avversari è sicuramente tra le cose più soddisfacenti da fare nel gioco

Inoltre, anche i nemici che affronterete denotano un minimo di varietà. Tra quelli armati di bastone elettrificato, cecchini, energumeni che sulle prime non potrete sconfiggere sgattaiolandogli alle spalle, ognuno di essi presuppone un approccio differente. Anche i rilevatori, lucchetti alle porte e le mine piazzate, sono tutte difficoltà che infondono varietà e molteplici ostacoli all’incedere di Haroona.

Purtroppo, quando si viene scoperti e si è costretti allo scontro, le cose non funzionano altrettanto bene. Il combat system, difatti, funziona piuttosto male. Al di là della pochezza delle combo disponibili, che non riteniamo un difetto, in quanto precisa scelta di design, manca completamente il feedback dei colpi, soprattutto di quelli parati. Il sistema di controllo si perde per strada alcuni input con una regolarità disarmante. La telecamera, complice un lock-on tutt’altro che irreprensibile, rende l’azione inutilmente confusa e difficile da seguire.

Per quanto nessuna battaglia sia veramente difficile, dal momento che si può recuperare energia praticamente in qualsiasi istante, ogni volta che ci sarà da passare alle mani vivrete momenti altamente frustranti, quanto non fastidiosi. Neanche le sparute battaglie con i boss si salvano da questo giudizio, con l’aggravante che la durata prolungata delle scazzottate renderà queste sequenze tediose prima di quanto sperato.

Conclusioni

Giocare a Unknown 9 Awakening non è un’esperienza così terribile. Nel corso della nostra lunga vita da videogiocatori ci siamo sicuramente imbattuti in produzioni ben peggiori. Tuttavia, è innegabile che fallisca su buona parte della linea.

La trama è sommariamente godibile. La direzione artistica riesce a tratteggiare una lore intrigante e a dare forma ad alcuni panorami e scenari davvero ispirati. Peccato che la modellazione poligonale non renda giustizia ai pur ben caratterizzati personaggi che si alternano sulla scena, né la regia si dimostra all’altezza delle aspirazioni degne di un’opera high concept.

Sul fronte tecnico, poi, non mancano diverse magagne, tra muri invisibili, animazioni rivedibili e una telecamera bizzosa. Ciò si palesa soprattutto nei combattimenti, che già non brillano particolarmente quanto a complessità e responsività del sistema di controllo.

Ciononostante, il gioco si salva, pur parzialmente, grazie alle sezioni stealth. I poteri di Haroona, nonché il level design delle varie arene di scontro, donano un certo brio e un po’ di adrenalina all’avventura.

Unknown 9 Awakening non è certo un buon punto di partenza per il brand di Bandai Namco, da cui ci saremmo aspettati qualcosa di ben più convincente, nonostante il prezzo budget a cui è venduto. Tuttavia, rappresenta pur sempre un tassello fondamentale del marchio, un modo comunque a tratti piacevole per conoscere la lore della serie.

Consigliato solo se avete deciso di iniziarvi a Unknown 9 e volete sapere proprio tutto su questa opera multimediale.

Puoi acquistare Unknown 9 Awakening sullo shop online di GameStop!

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  • Good
    +Direzione artistica intrigante
    +Le fasi stealth sono divertenti
  • Bad
    -Tecnicamente molto indietro e con molti problemi
    -Regia virtuale da mani nei capelli
    -I combattimenti non funzionano
  • 5.5 Rimandato

Acquista ora su Gamestop.it

Conclusioni

Giocare a Unknown 9 Awakening non è un’esperienza così terribile. Nel corso della nostra lunga vita da videogiocatori ci siamo sicuramente imbattuti in produzioni ben peggiori. Tuttavia, è innegabile che fallisca su buona parte della linea.

La trama è sommariamente godibile. La direzione artistica riesce a tratteggiare una lore intrigante e a dare forma ad alcuni panorami e scenari davvero ispirati. Peccato che la modellazione poligonale non renda giustizia ai pur ben caratterizzati personaggi che si alternano sulla scena, né la regia si dimostra all’altezza delle aspirazioni degne di un’opera high concept.

Sul fronte tecnico, poi, non mancano diverse magagne, tra muri invisibili, animazioni rivedibili e una telecamera bizzosa. Ciò si palesa soprattutto nei combattimenti, che già non brillano particolarmente quanto a complessità e responsività del sistema di controllo.

Ciononostante, il gioco si salva, pur parzialmente, grazie alle sezioni stealth. I poteri di Haroona, nonché il level design delle varie arene di scontro, donano un certo brio e un po’ di adrenalina all’avventura.

Unknown 9 Awakening non è certo un buon punto di partenza per il brand di Bandai Namco, da cui ci saremmo aspettati qualcosa di ben più convincente, nonostante il prezzo budget a cui è venduto. Tuttavia, rappresenta pur sempre un tassello fondamentale del marchio, un modo comunque a tratti piacevole per conoscere la lore della serie.

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    +Direzione artistica intrigante
    +Le fasi stealth sono divertenti
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    -Tecnicamente molto indietro e con molti problemi
    -Regia virtuale da mani nei capelli
    -I combattimenti non funzionano
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