Il 29 Dicembre 2010 esordiva nelle sale italiane “Tron: Legacy”, ambiziosa opera Sci-Fi dalla facciata “pop” ma con un’anima complessa e non priva di spunti davvero interessanti (memorabile ed azzeccatissima, tra le altre cose, la soundtrack firmata Daft Punk).
Padre di tanto splendore audio-visivo è Joseph Kosinski, al cinema proprio ora con il suo parto più recente: “Oblivion”.
Partiamo dal nome di Tom Cruise (protagonista assoluto del film): molto spesso si tende ad associarlo a blockbuster ultra-commerciali che – davvero – ne hanno in parte sancito il grande successo ma che, di certo, sono accompagnati da ruoli ed interpretazioni esemplari, marchiate a fuoco nella Storia del Cinema. Voi mi dite “Eyes Wide Shut”, controverso capolavoro Kubrickiano , io vi dico “Vanilla Sky”, remake (a mio parere) intenso e splendido dell’iberico “Abre los Ojos”. E potremmo continuare per molto ancora.
Viste le premesse, mi guardo “Oblivion” con occhio (super)critico e la primissima cosa di cui mi sento sicuro è che non si raggiunge l’eccellenza di “vedute” e sostrato che possiamo invece apprezzare in Tron.
Nulla da dire sulle impeccabili interpretazioni di due giganti quali Cruise e Freeman, né sul grande impatto scenico assicurato da sequenze che definire spettacolari è un eufemismo, ma – come dicevo – manca qualcosa di sostanziale che avrebbe potuto elevare la pellicola ad un livello superiore.
Lo stile è quello fumettistico proprio di molti recenti kolossal fantascientifici, ma questo – di per sé – non rappresenta un problema né un limite quanto una semplice scelta – appunto – stilistica.
La scintilla doveva scattare ad un livello più profondo, concettuale, ma nonostante ciò “Oblivion” rimane una visione imprescindibile per qualunque appassionato del genere, e non solo direi, vista la penuria generale che ristagna nel Cinema “di consumo” contemporaneo.
Consigliato, ma il “consigliatissimo” è rinviato a data da definire.
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A noi ricorda…
Mass Effect: non serve uno sforzo eccessivo per individuare giochi a tema fantascientifico, anzi, negli ultimi anni si sono moltiplicati i cloni degli storici capisaldi del genere (videoludico), ma solo alcuni hanno saputo raccoglierne l’eredità e trasformarsi in nuovi piccoli capolavori: tra questi spicca senza dubbio Mass Effect, che con una linea di trama decisamente complessa ed un taglio estremamente cinematografico è già un cult indiscusso!
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Buona visione, e… a venerdì prossimo, con la recensione de “Iron Man 3” , ed a seguire lo speciale sul Cinema di Rob Zombie con annessa recensione de “Le Streghe di Salem” !
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